Buffonate da gente che andrebbe denunciata

Ci avete segnalato un video creato dalla pagina Buffonate di STATO, pagina Facebook che genera svariate bufale da aprile 2020, gestita da un singolo soggetto italiano, che ovviamente non ci mette la faccia, conscio che forse qualche denuncia la rischierebbe.

Il video è questo:

Mostra un estratto da un servizio televisivo andato in onda il 16 novembre a La Vita in Diretta su Rai 1. Servizio in cui viene mostrato un paziente sotto ossigeno, con in camera medici e infermieri. Nel video a un certo punto spunta un secondo paziente dietro a un medico, il secondo paziente non ha alcun dispositivo di protezione e non ha il casco da ossigeno. Questa per il genio di Buffonate di STATO e per le 22890 persone che finora hanno condiviso il video è la prova della truffa Covid-19.

Ma ovviamente le cose non stanno così.

State vedendo un video girato in una camera di terapia sub-intensiva dell’ospedale Amedeo di Savoia; all’interno della stanza ci sono due letti, uno dei pazienti indossa un casco respiratore, l’altro no. L’altro paziente non ha bisogno di indossare dispositivi di protezione, è un paziente, quindi già contagiato, che probabilmente in quel momento non ha necessità di macchinari per aiutarlo. Si trova lì perché probabilmente durante il corso della giornata anche lui fa delle sessioni col casco. Almeno aver presente la differenza tra terapia intensiva e sub intensiva sarebbe un passo avanti, la terapia sub intensiva si usa per i pazienti meno critici, che non hanno costante bisogno di monitoraggio.

Ovvio che giornalista, cameraman, infermieri e medici siano bardati con tute le protezioni del caso. Loro non sono positivi al Sars-Cov-2 e non credo vogliano diventarlo. Nel servizio completo di Rai 1 si nota chiaramente che non c’è alcun tentativo di nascondere il secondo paziente in camera, e si vede come anche il primo paziente non indossi sempre il casco CPAP.

Disinformare montando ad arte un video per dare a intendere che quello mostrato sia un particolare sfuggito durante la diretta è da sfigati, sfigati che hanno bisogno di visibilità. Vedete, io ritengo che chi segue una pagina come Buffonate di STATO sia una vittima, prima di tutto del sistema che non gli ha fornito gli strumenti giusti per saper distinguere un’informazione affidabile da una non affidabile. In secondo luogo vittime di soggetti come l’admin della pagina stessa. Un omino piccolo piccolo che ha bisogno di spacciare bufale per sentirsi grande e importante. Se le cose funzionassero nella maniera giusta Facebook avrebbe già chiuso da mesi una pagina come questa e ne avrebbe segnalato l’admin alla Polizia Postale. Ma siamo in Italia, prima che qualcuno faccia qualcosa… campa cavallo che l’erba cresce.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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