ByoBlu, la Svizzera e le mascherine

ByoBlu negli ultimi giorni ha una produzione dedicata al coronavirus davvero ampia. Come sempre la regola è raccontare storie, senza alcun genere di verifica o approfondimento.

Oggi ci dedichiamo a un video pubblicato il 21 aprile 2020 che s’intitola:

QUI SVIZZERA: NIENTE MASCHERINE E TUTTI TRANQUILLI

Nel video viene intervistato il signor Claudio Rubbiani che vive a Zurigo. Dal conduttore Rubbiani viene presentato come il loro corrispondente dalla Svizzera. Spero e immagino che il signor Rubbiani abbia anche un altro lavoro.

Il servizio è accompagnato da un breve testo da cui estrapolo il senso di quanto viene raccontato nel video:

Attraverso le immagini registrate dallo stesso Rubbiani e il suo racconto, scopriamo che nei supermercati la gente entra anche senza mascherine, così come nelle stazioni i treni funzionano regolarmente, insieme alla metropolitana e gli autobus. Il governo elvetico ha confidato sulla responsabilità della gente per affrontare la crisi, invitando la popolazione al rispetto delle regole, senza invadere troppo la sfera privata a colpi di decreti. Ne parliamo su #Byoblu24

Nel video vengono mostrate appunto immagini da Zurigo, prima vediamo un supermercato. La maggioranza delle persone all’interno, non moltissime, è senza mascherina, anche se guardando attentamente qualcuno che la indossa lo si vede. Ma il problema non è quanto vediamo, ma quanto viene detto dal giornalista in studio:

Ma quindi non c’è l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce come da noi?

Eh? Obbligo di mascherina quando si esce? No, calma, è vero che in alcune regioni sono state emesse ordinanze in tal merito. Ma solo alcune regioni. Su 20 regioni solo in 7 sono state emesse ordinanze in tal senso e di quelle 7 solo Lombardia e Toscana hanno esteso a tutti e sempre l’obbligo. Mentre nelle altre le situazioni variano. Da chi obbliga solo nei supermercati, chi obbliga solo i dipendenti che stiano a contatto con generi alimentari, chi raccomanda di usarla sui mezzi pubblici (ma come? Per come l’aveva messa ByoBlu credevo gli autobus non viaggiassero). Su AltaLex trovate un buon sunto delle ordinanze in vigore in Italia in merito alle mascherine. Ma i due presidenti di regione che hanno esteso l’obbligo a tutti sono uno della Lega e uno del PD. Quindi non direi si possa vederla come una problematica di ideologia politica. Lo Stato a oggi sulle mascherine ha solo dato delle linee guida per la cittadinanza. Nessun obbligo per i comuni cittadini, a meno che non vi siano altre ordinanze regionali.

Quindi, affermare che in Italia vi sia l’obbligo, senza spiegare che – esattamente come in Svizzera – sono state le singole regioni a emettere ulteriori ordinanze è fare disinformazione. Sottile, ma pur sempre disinformazione. Rubbiani oltretutto spiega chiaramente le cose, dice che il governo ha dato delle linee guida, come da noi, e che corrispondono a quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tali e quali.

Subito dopo ancora disinformazione, si parla di obbligo di guanti nei supermercati. Ma anche in questo caso si tratta di ordinanze delle singole regioni, in Svizzera come in Italia. Io sto in Emilia Romagna, i guanti nei supermercati sono obbligatori, e vengono distribuiti fuori dai negozi, le mascherine no. Non c’è nessun obbligo, né dentro né fuori. Le entrate ai supermercati sono fatte in base al numero di metri quadri nel locale. Ma all’interno dei due supermercati che frequento in centro a Bologna non ho visto particolari scene d’isteria. Sì certo, capita il soggetto particolarmente attento (magari ha motivi d’esserlo per ragioni che non conosciamo), ma la maggior parte della gente si muove esattamente come nel video mostrato.

Rubbiani dice cose corrette, verificabili anche sulla stampa locale. Ma il giornalista da ByoBlu continua a fare le domande nel suo personale stile, quello che imbocca l’intervistato.

Chiede Edoardo Gagliardi a Rubbiani:

Questo secondo te è anche una questione di informazione? Cioè l’informazione lì non batte troppo su questo fatto…. sul virus?

La risposta di Rubbiani è subito negativa, spiega subito che l’informazione ne parla sempre e in prima pagina. Perché come da noi anche da loro ci sono scuole chiuse, come tante altre attività inclusa la ristorazione. Quindi ovviamente se ne parla. Sono i toni che cambiano. In Svizzera, avendo una disponibilità di letti per terapie intensive maggiore della nostra (anche se non in maniera così schiacciante come la Germania o la Corea del Sud, per quanto riguarda la sanità pubblica) si sentivano più al riparo da un collasso del sistema.

Ma anche qui il problema è dei giornalisti, il problema è delle redazioni che titolano in maniera sensazionalistica e che causano il panico. I supermercati in Italia hanno avuto normalissime forniture di alimenti. Il problema è che per colpa dei titoloni, specie in certe zone, la gente presa dal panico li ha assaliti, e loro hanno dovuto fare nuovi ordini di merce che magari normalmente ricaricavano una volta al mese. Senza quella “corsa all’ultimo rotolo” non ci sarebbero stati probabilmente anche un certo numero di contagi.

Andando avanti ci raccontano dei trasporti, spiegando che continuano normalmente, peccato omettano di dire che alla popolazione sopra i 65 anni o con condizioni di salute che includono: cancro, pressione alta, diabete, malattie respiratorie, problemi al sistema immunitario e malattie cardiovascolari sia stato raccomandato di stare a casa (e lo fanno). Gli autobus comunque vanno così come i treni, con meno gente a bordo, rispettando le misure di sicurezza richieste dal Cantone. Come non viene raccontato che comunque gli assembramenti di più di cinque persone sono vietati.

L’altra cosa che viene evitata di menzionare è che Zurigo è, come Cantone Svizzero, una zona con meno casi che nel resto del Paese. Quindi le misure restrittive imposte sono più blande che da altre parti.

Detto ciò basta leggere le cronache dalla Svizzera per vedere che nel parlare di Fase 2 e allentamento del lockdown anche da loro si sta proponendo di obbligare l’uso di mascherine. Ma questo ByoBlu evita di raccontarlo, perché la narrazione impone di sostenere come facciano meglio gli altri rispetto al nostro Paese (che sia chiaro, probabilmente poteva fare meglio di come ha fatto, ma questo è facile dirlo oggi…)

Io onestamente vorrei vedere tutta sta gente emigrare in quei posti che spesso decantano nei loro video, lontano dal nostro Paese a occuparsi dei fatti loro. Poi vedo come si comportano certi soggetti che sono già andati via dal nostro Paese e perdo le speranze…


maicolengel at butac punto it
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