Caldo record in Iran

 

 

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Tantissimi mi avete segnalato la questione del caldo record in Iran, storia che evidentemente ha avuto molto risalto sulla stampa italiana ed estera. Ed evidentemente il risalto è stato dato (stavolta davvero da tanti, sia all’estero che in Italia) un tanto al chilo, senza spiegare con dovizia che caldo sia e se davvero si tratti di un caldo record.

Repubblica l’ha raccontato così:

Caldo record in Iran, dove la temperatura percepita ha sfiorato i 73 gradi nella località di Bandar Mahshahr, sul Golfo Persico. E’ quanto riferiscono i meteorologi che non prevedono miglioramenti per i prossimi giorni. Se confermata, si tratterebbe della temperatura più alta mai registrata nel mondo. Nella zona sud-ovest del Paese, l’umidità sprigionata dalle alte temperature delle acque si è andata ad aggiungere al calore soffocante della terra. Nel 2005, nel deserto di Lut, al confine con l’Afghanistan, era stata rilevata una temperatura di 70,7 gradi. Anche nel vicino Iraq in questi giorni si sono superati i 49 gradi costringendo le autorità locali a indire quattro giorni di festa e invitare i cittadini a rimanere al riparo dal sole. In Italia il valore più elevato della storia è stato registrato il 10 agosto 1999 a Catena Nuova, in provincia di Enna: 48,5 graditeheran-meteo

Ed ovviamente qui manca davvero il senso del fare informazione, un mix di dati, non paragonabili tra loro, e di aree (anche loro non paragonabili). Il caldo record in Iran è quello percepito, il mio cellulare lo chiama Feels-Like, ma più scientificamente si chiama Heat Index. Gli oltre 70 gradi di Lut invece sono reali (o almeno così ci dice un’indagine fatta usando dei rilievi satellitari per uno studio durato 7 anni), come anche i 49,5° di Catena Nuova. A Theran di gradi al momento in cui stop scrivendo secondo AccuWeather ne hanno circa 38 di massima (e 38 di percepita), non troppo diverso da Roma, che sempre secondo AccuWeather ne ha 36 di massima (e 38 di percepita).

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 Il concetto è appunto che per qualche giorno su una parte dell’Iran si è avuto un incontro delle due variabili che vanno a formare l’Heat Index, tasso d’umidità e temperatura reale. Più è alta (perdono per l errore precedente, articolo scritto a tarda notte e il caldo si fa sentire anche qui) l’umidità ed è alta la temperatura più l’heat index si innalza. Per capirci, se d’estate ci sono 40° e un vento fresco che arriva dalle montagne è un piacere, se quello stesso vento fosse caldo ed umido arrivasse dal deserto invece che un piacere diventerebbe pericoloso.  Ecco a Bandar Mahshahr è successo questo, un tasso d’umidità anomalo che sommato ad un’elevata temperatura estiva (non così eccezionale, parliamo di circa 46° gradi reali, Catena Nuova aveva fatto meglio) ha prodotto la temperatura percepita. E basta spostarci un po’ che a Baghdad si erano toccati i 51°  giusto in quei giorni. E anche qui non parliamo di evento eccezionale, visto che le temperature estive variano dai 41 gradi ai 44, con record che vanno dai 48 ai 51,1.

Quindi, si era un caldo bestia, si è stata un’anomalia. Ma un’anomalia per esser tale deve venire verificata nel lungo tempo, noi al momento abbiamo dati abbastanza precisi sulle temperature nella maggior parte del mondo solo dalla fine dell’800. Anche contando solo gli ultimi due millenni non siamo in grado di fare un confronto effettivo se sia una vera anomalia o un evento raro ma che è successo altre volte. Oltretutto a Bandar la temperatura a Giugno Luglio ed Agosto ha toccato i 48 gradi centigradi, più volte.

A proposito, spesso insieme a notizie di questo genere vengono mostrate immagini con gente che si cuoce un uovo in strada, o sul cofano della macchina.

Ma l’avete presente la potenza del sole?

Vabbè qui è ingigantita dal pannello che viene usato, lo so, ma provate a mettere una padella con coperchio di vetro al sole, anche senza che debbano esserci 45°, lasciatecelo per qualche tempo e vedrete che dopo anche voi sarete in grado di cucinarci un uovo o scaldarci qualcosa.

maicolengel at butac.it