ELEZIONI 2018 – Finalmente è finita

La campagna elettorale è finita, i giochi sono fatti e ora vedremo cosa succederà nel nostro Paese. BUTAC non è una testata giornalistica, gli editoriali però servono proprio a permettermi di mettere le idee in ordine, sia per voi che ci leggete da anni sia per chi arriva su BUTAC solo oggi.

Ho già visto “amici” arrivare a dirci che visti i risultati elettorali chiuderemo i battenti, che ci verranno a prendere a casa, che finalmente saremo zittiti. Per ora non rientra tra i progetti di BUTAC chiudere, non siamo nati come sito in supporto di alcuno se non della corretta informazione. Il disfattismo non sta da queste parti, anche perché onestamente a noi importa decisamente poco chi governa, a noi interessa solo contrastare quella che è informazione manipolata, e magari sensibilizzare coloro che possono fare qualcosa.

Su Twitter mi ero espresso così:

E sono stato tacciato di qualunquismo. Può essere sia chiaro, sono solo un minuscolo blogger, ma forse non è chiaro che non ce l’ho con chi ha votato Lega o Movimento, a me non cambia molto chi guida il Paese, mi cambia solo se manda il Paese in vacca.

Ieri sera chiacchieravo con mio figlio di tifo sportivo. Avevamo avuto i cuginetti in visita, chi tifa Roma, chi Bologna, lui ha solo sei anni, ne capisce poco di questioni di tifo. Io non tifo,  ho capito da giovane che non m’importava chi vinceva ma m’interessava veder giocare bene. Lo stesso vale per la politica. Non sono fan di un partito, ma sono fan del mio Paese, che vorrei vedere crescere nella maniera corretta. Che vorrei fosse capace di eliminare il cancro della mafia, della criminalità organizzata, del lobbismo antiscientifico. Ma non mi interessa se a fare queste cose è l’uno o l’altro partito, non tifo per una squadra. Spero di essere capace di trasmettere a mio figlio lo stesso concetto.

Come detto sopra questo è un editoriale, quindi si tratta del mio parere, la mia personale opinione sui fatti. Il risultato elettorale è la somma di moltissimi fattori, fake news incluse, non è colpa dei social network e chi purtroppo ne è convinto non ha capito molto di cosa siano e quanto siano dannose le fake news. Il risultato elettorale viene dalla somma di moltissimi fattori, in primis l’incapacità del riconoscere il problema.

I primi a spacciare notizie manipolate non sono i social network, ma i politici stessi, che sfruttano l’analfabetismo funzionale dei propri elettori. A seguire ci sono i giornalisti che in molte redazioni, da tempo, hanno scelto di comunicare solo quanto viene loro raccontato, senza alcun approfondimento, senza alcuna analisi dei fatti.

Per finire i nuovi media, social network inclusi, ma non solo. Dai canali del digitale terrestre dove qualsiasi cialtrone e truffatore è stato capace di aprire una rete (voglio ricordare che esistono canali che spacciano fuffa medica e pseudopolitica 24 ore su 24) alle web radio, per arrivare ai mille e più programmi di messaggistica varia.

C’è da disperarsi? No, non credo. Sono sicuro che ci siano razionali sia nel M5S che tra le fila della Lega, so che alcuni di loro ci leggono, e so che faranno di tutto per evitare derive populiste che possano portare a una vera rovina del nostro Paese. Quello che è importante è sempre tenere bene a mente l’obiettivo, che non è vedere Pinco Pallo sullo scranno da deputato, ma vedere il Paese uscire da una crisi che ci portiamo dietro da anni. La democrazia è anche questo: alternanza, diversità, possibilità. I nuovi incaricati di guidare il Paese ne saranno all’altezza? Vedremo, e se non lo saranno, specie vista la precarietà delle posizioni, torneremo a punto e a capo, magari con un nuovo governo tecnico. Chi lo sa.

Non fasciatevi la testa prima di esservela rotta. Certi volti all’interno delle fila della nuova maggioranza potrebbero sorprenderci.

Ma non prendiamoci in giro, questi voti, questi numeri sono così anche per colpa di tanta manipolazione dell’informazione diffusa da una moltitudine di soggetti. Speriamo prima o poi se ne rendano conto tutti.

Nell’ottica dei numeri di ieri notte mi torna in mente “l’ottimo” studio presentato dall’università di Oxford, che guarda caso non coglieva davvero nulla della manipolazione dell’informazione nel nostro Paese. Se questi sono quelli che dovrebbero studiare il fenomeno fake news, perdonatemi, ma siamo messi davvero male.

maicolengel at butac punto it