Che cringe ragazzi…

...voi non avete idea!

Come? Non sapete cosa significa cringe? Ma suvvia, se tante testate italiane hanno detto che ormai è una parola italiana, ad esempio qui potete leggere Il Fatto Quotidiano, che titola:

“Cringe” diventa una parola italiana, arriva la “certificazione” dell’Accademia della Crusca. Ecco perché e cosa significa

L’articolo sul FQ è senza firma, perché nessuno ha avuto voglia di metterci la faccia… Visto che è l’ennesimo articolo di pseudogiornalismo, paragonabile a quelli che sostenevano la stessa cosa della parola petaloso. Vediamo di capirci…

L’Accademia della Crusca, nella sezione parole nuove, ha dedicato una pagina a “cringe” per spiegare ai suoi lettori di cosa significhi. Riporto da lì:

sost. m. inv. e agg.

Definizione

Agg. ‘imbarazzante, detto di scene e comportamenti altrui che suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva’.
Sost. 1. ‘la sensazione stessa di imbarazzo’; 2. ‘il fenomeno del suscitare imbarazzo e, in particolare, le scene, le immagini, i comportamenti che causano tale sensazione’.

Etimologia

Dall’inglese to cringe, nei significati di ‘to draw in or contract one’s muscles involuntarily (as from cold or pain)’ (rannicchiarsi o contrarre i muscoli involontariamente come per il freddo o per il dolore), ‘to recoil in distaste’ (indietreggiare per il disgusto), ‘to shrink in fear or servility’ (rannicchiarsi per paura o per servilismo) e infine ‘to feel embarrassed and ashamed about something’ (provare imbarazzo e vergogna per qualcosa); sostantivo cringe ‘the act of cringing’.

Come ho detto la parola è nella sezione “parole nuove”, sezione che nel testo con cui viene presentata riporta:

L’obiettivo principale di questa sezione è (…) fornire uno strumento di informazione completa e corretta su parole che si possono incontrare nello scritto e nel parlato e che non sempre trovano un’adeguata trattazione negli strumenti lessicografici esistenti.

Il fatto che la redazione dedichi una scheda a una determinata parola in nessun modo significa che l’Accademia della Crusca ne promuove l’ingresso nel repertorio delle parole effettive dell’italiano, dal momento che questo può avvenire soltanto in modo “naturale”, sulla base delle normali dinamiche di funzionamento delle lingue.

Quindi il titolo del Fatto Quotidiano…

 

L’articolo del Fatto Quotidiano dimostra appieno quanto poco abbia studiato chi l’ha redatto (compreso sull’uso delle virgole nell’italiano…), quello che dopo averci spiegato che il termine cringe non è ancora nei dizionari italiani riporta:

Ma, petaloso insegna, le evoluzioni social rendono qualsiasi percorso, più repentino. E così “cringe” può già vantare dei suoi derivati, come il superlativo “cringissimo”, il participio presente “cringiante”, l’infinito “cringiare” e il sostantivo femminile “cringiata”

Lasciatemelo dire, petaloso per l’appunto non insegna un ca**o, santa polenta. Non è mai entrato nei dizionari italiani, la Crusca ne parlò per spiegare il percorso che fa una parola nuova e basta, petaloso era un termine che faceva sorridere, ma non è che siccome la Crusca ne parlò questo significa che sia stato inserito nei vocabolari. Forse c’è nel Vaccabolario che usano in redazione al FQ.

Non credo sia necessario aggiungere altro, se non che anche La scimmia pensa è caduta nell’errore e con loro Mashable, in attesa che ci caschino anche altre testate giornalistiche. Di tutto ciò ha parlato la nostra amica Vera Gheno, già sociolinguista e collaboratrice dell’Accademia della Crusca, ora in forza alla Zanichelli.

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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