Ci stanno fregando con la benzina?

Facce nuove su Butac, è il caso di Mr.Economy, l’autore di questo articolo, una disamina ben fatta della pessima informazione riportata da un meme che gira in questo periodo, accoglietelo alla maniera migliore con una valanga di commenti.

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Sicuramente il prezzo del carburante incide molto sulla spesa delle famiglie, quindi è particolarmente facile metterlo al centro della disinformazione, anche perché non tutti sono pratici di mercati di valute o petroliferi.
Bisogna innanzitutto fare tre premesse:
– il petrolio da cui derivano i carburanti è quotato in Dollari, quindi per ottenere la corretta valuta in Euro bisogna trasformare i nostri Euro in Dollari, semplicemente applicando il tasso di cambio Euro/Dollaro.
– questo tasso è in continua fluttuazione sul mercato.
– se l’Euro si apprezza (acquista più valore) sul Dollaro, a parità di prezzo del petrolio potremo comprare quantità maggiori pagando sempre la stessa cifra, al contrario se l’Euro si deprezza (perde valore) sul Dollaro, a parità di prezzo del petrolio acquisteremo minori quantità pagando sempre la stessa cifra.

ESEMPIO PRATICO

Situazione iniziale
Costo petrolio 100 Dollari al barile
Cambio Euro/Dollaro=1
Con 100 Euro acquistiamo un Barile di petrolio
Apprezzamento dell’Euro (ipotizziamo del 50% per rendere chiara l’idea)
Costo petrolio 100 Dollari al barile
Cambio Euro/Dollaro=1,5
Con 100 Euro acquistiamo un barile di petrolio più un altro mezzo barile
Semplicemente trasformando 100 Euro in Dollari quindi 100×1,5=150$
Deprezzamento dell’Euro  (ipotizziamo del 50%)
Costo petrolio 100 Dollari al barile
Cambio Euro/dollaro=0,5
Con 100 Euro acquistiamo mezzo barile di petrolio, infatti 100×0,5=50$
 
Dopo questa spero chiara spiegazione possiamo passare ad analizzare la veridicità dell’immagine.
Essa dichiara che alla data Luglio 2008 il cambio Euro/Dollaro equivaleva a 1,4
In realtà come potete verificare voi stessi su questo sito  http://it.investing.com/currencies/eur-usd oppure sul sito della Banca d’Italia http://cambi.bancaditalia.it/cambi/cambiG.do il cambio medio era di 1,576 quindi già qua il dato fornito è sbagliato.
Andiamo ad analizzare il dato di questo mese, il valore indicato è 1,31. A mio parere ci vuole molto coraggio per scrivere una stupidaggine del genere, visto che della svalutazione dell’Euro sul Dollaro se ne parla ormai da mesi e che il cambio si attesta intorno a 1,10, ma per esserne certi andiamo a controllare: la media come possiamo vedere  http://cambi.bancaditalia.it/cambi/cambiG.do e di 1,102 (qua potete verificare il tasso giornaliero costantemente aggiornato http://it.investing.com/currencies/eur-usd-grafico )
Quindi, anche qui riscontriamo un’altra bufala.
Per completare l’opera andiamo a verificare i dati del petrolio. Il petrolio che interessa a noi è il Brent, non il Wti, e possiamo vedere che il dato di questo mese è più o meno giusto http://www.nasdaq.com/markets/crude-oil-brent.aspx?timeframe=1m mentre, non so se tutti si ricordano, ma l’11 Luglio 2008, come testimonia Wikipedia, il Brent ha toccato il suo massimo valore di 147,25$ al barile: https://it.wikipedia.org/wiki/Mercato_del_petrolio quindi possiamo accettare il dato di 145$ al barile come indicato dall’immagine.
L’ultimo dato mancante è quello riguardante le accise e l’imposta di fabbricazione sui carburanti: dal 2008 a oggi sono state aggiunte sei accise più l’Iva che è passata dal 20 al 22%. Quindi fino al 2008 si pagavano al litro 0,576 Euro d’imposte, dopo, cioè oggi, 0,7481: https://it.wikipedia.org/wiki/Accisa (i calcoli sono stati fatti sulla benzina)
Possiamo completare l’analisi con i dati esatti raccolti:
Calcoliamo il costo del petrolio (al litro) a Luglio 2008
Un barile contiene 158,99 litri di petrolio, di conseguenza:
145$/1,576=92Euro       92Euro/158,99L=0,5786Euro/L+Iva(20%)=0,69432
Calcoliamo per Agosto 2015
49$/1,102= 44,46Euro     44,46Euro/158,99L=0,279Euro/L+Iva(22%)=0,34038

In sostanza il carburante dovrebbe essere calato di (0,69432-0,34038=)0,35394, ma ci stiamo scordando delle imposte che sono aumentate di (0,7481-0,576=)0,1721 quindi la differenza si assottiglia a (0,335394-0,1721=)0,1632294
A questo punto lettore dirai Beh ma allora ci stanno fregando davvero, dovrebbe costare meno invece costa di più, ma non è proprio così.
Questi calcoli vanno bene per un mercato costante e un mercato non è mai costante o quasi, infatti subito dopo aver raggiunto il picco l’11 Luglio il petrolio è crollato in maniera spaventosa, siamo passati da 145 dollari al barile a 45 dollari al barile a fine anno. Questa speculazione si è mossa così velocemente da non dare il tempo a chi doveva comprare i beni primari di metterli negli stock, che già il prezzo del petrolio era calato in maniera molto importante, di conseguenza l’acquisto della materia stoccata in magazzino al tempo di massimo costo non ha influito sul costo del carburante perché la materia nuova che entrava abbassava il costo di quella già stoccata. È un po’ come comprare in questo momento una bottiglia d’acqua a 2 euro e dopo 20 secondi trovarne un’altra a un prezzo più basso e dopo altri 20 secondi ancora più basso, alla fine il costo medio della bottiglia sarà molto inferiore a i 2 euro, questo è quello che è successo nel 2008 (dalle mie parti si dice poggio e buca fan pari).
Se vi ricordate il costo del carburante è esploso nel 2011 e si è tenuto costante fino a qualche mese fa, quando il petrolio ha cominciato a crollare attenuato però dal tasso Euro/Dollaro. In questo periodo di tre anni la benzina ha sfiorato e in alcuni luoghi toccato i 2 Euro al litro, se pensate che siamo passati da tale cifra a 1,50/1,60 al litro (io personalmente oggi 19/08/2015 ho fatto benzina al prezzo di 1,458) il progresso è stato notevole ed evidente.
Se con pazienza andate ad analizzare il grafico http://www.investing.com/commodities/brent-oil (come unità di tempo impostate 1 mese) avrete la conferma di quello che ho appena detto, confermato anche dai dati del ministero dello sviluppo economico http://dgerm.sviluppoeconomico.gov.it/dgerm/prezzimedi.asp, dove si  vede molto bene il prezzo industriale della materia.
Vi ringrazio per il tempo speso a leggere quest’articolo e vi ricordo che spesso, soprattutto su questi temi, non basta fare 1+1.
Mr.Economy