Cicciolina, i serpenti e il giornalismo

Molto tempo è passato dall’ultima volta in cui ho trattato uno dei tanti comunicati di Lorenzo Croce, molto tempo in cui mi sono sempre ripetuto Mai più. Perché alla fine è molto chiaro che l’unica cosa che interessa al nostro amico animalista è la visibilità.

Ma stavolta l’ha fatta grossa, e credo rischi anche parecchio visto che su più testate ho visto commenti da parte di gente dell’entourage di Riccardo Schicchi. Ma vediamo di partire dal principio.

La settimana scorsa su tante testate sono apparsi articoli, come questo su Il Fatto Quotidiano:

“Il boa di Cicciolina non morì ucciso da un topo ma per l’uso improprio fatto dalla pornostar”: dopo 16 anni la verità sulla morte di Pito Pito

Fonte della notizia? Lorenzo Croce, presidente della solita AIDAA. Chi legge BUTAC da tempo sa perfettamente che i comunicati stampa di Lorenzo Croce sono fuffa, inviata alle redazioni dei giornali di tutto il Paese, e fatta rigirare per generare visibilità su soggetto e associazione.

Su BUTAC, appena ho visto la notizia circolare, ho taggato i primi che l’avevano presa per buona, inviando loro il link a tutti gli articoli con protagonista Lorenzo Croce e l’AIDAA, oltre che il posterino fatto ormai svariati anni fa:

Non ha senso perdere tempo nel cercare di spiegarvi perché e percome il comunicato di Croce non andasse pubblicato, credo basti il commento di Debora Attanasio, pubblicato sotto all’articolo de Il Fatto poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo:

Sono l’ex assistente di Riccardo Schicchi e questo articolo è un gran pasticcio diffamatorio perché mescola due animali diversi, Pito Pito e Tinta. Pito Pito è morto più di 30 anni fa, Tinta è morta nel 1994, non ha mai fatto spettacoli con Ilona ed era in mia custodia. Non avendo quel giorno trovato una quaglia per alimentarla avevo comprato un criceto – non un topo – e lo avevo lasciato nella teca del povero serpente che lo ha afferrato subito. La mattina dopo ho trovato il criceto vivo e il serpente rosicchiato. Tutto qui. Scommetto che non mi pubblicherete.

Sempre Attanasio ci ha tenuto a spiegare le cose anche su Twitter:

Io onestamente suggerirei a Ilona Staller – e allo staff che lavorava con lei all’epoca della squadra di Riccardo Schicchi – di denunciare per diffamazione Lorenzo Croce, l’AIDAA e tutti i giornali che hanno pubblicato la notizia. Potrebbe essere un ottimo sistema per farla pagare ai tanti che non verificano mai alcunché prima di pubblicare. Probabilmente allettati all’idea dei tanti click che faranno sull’onda del titolo che attira…

maicolengel at butac punto it
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