Claudio Borghi, Bill Gates e Giuseppe Conte…

…entrano in un bar, e lì incontrano Maurizio Blondet.

ARTICOLO AGGIORNATO

No scusate, ma sembrava davvero l’inizio di una barzelletta. Purtroppo invece si tratta di un articolo dove mi tocca analizzare un video che mi avete inviato. Pubblicato il 5 giugno sul canale YouTube Dentro la Notizia – RobyMaster. Video che, insieme ad altro materiale, sta venendo sfruttato per un ulteriore avvelenamento del pozzo in quest’epoca di information disorder.

Titolo del video:

ATTENZlONE A COSA DICE CLAUDIO BORGHI SUGLI STRANI RAPPORTI TRA BILL GATES E CONTE

Il video, dopo una piccola intro, riporta un estrapolato da un altro video, appunto di Claudio Borghi, messo in rete il 4 giugno 2020. Le cose che vengono raccontate sono le stesse riportate anche dall’articolo di Maurizio Blondet del 5 giugno:

Conte regala milioni nostri a Bill Gates. Ha deciso lui, da solo.

O l’articolo de Il Giornale, sempre del 5 giugno:

La fondazione di Bill Gates fa il pieno. Raccolti 8,8 miliardi: il vaccino a tutti

L’elenco potrebbe andare avanti a lungo, Bill Gates è uno dei protagonisti indiscussi delle tante teorie del complotto che circolano da anni. Normale che sia così, è ricco, è di successo, è coinvolto in una miriade di attività. Facile trasformarlo in nemico della gente comune, in mente diabolica che trama alle spalle della popolazione mondiale.

Sia chiaro, i toni dei diversi articoli sono differenti, ma lo scopo sembra sempre lo stesso: l’avvelenamento del pozzo.

Partiamo dall’inizio, il video di Claudio Borghi. Ve ne riporto la parte che voglio trattare, quella che dà titolo ai tanti articoli che stanno circolando da qualche giorno.

…abbiamo visto oggi onorare uno dei primi debiti, no?  Vale a dire una marea di soldi da parte dello stato italiano, perché mica fa lui la beneficenza, no la fa fare a noi, alla fondazione di Bill Gates (pronunciato gheitz)  quella sui vaccini. Ora io sinceramente non lo so che cosa faccia questa fondazione non la conosco, può anche fare le cose più buone del mondo. Però mi girano le scatole per una cosa: lo stanziamento per questa fondazione dei vaccini similari è dentro all’interno del decreto rilancio. Ora il decreto rilancio è appena arrivato nella mia commissione in parlamento e da qui sta venendo … Inizia l’iter, oggi abbiamo chiuso il deposito degli emendamenti che saranno circa 10.000, inizia l’iter per la modifica e l’eventuale conversione in legge del decreto bene. Ma un minimo di rispetto, tenuto presente che di tutti i 280 articoli tutti potenzialmente sono modificabili dal parlamento e quindi si può tranquillamente cancellarne uno per destinare quei soldi a qualche altra cosa. Quindi ci sono adesso, io non so quanti siano, ma una marea di emendamenti che appunto cancellano questo, la contribuzione alla fondazione da parte dello stato, alla fondazione di Bill Gates e per i vaccini per destinarli ad altre cose per destinarli magari ai disoccupati per destinarli agli asili per destinarli ai disabili per destinarli… no?… di casa nostra insomma qualsiasi altra cosa. Bene dato che dovrebbe essere potestà del parlamento prendere fare queste modifiche, come ti permetti tu presidente il consiglio di mettere subito all’inizio una riserva dicendo è già spendendoti questa cifra come fatta pubblicamente vantandotene? Così facendo cosa stai dicendo che è totalmente inutile il lavoro che dobbiamo fare noi in parlamento…

La fondazione a cui fanno tutti riferimento è la GAVI, The Vaccine Alliance. Nei documenti della Commissione di Borghi presentati il 4 giugno e reperibili online non c’è traccia di menzione dei finanziamenti alla GAVI. Ma come ha spiegato Borghi sono tante voci, le stanno analizzando una per una.

Ma GAVI?

Non c’è un preciso riferimento alla GAVI nel decreto rilancio, anzi onestamente fatico a trovare traccia di questi soldi nel decreto. Ma saranno probabilmente inclusi in altre voci, sarebbe bello sapere esattamente dove si trovano.


AGGIORNAMENTO DEL 10/06/2020

Claudio Borghi ha gentilmente risposto alla nostra domanda su dove si trovassero quei soldi.

Noi cercavamo GAVI, lui intendeva IFFIm di cui parliamo poco più sotto. È vero nel decreto sono previsti 5 milioni di euro di finanziamento a IFFIm per quest’anno e altri 150, suddivisi in 5 anni a partire dal 2025. Tutti con coperture previste da Fondi già esistenti. Ne parliamo in maniera più estesa in un articolo di prossima pubblicazione. Dispiace che lui abbia compreso che l’accusiamo di dire bugie, non è vero, al massimo parliamo di avvelenamento del pozzo, che è una cosa più leggera da percepire, non per questo meno importante da evidenziare.


Borghi, ne parla in relazione a un tweet pubblicato da Giuseppe Conte proprio il 4 giugno.

Nel tweet non si fa riferimento a una cifra, si parla genericamente di supporto e contributi addizionali. Il decreto rilancio è all’analisi di chiunque lo voglia leggere da quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il 29 aprile 2020, fosse come dice Borghi ce ne saremmo dovuti accorgere un po’ prima, non credete?

Ma vedete, il problema è che Conte fa riferimento a eventuali finanziamenti in più per la GAVI (che non è la “fondazione di Bill Gates”, ma ci arriviamo tra poco) di cui non ho trovato traccia negli atti emessi finora. Ma quelli che diamo alla GAVI sono soldi in bilancio anno per anno, non una novità. L’Italia, nel quinquennio 2016-2020 ha contribuito per un 5,4% delle donazioni alla GAVI. Un totale di 480,6 milioni di euro spalmati su cinque anni, di cui solo 114,3 finanziati direttamente, gli altri arrivati da altri Fondi di cui facciamo parte.

Fondatori e donatori

Si tratta di finanziamenti che vengono programmati con anticipo, e messi in bilancio un anno per l’altro. Non novità introdotte da questo governo. Anche durante il governo in cui il partito di Borghi era alla guida abbiamo donato alla GAVI. Che non è la “fondazione di Bill Gates”, ma una fondazione fondata tra gli altri anche dalla Bill e Melinda Gates Foundation, insieme a Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef e Banca Mondiale.

Non sto a elencarvi cosa faccia la GAVI nel mondo, se siete prevenuti nei confronti della prevenzione sanitaria (scusate la ripetizione) non sarò sicuramente io a farvi cambiare idea. Ma non è questo l’importante. Quello che è importante è farvi capire come la frase di Borghi e il “tra le righe” dei tanti articoli che vedo circolare omettano di spiegare che l’Italia, insieme alla maggior parte dei Paesi del “Primo Mondo“, fa questo genere di finanziamenti da tempo.

Negli ultimi vent’anni abbiamo donato circa un miliardo di euro, contribuendo al 5,5% delle donazioni totali. La Norvegia ha contribuito per il 10,5%, il Regno Unito per il 23,55%, Bill e Melinda Foundation per il 19,66%. L’Italia, attraverso l’IFFIm ha già previsto di donare a GAVI 175milioni di euro tra il 2021 e il 2037. Il bilancio del 2020 di GAVI non è ancora stato pubblicato, ma immagino che tanti Paesi quest’anno abbiano aumentato il loro contributo. Gli unici che forse non lo faranno sono proprio gli Stati Uniti, vista la poca simpatia di Trump per qualsiasi cosa faccia l’OMS.

Aiutiamoli a casa loro

Quello che non è evidentemente chiaro è che queste cifre sono piccola cosa paragonate sia al bilancio del nostro Paese, sia a quanto di buono servono a fare. Vedete, GAVI fa esattamente quello che il partito di Borghi chiede da anni: aiuta i cittadini dei Paesi poveri “a casa loro” rendendo più facile l’accesso alla medicina di prevenzione. Ad esempio, solo nel primo decennio di attività (2000-10) si stima abbiano salvato cinque milioni di persone da morte sicura. Cinque milioni di bambini che hanno avuto la possibilità di vivere grazie ai vaccini a cui hanno avuto accesso.

GAVI oltretutto è una fondazione con regole precise, non “regala nulla”. Da statuto è previsto che tutti i Paesi che fanno richiesta d’aiuto in medicina preventiva paghino per ogni dose di vaccino che chiedono. La cifra dipende da diversi fattori: disponibilità finanziarie del Paese richiedente, stato di emergenza in corso e così via. Questo per sottolineare che non si tratta di mera beneficenza. Ma di una fondazione che cerca di prevenire malattie spesso mortali in Paesi in cui colpiscono ancora in maniera forte. Allo stesso tempo i fondi a GAVI servono per migliorare le condizioni sanitarie dei Paesi che ne facciano richiesta, sono tanti i programmi attivi. Programmi che hanno come scopo di migliorare globalmente le condizioni e aspettative di vita. Guardare unicamente al proprio orto, specie su cifre di questa entità, è solo voler avvelenare il pozzo.

International Finance Facility

Claudio Borghi dovrebbe riportare dove, nel Decreto Rilancio, sia evidenziata una donazione a GAVI e di che entità si tratti. Per ora mi pare sia una dichiarazione d’intenti senza alcun motivo per cui inalberarsi. Non si tratta di soldi che vengono tolti da altro, ma, per ora, di soldi già messi a bilancio, se non già finanziati tramite l’International Finance Facility. Che non è un ente benefico, ma offre forme d’investimento con un rating decisamente alto.

Per spiegarlo in maniera terra terra: si danno soldi, che vengono usati da chi aiuta i Paesi poveri a progredire dal punto di vista sanitario. Ma siccome questi Paesi pagano quanto ricevono (a costi contenuti, proprio grazie all’Alleanza) esistono dei ricavi che generano dei guadagni per gli investitori.

Quindi si fa del bene, senza rimetterci.

Suggerisco a tutti di approfondire il tema ai vari link che ho sparso nel testo come fonti. Sono davvero interessanti.

maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!