Claudio Borghi vs Franco Locatelli

Borghi ha ragione, ma non credo apprezzerà il nostro articolo

Il 12 novembre 2021 Claudio Borghi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministero della Salute. Ci avete segnalato la cosa chiedendoci cosa ci sia di vero nelle parole del parlamentare della Lega.

L’interrogazione completa la trovate qui, ma ve ne riporto una parte:

Franco Locatelli ha affermato che secondo un’analisi dell’Istituto superiore di sanità è stato documentato che, in Italia, fino ai 59 anni di età, nessuno dei vaccinati è stato ricoverato nelle terapie intensive;

secondo il bollettino prodotto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) «Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 3 novembre 2021 – ore 12:00» pubblicato il 5 novembre 2021, che riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus Sars-CoV-2 riportati sul territorio nazionale e coordinata dall’Iss ai sensi dell’ordinanza n. 640 del 27 febbraio 2020, risultano delle incongruenze con quanto affermato da Franco Locatelli durante la conferenza stampa. Infatti, dalla tabella del documento che riporta i casi di COVID-19 diagnosticati, ospedalizzati, ricoverati in terapia intensiva e deceduti negli ultimi 30 giorni (dal 24 settembre al 24 ottobre 2021) per stato vaccinale e classe d’età si può rilevare che per la fascia d’età 40-59 anni sono 2 (1,7 per cento) i vaccinati con ciclo incompleto e 14 (12,2 per cento) coloro che sono stati sottoposti a ciclo completo di vaccinazione;

Interrogazione che si conclude con questa specifica richiesta:

quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per evitare che vengano diffusi, nuovamente e durante una conferenza stampa nazionale, informazioni non corrette sull’andamento della pandemia e delle ospedalizzazioni da COVID-19, con il solo fine di promuovere la campagna vaccinale senza tener conto dei dati reali.

Allora, partiamo da principio, Franco Locatelli ha davvero detto quanto gli mette in bocca Borghi, ma c’è una premessa a quella frase, premessa che Borghi omette completamente:

È evidente che ci troviamo di fronte a uno scenario epidemiologico composito, dove il rischio di essere infettati e di conseguentemente sviluppare patologia grave magari tale da richiedere il ricovero in rianimazione, con gli ovvi impatti poi su quelle che sono le attività ordinarie, e ancora di più poi il rischio di sviluppare patologia fatale è significativamente diverso tra chi è vaccinato e chi non è vaccinato.

Frase che ritengo comunque importante, perché non dice che il rischio per i vaccinati è zero, ma che è diverso da quello dei non vaccinati. L’affermazione successiva invece è proprio quella che gli contesta Borghi (e anche la redazione del Tempo, con Bechis che ci ha pure fatto un video), dice infatti Locatelli:

…specificatamente vorrei ricordare che l’analisi dell’istituto superiore di sanità ha documentato chiaramente che nel paese fino ai 59 anni di età nessuno dei vaccinati e stato ricoverato nelle terapie intensive, nella fascia 60-79 vi è un rischio di ventuno volte superiore e oltre gli 80 anni di otto volte superiore di finire nelle terapie intensive per i non vaccinati…

Borghi ha ragione, nel bollettino pubblicato lo stesso giorno dall’ISS si parla di 2 (1,7%) i vaccinati con ciclo incompleto e 14 (12,2%) coloro che sono stati sottoposti a ciclo completo di vaccinazione. Curioso che nella sua interrogazione Borghi ometta completamente il dato sui non vaccinati, che sono la bellezza di 99 soggetti.

Lo stesso ISS nel suo bollettino citato da Borghi riportava:

La maggior parte dei casi segnalati in Italia negli ultimi 30 giorni sono stati identificati in soggetti non vaccinati.

Ma resta comunque giusta la precisazione: c’erano dei ricoverati in terapia intensiva anche tra i vaccinati. Come ce ne sono anche ora. Ma sono una minuscola parte rispetto ai non vaccinati, non capisco perché Borghi (e Bechis) non ne facciano cenno.

La differenza è macroscopica, anche nel bollettino più aggiornato che ci dice che nella fascia 12-59 su un totale di 156 ricoveri in terapia intensiva 136 erano non vaccinati e solo 20 erano vaccinati. L’87% dei ricoverati in intensiva in quelle fasce d’età non era vaccinato, che è un numero immenso se si pensa che la maggior parte degli italiani in quella fascia d’età è al momento vaccinata. Come riporta il Sole24Ore:

Lo so che chi segue Borghi non ha alcuna idea di statistica, ma è importante capire le cose: i numeri che vi ho appena dato non vanno guardati sulla popolazione totale. Quei ricoveri in TI vanno analizzati sulla base della popolazione di riferimento.

Una popolazione è quella dei non vaccinati, l’altra quella dei vaccinati. Nella fascia d’età 12-59, se i dati del Sole sono corretti e i numeri del 2020 sulla popolazione in Italia non sono variati troppo, abbiamo questi due gruppi

  • Vaccinati (12-59 anni) con una o due dosi:  circa 30 milioni
  • Non vaccinati (12-59 anni): circa 7 milioni e 200mila

Su 30 milioni sono finte in terapia intensiva secondo il bollettino del 5 novembre 20 persone. Su 7 milioni e rotti invece ce ne sono finite 136. La differenza è considerevole.

Borghi è un economista, credo che sappia leggere i numeri senza problemi. Se i vaccini non dessero alcun beneficio invece che 20 ricoverati in TI ce ne dovrebbero essere oltre 500. Il fatto che siano stati solo venti in quel dato periodo è la dimostrazione perfetta dell’efficacia vaccinale. Grazie all’onorevole Borghi per l’ottima occasione per mostrare ancora una volta quanto sia importante il vaccino. Non credo fosse questa la sua intenzione, ma a buon intenditore poche parole…

Il giorno che smetterà di tenerci bloccati su Twitter sarà un piacere poter tornare a leggerlo senza dover usare gli altri profili.

Sia chiaro, io concordo con Borghi: i dati, se si decide di darli, vanno riportati alla virgola, o va premesso che non avete idea di cosa state parlando. Fin da inizio pandemia ho criticato questa abitudine alla carlona di parlare a spanne quando si riportano notizie di questo genere. So già che mi verrete a criticare dicendo che ha fatto “un’iperbole” come già successe con Draghi. Ma finché queste “iperboli” danno il fianco alla disinformazione seriale sarebbe il caso di evitarle, no?

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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