Clickbait: fenomeno da arginare

 AGGIORNAMENTO DEL 28 GENNAIO 2015

Quando ho scritto questo articolo avevo anche provveduto a notificare a 01Distribution la cosa, e mi hanno gentilmente risposto, credo sia corretto riportare per tutti voi parola per parola:

Gentile Maicolengel,

grazie per la segnalazione. 01Distribution è presente con moltissimi contest e promozioni a sostegno del lancio dei tanti film in uscita. Ovviamente queste attività sono veicolate anche attraverso la collaborazione di agenzie esterne che, evidentemente può succedere, autonomamente inseriscano i nostri link in pagine Facebook o in siti di cui non siamo stati informati, al fine di viralizzare maggiormente e diffondere il contenuto. Ci siamo subito attivati, grazie al suo messaggio, per intervenire e per evitare che accada nuovamente questo. In ogni caso però vogliamo sottolineare e segnalarle (e ci piacerebbe che lo facesse anche lei nel suo blog) che il concorso “Parla con Uno” non è una bufala, ma un concorso reale con un regolamento depositato, che può vedere lei stesso al sito http://www.concorsi01distribution.it/

 Cordialmente, lo staff di 01Distribution
Quindi concorso reale pagina di clickbait meno…speriamo altri seguano l’esempio di Diegozilla, e le pagine come questa lentamente svaniscano!

 
 
CLICKBAIT-MEME
Facebook implementa questo e quello per combattere bufale, truffe e raggiri. Tristemente, ciò che non può aggiornare è la testa di chi naviga sul web, specialmente sui social network.
Vedere una pagina Facebook come “Battute Tristi” avere quasi 1 milioni di utenti, cosa condivide e come li condivide, fa venire davvero il latte alle ginocchia. Quasi un milione di uTonti si ritrova sul proprio feed notizie come queste:


 
Notizie del menga, fatte apposta per veicolare pubblicità, visite a siti gestiti dalle stesse persone che gestiscono le pagine Facebook; spam cattivo, da falsi aggiornamenti del browser a falsi aggiornamenti dei player. Chi più ne abbia, più ne metta! Fa davvero tristezza accorgersi che tanti dei loro fan, probabilmente, nemmeno sanno di aver apposto il proprio like alla pagina suddetta. Non si accorgono che, così facendo, danno visibilità ad una pagina inutile, che meriterebbe solo di chiudere.
Anche questa è una forma di cattiva informazione, a cui diamo visibilità lasciando che s’impossessi dei nostri “mi piace”. In relazione alla sbufalata di Neil sui telefoni Samsung regalati, alcuni si lamentavano perché non capivano che male ci fosse. I personaggi che creano pagine come quella sanno che non toglierete il like anche se non avete vinto il telefonino, d’altronde si dev’essere uTonti abbastanza solo per essere cascati su una cosa del genere. Quella pagina avrà raccolto migliaia di like e nei prossimi giorni potrà addirittura cambiare nome. Che diventi “notizie shock” o “battute tristi” poco importa: voi il like ce l’avete già messo.
Poi iniziate a domandarvi come mai vediate roba così!
notiziechoc
 
O che dire di pubblicità come questa?
parliconuno-clickbait-pubblicita
 
Questa pubblicità è pagata DAI NOSTRI SOLDINI. Sappiatelo: 01distribution è della RAI, la pubblicità che permette a pagine come questa non solo finanzia lo spam, ma viene direttamente dalle vostre tasche. Come Diegozilla ci teneva a spiegare in questi due interessanti articoli qui (1 e 2) è venuto il momento di dire BASTA. Basta alle bufale, basta allo SPAM, basta all’ignoranza da social network. Seguendo l’esempio del bravo Diego, ho segnalato la cosa a 01distribution – vediamo cosa mi rispondono.
Voi fatemi davvero un favore: aprite il vostro profilo sociale, controllate i like. Vedete quanti sono. Capite che pagine siano e come vengano gestite; verificate cosa condividano. Pensate seriamente a quanto vi possono essere utili i loro contenuti: se non lo fossero, fareste bene a togliere il vostro like, non vi disturberanno mai più.
Avere il like su pagine di dubbia provenienza fa male al web vuol dire aumentare (anche indirettamente) il quantitativo di persone che vedrà quella suddetta pagina. Chi si cela dietro a queste pagine sono sempre gli stessi, che hanno network immensi di pagine fuffa create ad hoc per attirare uTonti a iosa; rivendono le stesse sia come pubblicità sia come pagine intere con un folto seguito. Capire i trucchetti usati da questa gente per rendersi visibile è l’ABC per rendere il web un posto più pulito, e lo dobbiamo fare. In circa 10 anni abbiamo trasformato i social network in uno spaccato della società che ci circonda.
E tristemente quella italiana non ci fa sicuramente una bella figura.
Siate utenti, non uTonti.
Dimenticavo, #avoistabene?
maicolengel
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