Climagate – Facciamo chiarezza

Il 28 gennaio 2020 su Libero Quotidiano è stato pubblicato un articolo dal titolo:

Riscaldamento climatico, il geologo Uberto Crescenti: “L’Onu manipola i dati, ma è vietato dirlo”

Non ho nessuna voglia di trattare tutto l’articolo, voglio solo soffermarmi sull’affermazione fatta in chiusura e da cui prende spunto il titolo di cui sopra:

È stato provato che ricercatori collegati all’ Onu taroccavano i dati per renderli utili alle loro idee. Il Climagate è stato lo scandalo scientifico più grave del secolo.

Davvero è stato provato quanto dice Uberto Crescenti?

No, e a mio avviso questa sicurezza nell’affermarlo, senza portare prove delle sue affermazioni, dovrebbe essere materiale da verificare prima di scegliere di usarlo per il titolo alla sua intervista. Ma io non sono Vittorio Feltri, di cui vorrei ricordare i modi gentili con cui abbandonò lo studio di #FAKE nella passata edizione:

 

Climagate

Bisogna fare un piccolo passo indietro per trattare l’argomento. A novembre 2009, a seguito dell’intrusione di un hacker nei computer del Climate Reseacrh Unit (CRU) dell’università dell’East Anglia, vennero pubblicate alcune e-mail riservate che davano a intendere che i dati sul clima che il CRU aveva raccolto fossero stati comunicati in forma manipolata.

La cosa non è sfuggita ai negazionisti del clima che subito l’hanno rilanciata ovunque, e così è nato appunto il Climagate a cui fa riferimento Crescenti. Il problema è che in seguito alla pubblicazione di quelle e-mail sono state aperte otto diverse commissioni investigative, che hanno analizzato le mail, indagato i dati presentati e raggiunto delle conclusioni.

Conclusioni che hanno completamente scagionato gli scienziati dall’accusa di avere manipolato i dati. Sia chiaro, qualcosa che non andava c’era, e difatti le otto commissioni hanno rilevato una scarsa trasparenza e richiesto maggiore attenzione nella divulgazione di materiale. Ma la manipolazione a cui fa riferimento Crescenti non c’è stata. E non l’ha detto una singola commissione, ma otto differenti.

Il consenso scientifico globale non è cambiato

I rappresentanti della comunità scientifica sono tutt’oggi concordi nel sostenere che il riscaldamento climatico sia causato dall’uomo. Io non sono un climatologo e non posso che accettare il parere della comunità scientifica, ma continuo a sorprendermi di come testate giornalistiche se ne infischino completamente della verifica dei fatti. Ma dopo aver sentito un direttore di giornale dire che le rettifiche “sono cosa del passato” non dovrei sorprendermi più di nulla.

maicolengel at butac punto it
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