Condividi anche tu un pronto soccorso vuoto!

Il disagio scorre potente nel nostro Paese, e dopo aver visto questo stesso identico giochino fatto durante il precedente lockdown ecco che gli imbecilli (sì, non sono definibili in altra maniera) arrivano anche da noi. Avevo già trattato questo tipo di disinformazione quando a farla erano imbecilli spagnoli e russi, ma anche ad aprile c’erano già simpaticissimi italiani a cercare di buttarcisi a pesce. Ora sono arrivati i disagiati guidati da soggetti come Cesare Sacchetti, o il ben più noto Davide Barillari, e dai favolosi lettori di testate buone durante la pandemia se finite la carta igienica.

Aiutatemi per favore a raccogliere tutti i video e le foto (attendibili!) di pronto soccorso e reparti vuoti di ospedali di tutte le regioni. È importante. La mia mail è dbarillari@regione.lazio.it grazie

Di cosa sto parlando? Ma dei vari messaggi che stanno girando da alcuni giorni sui tanti social frequentati da questa gente.

Condividi anche tu un video dell’ospedale più vicino a te. O se ci lavori, video all’interno dei reparti covid. Documentiamo ciò che realmente sta accadendo! Per capire effettivamente quanta emergenza ci sia o meno nel nostro paese. Riprendi nel video uno scontrino o la pagina di un giornale per certificare la data in cui si è fatto il video. La TV e le radio ci bombardano di notizie spaventose.. ma è davvero così nella realtà?

Basta guardare i video e leggere i commenti per rendersi conto del problema, ma ovviamente prima occorre avere un minimo di spirito critico funzionante.

Riproviamoci

Ci riprovo a spiegare le cose: i video che vediamo sono girati nei pronti soccorso e nei normali reparti ospedalieri. Le uniche aree dove bene o male un comune cittadino può riuscire un filo a circolare.
Non sono girati nei reparti sospetti COVID, certificati COVID e di Terapia intensiva. Gli unici video che avrebbe senso condividere per “mostrare la situazione” dovrebbero venire da lì, non dalle zone che fin dall’inizio dell’emergenza è stato detto di evitare di frequentare in caso di sintomi di contagio da Sars-Cov-2…
Gli altri reparti è assolutamente normale siano tranquilli, ed è dal primo lockdown che i pronto soccorso sono decisamente più vuoti di prima. Ci hanno chiaramente detto di usarli solo in caso di gravi emergenze e solo dopo aver chiamato medico di base, e magari anche la guardia medica. Quindi è assolutamente normale trovarli vuoti. Ed è bene che sia così, sarebbe bene che fossero più vuoti anche in periodi normali, poiché da tempo si dibatte sul fatto che che tanti fanno un uso improprio di questo presidio di emergenza, togliendo risorse a chi ha davvero bisogno… ma questo è un altro discorso. Io sono stato in ospedale, passando dal pronto soccorso, a fine agosto, era deserto, poi però nel reparto sospetti COVID dove mi hanno ricoverato le camere erano comunque quasi tutte occupate.

Non si va in coda con altri malati

Il malato COVID che necessita dell’ospedale, se sa già che è positivo e ha sintomi, non va in pronto soccorso, è direttamente ricoverato in reparto. Reparto dove i tanti scemotti armati di telecamera non li fanno entrare. Il sospetto malato COVID che arriva in pronto soccorso viene fatto accomodare in area dedicata, separato da eventuali altri pazienti (lo so, l’ho vissuto sulla mia pelle a fine agosto) dove non fanno entrare l’amico di Barillari col suo telefonino a fare i video souvenir.
La cosa che fa sorridere è che tanti dei soggetti che girano questi video per mostrare la data usano quei giornali che potrebbero essere utili a tutti se al prossimo giro la carta igienica finisce. Che spreco di risorse…
Ma non c’è niente da sorridere, in un Paese normale soggetti come Barillari e gli altri che spingono a girare questi video sarebbero identificati e messi in condizione di non fare danni in rete. Basterebbe un blocco dell’accesso a internet per qualche mese per zittire certa gente, ma chissà perché nel nostro Paese i magistrati sono velocissimi a chiudere per tre giorni un blog come BUTAC, ma faticano a prendere misure simili per soggetti politicamente impegnati e con ben altra visibilità che la nostra.

Concludendo

Se avete amici che condividono la roba degli ospedali vuoti lasciate stare, non mettetevi a discutere. Chi arriva a quel punto di disagio è carente di spirito critico in un modo per cui non c’è davvero nulla da fare. Sono la dimostrazione pratica che il posizionamento del nostro Paese nella classifica dell’analfabetismo funzionale è assolutamente meritato.
Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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