Cos’ha detto veramente Anthony Fauci?

E la vergognosa prima pagina del Fatto Quotidiano (e di Radio Radio e tanti altri...)

Mentre in questi giorni impazza il dibattito sull’utilizzo della certificazione verde COVID-19, alcuni giornali hanno pensato bene di gettare benzina sul fuoco inserendo in bella vista articoli poco rassicuranti sull’efficacia dei vaccini, subito ripresi sui social da chi con questa narrazione ci va a nozze.

Il Fatto Quotidiano si è distinto, in particolare, per la prima pagina del 29 luglio – dove si riprenderebbero le dichiarazioni rilasciate dal più che autorevole immunologo statunitense Anthony Fauci, nell’ambito della reintroduzione dell’obbligo di mascherina al chiuso nelle aree degli States considerate ad alto rischio. Dalla prima pagina del FQ alla redazione di testate come Radio Radio il passo è stato breve:

Andiamo per gradi: se ci vacciniamo, la SARS-CoV-2 può comunque infettarci? Se accade, siamo contagiosi quanto i non vaccinati? Abbiamo, inoltre, la stessa possibilità dei non vaccinati di finire in ospedale o in terapia intensiva?

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci ricordano come “il vaccino protegge da infezioni, ricoveri e decessi fino al 100%”.

Tolti dal campo gli altri fattori, arriviamo quindi all’aspetto che i giornalisti del Fatto Quotidiano hanno più sottolineato: la contagiosità di una persona non vaccinata paragonata a quella di un vaccinato. 

Sempre sul Fatto Quotidiano, Stefano Caselli approfondisce la terribile prima pagina con l’articolo “Fauci: ‘Delta, i vaccinati sono contagiosi lo stesso’.” Ci pare però che dire che i vaccinati siano contagiosi quanto i non vaccinati – come fatto nel titolo – oppure affermare che i vaccinati possano essere contagiosi lo stesso – come proposto nell’articolo – sia piuttosto diverso. 

Evidentemente conviene proporre una prima pagina clickbait, accompagnata dal commento allarmista “Non se ne esce più”, per relegare a un trafiletto dell’articolo a pagina otto buona parte della dichiarazione completa di Fauci, in cui l’immunologo afferma che:

I dati che abbiamo in questo momento ci dicono che le persone vaccinate possono infettarsi e trasmettere il Covid. Non è un evento comune, anzi è piuttosto raro, ma succede.

E nello stesso articolo è sempre Caselli a evidenziare come:

È ovvio, quindi, che la retromarcia Usa sia soprattutto una forma di tutela verso i non ancora vaccinati, che protetti non sono, oltre che un freno alla circolazione del virus che può generare nuove varianti. Eppure non mancherà di alimentare lo scetticismo vaccinale.

Anche titoli come quelli del Fatto Quotidiano, però, certamente non contribuiscono a diminuire lo scetticismo.


EDIT: purtroppo ci sono due video che circolano con Fauci uno durante la sua conferenza stampa alla CDC dove riporta quanto vi è stato appena spiegato, un altro dove la magica frase sulla rarità dell’evento non viene pronunciata generando così confusione, ma ovviamente è la conferenza ufficiale della CDC da seguire, non le risposte a una veloce intervista.


Fauci sottolinea giustamente nel suo discorso come nessun vaccino dia una copertura dall’infezione del 100% e come con la variante Delta

le persone che sono vaccinate, prendendo una infezione post vaccinale, hanno abbastanza virus nella loro faringe da poter trasmettere l’infezione ad altre persone.

Questo non significa certo che i vaccini siano inutili a causa delle varianti, anzi: Fauci conclude dicendo che

se la stragrande maggioranza delle persone degli Stati Uniti si vaccinerà, allora potremo fermare il problema semplicemente schiacciandolo. Il problema è che abbiamo 100 milioni di persone negli States che sono idonee alla vaccinazione ma non vogliono essere vaccinate: questo è il problema. 

Nel suo “Covid News” sul blog AlterThink, il dottore di ricerca in Oncologia molecolare Aureliano Stingi ricorda che

Fauci ha ribadito ciò che già sappiamo da tempo, ovvero che la variante Delta è molto contagiosa, […] e ha detto che può succedere che un soggetto vaccinato si possa infettare. Ha inoltre aggiunto che può succedere, anche qui in casi estremamente rari, che il soggetto infettato dopo la vaccinazione possa trasmettere la malattia. Ha però evidenziato anche come sia un caso molto raro. La carica virale è infatti molto più bassa e quindi la probabilità di questo evento è decisamente inferiore. Qualche giornalista ha però cambiato totalmente il senso del discorso di Fauci, mentre lui continua a sostenere l’importanza della vaccinazione e mentre numerosi studi sottolineano la presenza di una carica virale molto più bassa nei casi di vaccinati che contraggono comunque la malattia rispetto ai casi di non vaccinati.

È proprio Stingi a suggerirci delle ricerche in merito, tra cui un’analisi pubblicata su Nature dove si mostra come

la carica virale era sostanzialmente ridotta per le infezioni che si verificano 12-37 giorni dopo la prima dose di vaccino. Queste cariche virali ridotte suggeriscono un’infettività potenzialmente inferiore, contribuendo ulteriormente all’effetto del vaccino sulla diffusione del virus. 

Per quanto gli studi legati alla contagiosità dei soggetti che contraggono la malattia siano quindi in continua evoluzione, vista anche la presenza delle diverse varianti del virus, iniziano a esserci sufficienti evidenze non solo per poter dire che i vaccini diminuiscono significativamente la possibilità di contagiarsi, essere ospedalizzati o ricoverati in terapia intensiva e morire, ma anche che diminuiscano l’infettività. 

Il Fatto Quotidiano si dimentica quindi di sottolineare il fatto che “Fauci faceva riferimento alla variante delta, non al Sars-Cov-2 in generale”, come riporta David Puente su Open. Puente chiarisce anche il fatto che “Fauci, in un intervento del 27 e uno del 28 luglio, dichiara che tale circostanza è da considerare come ‘evento raro’ ”. Ricordiamo che le pubblicazioni del Fatto risalgono al 29: ci sarebbe stato certamente il tempo per informarsi maggiormente sulle dichiarazioni dell’immunologo statunitense e per evitare titoli allarmistici privi di aderenza con dati ed evidenze scientifiche. 

Matteo Hallissey

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.