Croazia oggi…

...un altro Paese dove va tutto benissimo, mica come qui da noi, signora mia

Su svariate bacheche social, le stesse dove fino a un mese fa venivano condivisi i video dalla Svezia e da Mosca sostenendo che per la pandemia da loro non fossero in vigore restrizioni di alcun genere, nei giorni scorsi si è visto circolare un minivideo che sembrerebbe provenire dalla Croazia.

Uno dei soggetti che lo fa circolare è una vecchia conoscenza di BUTAC, il solito cialtrone Domenico “Mimmo” Biscardi, che da Capo Verde passa le giornate a disinformare su qualsivoglia argomento possa portargli del guadagno in termini di visibilità. Per chi non se lo ricordasse invito sempre a leggere gli articoli a lui dedicati nel corso degli anni.

Ma di Mimmo ci interessa poco – se non per capire se davvero sia tornato in Italia, e quando la Magistratura deciderà a intervenire nei suoi confronti -, quello che ci interessa è il breve video che appunto arriva dalla Croazia.

Il video mostra tanta gente senza mascherine in una bella giornata di sole, non faccio nemmeno il tentativo di verificare se è di due giorni fa o di più, non è importante. Quello che è importante è guardare i dati provenienti dalla Croazia sulla pandemia:

E rendersi conto che anche da noi, con quei numeri, non saremmo qui a discutere di zone rosse o arancioni. La loro curva contagi è bassa e lo è da dicembre, esattamente come la mortalità. Noi abbiamo appena superato i 100mila morti, loro non arrivano a seimila.

Se guardate l’andamento delle curve capirete facilmente che ci sono grosse differenze tra noi e loro. Ma la cosa più importante, come sempre, non è limitarsi a osservare queste differenze, bensì fare le nostre valutazioni informandoci anche sui siti del governo croato. È vero che da fine gennaio le limitazioni sono praticamente svanite. Ma fino a quella data (il 27 gennaio) c’erano molte limitazioni come da noi. E tutt’ora alcune persistono, dal 13 luglio 2020 la mascherina è obbligatoria in questi casi:

  • conducenti, altri dipendenti di veicoli per il trasporto pubblico e passeggeri del trasporto pubblico
  • dipendenti commerciali e clienti durante la loro permanenza nei negozi
  • dipendenti nel settore dell’ospitalità che sono in contatto con gli ospiti o partecipano al servizio e alla preparazione di pasti e bevande
  • altre persone vincolate a farlo da speciali istruzioni e raccomandazioni dell’Istituto croato di sanità pubblica

Non c’è obbligo all’esterno. Non c’è mai stato a quanto mi risulta: sappiamo che in Paesi con densità abitativa inferiore alla nostra quell’obbligo è abbastanza inutile. Ma, sempre per mettere i puntini sulle i, era appunto l’8 gennaio quando il governo croato ha deciso di estendere limitazioni che erano operative già da un po’. Limitazioni che prevedevano bar, caffè, ristoranti, palestre, attività sportive, casinò, sale gioco, fiere, luna park e negozi di scommesse chiusi dalla fine di novembre. Inoltre erano vietati gli eventi con più di venticinque persone e i raduni privati con più di dieci. Tutte misure che sono rimaste in vigore dalla fine di novembre fino al 31 gennaio, dopo che appunto il 9 erano stati allungati i tempi. La grossa differenza rispetto alla nostra situazione è che i negozi e i centri commerciali erano stati lasciati aperti. Ma in Croazia la prima ondata non c’è praticamente stata. Magari sono stati più bravi di noi nel rispettare i distanziamenti, senza bisogno di grandi controlli.

Far girare un video per indignare gli italiani, dando a intendere che da loro tutto sia normale, è disinformare. Tutto è abbastanza normale oggi (ma la mascherina è ancora richiesta nei casi che vi abbiamo segnalato poco sopra), dopo che per due mesi hanno avuto misure molto simili alle nostre. E non è detto che alcune misure non tornino in vigore, visto che l’ondata, negli ultimi giorni, anche in Croazia sembra esser sulla via di risalire. Non glielo auguro…

Io sono un negoziante, capisco benissimo le difficoltà che ci sono per chi non ha validi aiuti economici, è una situazione desolante. E sono sicuro che ci siano Paesi al mondo dove la situazione è stata gestita meglio, ma questo giochino di far vedere Paesi dove la gente passeggia come se nulla fosse serve principalmente a rischiare un crollo psicologico nella popolazione. Chi si diverte a condividere quei video è come un torturatore sadico che sta cercando di fare reagire i torturati.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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