De Lorgeril, il colesterolo e la “solita BigPharma”

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Questo articolo su De Lorgeril sostiene la non-correlazione fra alti livelli di colesterolo LDL (definito “cattivo”) e l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Non solo: dichiara infatti inutili anche i trattamenti a base di statine per la prevenzione di tali patologie nei soggetti ipercolesterolemici. Tali farmaci sarebbero dunque solo una scusa per far guadagnare “Big Pharma” sulle spalle di persone sane.

Dichiarazioni forti, che si vorrebbero vedere accompagnate da indagini statistiche e spiegazioni su base molecolare, ma come spesso avviene in questi casi di complottismo, colui che ha creato questa fantasiosa tesi si limita a lanciare il sasso nello stagno.

1705217212Il modo migliore per cominciare a sbufalare questa favola è, secondo me, riportare studi che dimostrano invece come questa correlazione esista e sia fortemente comprovata. Siccome lo “scienziato” scrive che non esiste documentazione di sorta dagli anni ’70, allegherò svariati studi effettuati negli ultimi 20 anni su centinaia di migliaia di pazienti, e che dimostrano non solo la correlazione fra ipercolesterolemia e patologie vascolari, ma anche l’effetto benefico delle statine nei soggetti affetti:

Cholesterol Lowering With Statin Drugs, Risk of Stroke, and Total Mortality (1997)
Quantifying effect of statins on low density lipoprotein cholesterol, ischaemic heart disease, and stroke: systematic review and meta-analysis (2003)
Efficacy and safety of cholesterol-lowering treatment: prospective meta-analysis of data from 90.056 participants in 14 randomised trials of statins (2005)
Efficacy and safety of more intensive lowering of LDL cholesterol: a meta-analysis of data from 170.000 participants in 26 randomised trials (2010)
The effects of lowering LDL cholesterol with statin therapy in people at low risk of vascular disease: meta-analysis of individual data from 27 randomised trials (2012)

Quella secondo cui non si dovrebbe lucrare sui farmaci è una concezione estremamente ingenua del mondo. Le aziende spendono miliardi in ricerca ogni anno, creano farmaci che ci salvano la vita e si fanno pagare per questo. Se il panettiere non vi passa gratis il pane non vedo perché (ad esempio) la Bayer dovrebbe regalarvi le aspirine.

Sulla questione “statine e cancro”, chiedendo alla letteratura scientifica, emerge non solo che non vi è aumento del rischio, ma addirittura che l’assunzione di statine è un fattore protettivo per alcuni tipi di cancro (colon-retto).

I coaguli sono perfettamente in grado di provocare infarti. L’unica pecca è che questi non si generano da soli, non in condizioni fisiologiche perlomeno. Ciò che sembra sfuggire all’autore di questa bufala è che il colesterolo non va direttamente sulle cellule miocardiche “bloccandole” e provocando infarto, ma è bensì pericoloso per l’infiltrazione delle pareti dei vasi, che si irrigidiscono e presentano placche; queste possono distaccarsi, accrescersi fino ad occludere il vaso o ulcerarsi diventando un punto in cui si formano i coaguli. Tutte evoluzioni che portano ad infarto.

Quindi, senza una base da cui si sviluppano tali coaguli (che può essere non solo una placca ateromatosa, ma anche tante altre problematiche però meno frequenti) la teoria espressa crolla.

In conclusione, l’ipercolesterolemia è realmente una problematica che pone a rischio le vostre vite. Potete aiutarvi controllandolo periodicamente e mantenendo uno stile di vita corretto, ignorare il problema facendo finta che non esista è dannoso per voi e per chi potrebbe seguire tale esempio.

Uriel

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