Di Battista e la strage di bambini greci

DIBBAGRECIA

Onestamente non so cosa pensare quando un politico si ostina a utilizzare dati vecchi e già sbufalati per fare propaganda politica. Oddio, saprei cosa pensare ma non sarebbe il caso di scriverlo su queste pagine. Così come per la volta precedente che mi trovai ad affrontare M5S e la Grecia a proposito della nuova usanza greca di iniettarsi volontariamente con siringhe infette, anche questa volta il tutto parte da uno studio serio, si estrapola un dato a piacimento e lo si priva del suo contesto , cherry picking, e lo si ripete all’infinito per pura propaganda.

Ma anche questa volta la rete dimostra di avere memoria. Partiamo dall’inizio.

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Prendiamo solo la parte che ci interessa

L’orrore non si dovrebbe provare di fronte agli andamenti delle borse ma di fronte alla mortalità infantile aumentata in Grecia del 43% grazie all’austerità degli ultimi anni.

A quanto ho letto in giro, Di Battista non è l’unico politico a cavalcare come uno sciacallo questo dato, quindi dividiamo pure la colpa con tutto il pessimo ambiente che c’è in Italia, ma da dove caspita ha tirato fuori questo dato? Come da tradizione bufalara il tutto parte molto tempo fa, più di un anno. Viene pubblicato questo studio sul Lancet, sito serio e importante, a Febbraio 2014 e molti giornali, tra cui Repubblica, danno un risalto enorme a questo dato. Dallo studio originale

Greece’s austerity measures have also affected child health, because of reduced family incomes and unemployment of parents. The proportion of children at risk of poverty has increased from 28·2% in 2007 to 30·4% in 2011,45 and a growing number receive inadequate nutrition.46 A 2012 UN report emphasised that “the right to health and access to health services is not respected for all children [in Greece]”.47 The latest available data suggest a 19% increase in the number of low-birthweight babies between 2008 and 2010.23 Researchers from the Greek National School of Public Health reported a 21% rise in stillbirths between 2008 and 2011, which they attributed to reduced access to prenatal health services for pregnant women.48 The long-term fall in infant mortality has reversed, rising by 43% between 2008 and 2010,49 with increases in both neonatal and post-neonatal deaths. Neonatal deaths suggest barriers in access to timely and effective care in pregnancy and early life, whereas postneonatal deaths point to worsening of socioeconomic circumstances.50,51

Come ci si può aspettare da uno studio su tutta la sanità greca, ci sono una miriade di dati, ma viene confermato questo incremento: “C’è stata una inversione sulla diminuzione della mortalità infantile che durava da molto tempo, che è incrementata del 43% tra il 2008 e il 2010”.

La nota 49 rimanda al sito della WHO dove (presumo) abbiano preso i dati. La pagina è questa e i dati sono consultabili gratuitamente – of course. Per dimostrare quanto tirare fuori dal cappello un singolo dato serva a poco vi mostro quanti sono i parametri sui quali si può lavorare per quanto riguarda la mortalità infantile.

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Andiamo a prendere i dati per Infant deaths per 1000 live births della Grecia fino al 2010
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Ecco l’impennata di cui si parla. A parte che ogni incremento di questo dato sia una cosa negativa, dire 43% in più fa molta impressione, anche se il dato rimane inferiore a quello di soli 10 anni prima. Confrontiamo la Grecia con l’Italia

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Italia= verde Grecia = rosso

Come possiamo vedere nel 2008 la Grecia era addirittura sotto all’Italia e nonostante l’incremento del 43% questo dato nel 2010 scavalca l’Italia di pochissimo? Quante conclusioni (affrettate, di pancia e populiste) potremmo già dare qui? Potremmo dire che la la sanità italiana è peggiore pure di quella della Grecia in piena crisi?. Sappiate che però il grafico prosegue

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Italia= verde Grecia = rosso

Nel 2011 succede qualcosa, le morti diminuiscono. E questo comincia a succedere proprio quando il Governo greco comincia davvero a tagliare la spesa sanitaria (2010). Correlation doesn’t imply causation. C’è un altro studio riguardo la mortalità infantile ed è pubblicato anch’esso sul Lancet, lo trovate qui, che si chiama proprio “Maternal and child mortality in Greece“. E ha delle tabelle con dei numeri

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Guardiamo la colonna Infant deaths e stillbirths. Nel 2008 il valore più basso della storia delle Grecia per il primo dato, una crescita sensibile nel 2009 (che rimane inferiore al 2007) e il picco del 2010. Nel 2011, come abbiamo già visto, e nel 2012 questo dato torna a scendere persino sotto il 2008. Applicando lo stesso principio di Di Battista e gli pseudo giornalisti e pseudo politici italiani, possiamo affermare con totale certezza che la crisi fa morire meno bambini, non di più. Carta canta, i numeri so numeri. O forse è tutto molto molto molto più complesso? Tornando ai dati, le MEF, che avevano comunque un andamento diverso, hanno un picco anche loro nel 2009-2010, per poi scendere di nuovo. Quindi che conclusioni dovremmo trarre?

Infant mortality rate and child mortality rate did not differ between the precrisis and crisis periods (3·83 [95% CI 3·56–4·10] vs 3·17 [2·63–3·72], and 4·56 [4·18–4·93] vs 3·89 [3·35–4·43], respectively). However, a closer look at the data shows that child mortality rates have been steadily declining since the 1950s, and were historically low in 2008—when the crisis struck. In the first 2 years of the crisis (2009–10), infant mortality rate and child mortality rate gradually increased, and after 2010 they started to decline again. Likewise, stillbirth rate and maternal mortality ratio did not differ between the two periods (4·10 [95%CI 3·38–4·82] vs 4·09 [3·52–4·66] and 1·20 [0·44–2·61] vs 2·20 [1·09–3·94], respectively). The trends for stillbirth rate are more complex: low in 2006 and 2008, there has been a clear increase since then. Furthermore, although in 2009 and 2010 maternal mortality ratio increased, the small numbers of maternal deaths do not allow for firm conclusions to be drawn.

e ancora

Although infant and child mortality decreased after 2010, stillbirths remain high. There is an urgent need to strengthen public health measures in order to secure the quality of child and maternal health in Greece in the long term.

La verità è che ogni dato andrebbe analizzato da persone competenti (che non siamo nemmeno noi o voi a casa) e che lo facciano nell’interesse del bene comune. Queste informazioni non servono per gli avvoltoi della politica per giocarci e manipolarle come più gli aggrada. Tornando alla frase originale di Di Battista

[]la mortalità infantile aumentata in Grecia del 43% grazie all’austerità degli ultimi anni.

La risposta è no. Non è stata l’austerità degli ultimi anni, o almeno non ha una incidenza così importante dato l’andamento. I fattori potrebbero essere migliaia combinati tra di loro. Si può giocare con i dati del WHO che ho linkato sopra e provare a trovare dei trend comuni. Se prendiamo la spesa farmaceutica pro capite possiamo trovare un trend simile

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Dal 2008 in poi in Grecia in media si sono spesi meno soldi in medicine, questo potrebbe avere una influenza negativa per quanto riguarda la salute durante la gravidanza. Se però prendiamo il grafico relativo alla incidenza della spesa pubblica farmaceutica sulla spesa totale farmaceutica (la Grecia ha una sanità pubblica) c’è sì un calo nel periodo iniziale della crisi (2008)

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ma non ha niente in comune con l’andamento della mortalità infantile negli anni precedenti.

Cosa voglio dimostrare? Solo che la propaganda e l’analisi intelligente dei dati sono due cose completamente diverse e che Di Battista non offre nulla di più, o meno, di tutto il resto del panorama politico italiano.

Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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Lo spunto per quanto scritto è stato preso dall’articolo di Luciano Capone sul Foglio.