Diamo i numeri?


Questo post gira sui social network da poco più di un mese:



L’Italia occupa lo 0,5% della Terra, e ci vive lo 0,83% dell’umanità.
Le condizioni bio climatiche sono uniche al mondo, permette alla penisola di essere la prima nazione al mondo per biodiversità:
7.000 differenti vegetali, segue il Brasile con 3.000
58.000 specie di animali, segue la Cina con 20.000
1.800 vitigni spontanei da uva, segue la Francia con 200
997 tipi di mele, in tutto il mondo ne esistono 1.227
140 tipi di grano, seguono gli USA con 6

L’Italia possiede il 70% del patrimonio artistico e umano, il rimanente 30% è sparso in tutto il resto del pianeta.

Ha superato le trentamila condivisioni dalla fonte (ma sono in realtà molte di più), e non accenna a fermarsi! Quanto c’è di vero?



L’Italia occupa lo 0,2 della Terra e non lo 0,5: ha una superficie di circa 300mila km quadrati, mentre la Terra è circa 150 milioni di km quadrati. In compenso è vero che ci vive circa lo 0,80% dell’umanità.

Le specie vegetali: nel mondo si contano circa 350.000 differenti specie vegetali; è vero, in Italia ne abbiamo circa 7600 (e non lo dico io, ma il Ministero dell’ambiente) ma quelle proprie del nostro territorio sono poco più di un migliaio. E considerando quante ce ne sono nel mondo è facile che ci siano paesi che abbiano tante specie autoctone quante ne abbiamo noi.



La stessa cosa vale per le specie animali, quelle tipicamente italiane sono circa cinquemila, le altre sono specie introdotte nel nostro paese negli anni, ma non originarie di qui; resta vero che superano le cinquantamila specie diverse (anche se il numero appare insulso, visto che viene classificata la presenza di una specie animale anche se se ne trova solo un esemplare). In Italia ci saranno pure oltre cinquantamila specie diverse, ma si stima che nel mondo ce ne siano più di otto milioni, mica bazzecole.

Sui vitigni invece occorre spiegare qualcosa. Nel mondo esistono circa cinquemila cultivar di vitigni, in Italia quelli diffusi sono circa duecento, esattamente come in Francia, ma ne saranno presenti di più? Sicuramente, anche se il fatto che arrivino per davvero a 1800 mi pare un’esagerazione bella e buona, ma anche fosse vero i vitigni che si usano per la produzione e la vendita di vino e di uva sono sempre tra quei circa duecento suddetti.

Sulle mele si racconta un po’ di fuffa più pesante, visto che nel mondo sono identificati circa 7500 tipi diversi di mele; è vero che in Italia ne coltiviamo circa duemila, ma lo stesso si può dire per tanti altri paesi.

Centoquaranta tipi di grano? E negli Stati Uniti solo sei? Ma scusate, il grano da qualche anno si classifica,secondo lo studio di Van Slageren in sei gruppi, quindi i tipi di grano possibile sono sei, tutte le altre sono sottospecie. Da dove salterebbero fuori i centoquaranta tipi di grano presenti in Italia? Non è che si tratta delle stesse sei famiglie e dei loro cultivar? Allora anche negli Stati Uniti andrebbero rifatti i conti, no?

Ma la disinformazione peggiore la diamo sui numeri del patrimonio artistico. È una storia vecchia, ce la portiamo dietro da anni, anzi, decenni. È vero che il patrimonio culturale italiano è importantissimo ma non esiste una stima che valuti una percentuale a paragone col resto del mondo. Andiamo a vedere cosa dicono i numeri: è vero che per l’UNESCO siamo il paese con più siti d’interesse mondiale, con 50 nella lista. Ma la Spagna ne ha 44 e la Francia 39, non così tanti di meno. Certo, i numeri dell’UNESCO vogliono dire poco, il nostro patrimonio è immenso, verissimo, ma come può dimostrare una veloce ricerca online i numeri sono campati per aria. Qualche tempo fa, su un sito istituzionale ci si era spinti a parlare del fatto che detenessimo il 50% dei beni dell’UNESCO, ma visto che al momento i beni tutelati come patrimonio mondiale sono in totale 1700, di cui 779 culturali, capirete che noi coi nostri 50 non arriviamo neppure a farne un 10%. Ne abbiamo tanti, siamo il primo paese al mondo per siti ritenuti di valore mondiale, accontentiamoci di quello, ed evitiamo di strafare.

Pertanto il claim iniziale è abbastanza fuffoso, le nostre condizioni bio climatiche sono uniche come lo sono quelle di tanti altri paesi, rientriamo tuttavia nell’area da clima Mediterraneo che non è esclusivo appannaggio dell’Italia, tutt’altro:

E come vedete dalla piantina di wiki, NON TUTTA ITALIA rientra nel clima Mediterraneo. Inoltre guardando la mappa del globo notiamo come ci siano altri paesi con le nostre stesse caratteristiche climatiche:


By Beck, H.E., Zimmermann, N. E., McVicar, T. R., Vergopolan, N., Berg, A. ; Wood, E. F. – “Present and future Köppen-Geiger climate classification maps at 1-km resolution“. Nature Scientific Data.

Io sono dell’idea che il nostro sia un bellissimo paese, dalle tante caratteristiche uniche, ma questo non vuol dire che sia migliore di altri; partire da concetti come questo è sbagliato, si diventa nazionalisti ottusi che credono alle stesse panzane che inventano. È importante accorgersi che non siamo migliori di tanti altri posti al mondo, di bello c’è che siamo italiani, e all’estero ci amano molto per questo. Non siamo il paese con la biodiversità maggiore al mondo, basta farsi un giretto qui per verificare quale sia la reale situazione, ed accorgersi di quanto poco il post ci abbia preso, al massimo potremmo essere quelli che hanno più biodiversità in Europa, ma mancano le basi per affermarlo con certezza.

Evitiamo di essere italiani uTonti e di condividere post come questo che, vi ricordo, ha già superato le trentamila condivisioni e continua a girare.

maicolengel at butac.it
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