Dionidream, la carne e i vegetariani!

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Ripeto per l’ennesima volta: non ho nulla contro chi sceglie per motivazioni sue di non mangiare carne e/o pesce e/o prodotti di origine animale. Il problema sussiste quando si racconta fuffa e disinformazione per convincere gli altri, come fa Dionidream: sito inutile che ama spacciare fuffa pur di attrarre lettori d’ogni tipo.

Per portare acqua al proprio mulino vegetariano, Dionidream parte così:

È noto anche che i cani, sebbene in natura siano carnivori, se si vuole che montino con efficacia la guardia e aggrediscano persone a loro sconosciute, debbono essere alimentati con razioni di carne superiori al normale. Analogamente, se si vuole, in tempo di guerra, impiegare degli uomini in azioni belliche molto rischiose, occorre dar loro abbondanti razioni di carne, utilizzata come una droga atta a sviluppare aggressività, violenza e insensibilità morale; nell’Iliade di Omero si narra di festini a base di carne, ai quali prendevano parte i guerrieri, tra una battaglia e l’altra.

Stiamo parlando di Scienza e citiamo Omero? Ma siamo seri? L’autore dell’articolo, Armando D’Elia, si definisce

Naturalista, chimico, studioso di dietetica vegetariana (Comitato Scientifico AVI)

Il signore non è un sostenitore dei vegetariani tout-court, ma dei fruttariani, che per fortuna non sono così estremisti come i melariani – sebbene siano una frangia estrema dei vegetariani.

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Il chimico D’Elia sarebbe all’interno del Comitato Scientifico AVI, di cui non ho trovato pagine ufficiali… ma tanto, essendo lui morto da oltre 15 anni, ci sarebbe ben poco da dire.

È buffo come online possano girare sui articoli scritti evidentemente prima della sua morte, senza che specifichino mai il periodo in cui siano stati scritti e dove siano stati pubblicati originariamente. “Buffo” nel senso che la Scienza e la Medicina, oltre agli studi sull’alimentazione, fanno progressi e nuove scoperte ogni anno. Come si può pensare di usare materiale che ha almeno 15 anni – e dico “almeno”, potrebbe anche averne 40 – per propugnare teorie come il fruttarismo? Ci vogliono dei begli imbecilli per farlo.

Ed evidentemente il web è pieno d’imbecilli. Gente che non ha la più pallida idea di cosa sia uno studio scientifico, di cosa voglia dire cherry picking, di come si faccia uno studio col doppio cieco, eccetera eccetera. Gente che, come spiegavo all’inizio, VUOLE convincerci a tutti i costi che “noi onnivori sbagliamo” e loro, invece, sono dalla parte della ragione. Andiamo a leggere cosa ci diceva D’Elia:

Liebig racconta che nel giardino zoologico di Giesen l’orso, se era costretto a mangiare carne al posto di vegetali, diveniva oltremodo irrequieto e pericoloso.

Liebig! E che cacchio, questi si che sono studi seri! Liebig è un chimico, morto nel 1873, ideatore del dado di carne e fondatore dell’azienda che li commercializza da tempo. Sia chiaro, Liebig non è solo questo: da tanti è considerato il fondatore della moderna chimica organica, ma non ha mai parlato male della carne. La citazione sull’orso, anche cercandola in tedesco, non mi risulta esistere – ma il mio tedesco è davvero scarso, e potrei non esser stato sufficientemente bravo, sia chiaro.
Sempre dalle parole di D’Elia:

È nota l’espressione “la carne mi dà la carica”, usata da chi vuole giustificarne l’uso alimentare, dato che questa società, basa suÌla competitività, sulla libera e sfrenata concorrenza e sull’arrivismo, esige dall’individuo una grinta aggressiva che permetta di farsi strada (é nota la frase “struggle for life”).

Ma non avevamo detto che faceva parte di un comitato scientifico? Perché tutti questi aneddoti quando l’unica cosa da fare sarebbe dimostrare SCIENTIFICAMENTE che la carne rende aggressivi? Boh, forse a D’Elia la Scienza interessava poco. Quando inizia a parlarne, poi, lo fa un po’ alla carlona:

L’attività elettrica del cervello, rivelata elettroencefalograficamente (EEG), ha evidenziato che l’alimentazione vegetariana induce il cosiddetto “ritmo alfa”, che é espressione di uno stato di rilassamento neuromuscolare non solo del cervello, ma di tutto l’organismo. Leadbeater sostiene che tale indagine scientifica comprova la benefica azione del vegetarismo sul comportamento, in quanto vi apporta una sensazione di benessere “analogo allo stato di meditazione sulle realtà più profonde”.

Nessuna delle pagine scientifiche che parlano di onde alfa conferma quanto riportato qui sopra, mentre invece la cosa sembra sia assodata tra i vegetariani. Tristemente non ho trovato traccia di chi sia Leadbeater: sarà uno studioso, avrà detto quelle cose, ma perché non linkarle? Perché non farci capire da dove arrivano queste parole, in che contesto sono riportate?

Questa è gente che ama tenervi ignoranti. Basta che comperiate i loro libri e leggiate i loro blog! Tanto è solo una questione di etica (proteggere le povere bestie) ed economia (incassare soldi vendendo materiale informativo fuffa e attirandovi su siti ancor più fuffari come lo stesso Dionidream).

La mente non può essere sana se non é sano il corpo, il che, in termini pratici, significa che occorre dare alla salute del corpo la priorità essendo essa “conditio sine qua non” per la salute mentale.

E ci voleva un chimico per dirci questa cosa? Oltretutto non regge così tanto: sappiamo bene che esistono scienziati il cui corpo è tutto tranne che sano, ma che hanno cervelli davvero importanti. Uno su tutti Stephen Hawking, giusto per citare il primo che mi viene in mente!

Da quanto precede deriva la grande importanza del vegetarismo (nella accezione, beninteso, derivante da una giusta valutazione dell’origine etimologica del termine) il quale, disintossicando il corpo, purifica anche il sangue che nutre il cervello; il pensiero, di conseguenza, si fa più lucido e penetrante, ne consegue una vera e propria “dilatazione della mente”, aumenta la capacità di autocontrollo e la resistenza al lavoro intellettuale e a quello fisico e si instaura un atteggiamento caratterizzato da tolleranza, mitezza, disponibilità al dialogo sereno, alla ricerca di soluzioni pacifiche delle vertenze, all’amore, alla socievolezza, alla condivisione.

In conclusione, mentre il vegetarianesimo favorisce le più eccelse facoltà cognitive, i carnami deprimono tali attività cognitive, esaltando, invece, comportamenti dannosi all’individuo e alla società, e aumenta, di conseguenza, la quantità di serotonina che può ottenersi.

Son curioso… quanti di voi hanno avuto a che fare con un vegano estremista? L’avete trovato tollerante, mite, disponibile al dialogo? Per quanto mi riguarda, ogni volta che mi trovo a chiacchierare con vegani, la chiacchiera dura 5 minuti, perché subito dopo vengo accusato di cibarmi di cadaveri; mi viene urlato contro che non capisco un cacchio e che, non essendo medico o scienziato, non ho diritto di replica; anche se fossi medico o scienziato, sarei comunque un onnivoro, quindi continuerei a non capire nulla. A me pare tutto, tranne che gente tranquilla.

Quello che mi lascia (come sempre) sgomento è l’incapacità d’esser onesti e precisi. Poco dopo vengono citati altri tre nomi:

Quanto ci dice il dott. Rossi ha trovato conferma sperimentale da parte di John Fernstrom e Richard Hurthman, biologi del Dipartimento della Nutrizione e delle Scienze Alimentari del Massachusetts Institute of Tecnology.

Il dott. Rossi è probabilmente questo signore qui, ma Fernstrom e Hurthman? Hurthman non esiste al MIT, ma ho trovato un Wurtman che compie studi simili a quelli che D’Elia sembra citare. Peccato però che non evidenzi mai seri problemi neurologici causati dal consumo di carne. Sempre con moderazione, sempre evitando gli eccessi ovviamente.

Com’è possibile che fin dal 1997 il suo nome venga storpiato in Hurthman? Forse non si vuole rendere facile la ricerca dei suoi studi a chi legge? Mah.

Fernstrom negli anni ’70 era uno studente neolaureato che collaborava con Wurtman. Insieme hanno scritto 4 studi

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che risalgono appunto al 1972.

Se siano o meno ancora validi non lo so, ma poco m’importa: nessuno di questi studi è CONTRO il consumo di carne, ma spiegano solo ed unicamente dei meccanismi dietro al consumo di certi carboidrati e come reagisce il nostro cervello.
La ricerca di Wurtman e Fernstrom è riassunta in maniera semplice e corretta qui, dove si parla di un’altra ricerca fatta nel 2004 dalla moglie di Wurtman.

Ma l’AVI non era un comitato scientifico? A me qui pare che di scientifico e preciso ci sia davvero poco, pochissimo. Questa cosa che in 18 anni nessuno abbia corretto l’errore sul cognome di Wurtman mi lascia davvero l’amaro in bocca. Ma come: lo prendete come esempio di come VOI abbiate ragione e poi nessuno si prende la briga di verificare le informazioni su di lui?

Davvero dei poveri soggetti. Dioni davanti a tutti, che copia e incolla senza probabilmente neppure leggere cosa sta incollando sul suo sito.

VER-GO-GNO-SO!

maicolengel at butac.it

A proposito, buone grigliate…

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https://www.youtube.com/watch?v=pZPlfuJYViE