Il discorso di Putin smontato nelle sue inesattezze

Con l'aiuto delle fonti verifichiamo quanto affermato da Putin nel suo "discorso senza la censura americana"

In tanti ci state segnalando un video che viene condiviso da molti, anche noti, italiani. Qui sotto ad esempio lo vedete condiviso dal figlio di Fabrizio de André, che l’ha preso dalla bacheca di Bianca Laura Granato, insegnante al liceo e senatrice della Repubblica italiana:

Mi permetto di pubblicare questo post, perché credo che ascoltare tutte le fonti di questo conflitto sia il modo migliore per capirne le ragioni profonde. Solo in questo modo riusciremo ad avere la responsabilità e la capacità di trovare un percorso per un accordo di pace. Lottiamo ma soltanto per deporre le armi. Non si risponde alla guerra con la guerra, se non vogliamo milioni di morti. L’Europa deve fare qualcosa. E con questo non sto giustificando questo orrore! Ascoltatelo fino in fondo. C Discorso di Vladimir Putin sulle ragioni della guerra.

Bianca Laura Granato l’ha condiviso con queste parole:

Questo è il discorso integrale di Putin a giustificazione dell’invasione dell’Ucraina.
Ovviamente la propaganda atlantista ne ha ripreso solo poche frasi, quelle che riferivano della sua intenzione di reagire contro chi sarebbe intervenuto direttamente o indirettamente contro di lui. Vale la pena di ascoltarlo fino alla fine. Non ci si può fare un’opinione sui fatti senza prima aver vagliato le fonti.
A me Putin tutto sembra tranne che pazzo, non so a voi

A me chi sembra fuori dal mondo è proprio chi parla di “propaganda atlantista”, ma è un mio pregiudizio, e so che alcuni di voi non lo ritengono corretto.

Ma non siamo qui per parlare di questo.

La prima cosa da segnalare è che il discorso di Putin con la grafica di Bianca viene condiviso da svariate pagine in una versione da dieci minuti, versione che non è “il discorso di Putin” ma un suo adattamento evidentemente riveduto e accorciato, l’originale è di 28 minuti. Poi ci terrei a precisare che non è stata applicata nessuna “censura americana”, il discorso è lungo, e alcune testate l’hanno appunto ridotto ai punti salienti. Ma sia da noi che negli States la versione completa circola dal 21 febbraio. Quindi la nostra senatrice ha detto una bufala.

Io non ho guardato il video, troppo lungo, amo leggere e per fortuna il Cremlino nella sua opera di diffusione delle parole del leader ha pubblicato la traduzione inglese di tutti i 28 minuti di discorso. Qui potete trovare la traduzione di tutto il testo in inglese sul sito del Cremlino. Mi sono messo a verificare alcune delle affermazioni fatte pensando di fare un lungo lavoro di fact-checking. In realtà in Italia abbiamo tanti che le condividono acriticamente, ma il 23 febbraio 2022 il Washington Post aveva già provveduto a fare un ottimo lavoro, completo di fonti, per ogni inesattezza pronunciata.

Dopo aver verificato quanto da loro fatto mi limito a riportarlo a voi. Anche qui, come sempre, con fonti.

Cerchiamo di analizzare i punti chiave del discorso:

  • Vorrei sottolineare ancora una volta che l’Ucraina non è solo un Paese vicino per noi. È una parte inalienabile della nostra storia, cultura e spazio spirituale. Questi sono i nostri compagni, quelli a noi più cari – non solo colleghi, amici e persone che un tempo servivano insieme, ma anche parenti, persone legate dal sangue, dai legami familiari.

In realtà sono i russi che da un po’, grazie proprio a Putin, stanno cercando di appropriarsi della storia ucraina, in una sorta di riscrittura del passato. Forse è perché quello che è considerato il padre fondatore dell’Ucraina viene chiamato Vladimir il grande, e questo a Putin non può che piacere: nel 2016 ha addirittura inaugurato una sua statua a Mosca, proprio accanto al Cremlino, sostenendo che sia stato il fondatore di tutti gli Stati russi. Ma non è così, e difatti nel 2016, quando fu inaugurata quella statua, Petro Poroshenko – che era in quel momento alla guida dell’Ucraina – si lamentò spiegando che Vladimir (Volodymyr) è stato colui che ha fatto grande Kyїvska Rus, che come vi fa capire il nome, era uno stato monarchico il cui nome richiama proprio Kyiv, non città russe, bensì la capitale dell’Ucraina. Che Putin dia a intendere ai russi che non sia così sono fatti del leader russo e dei suoi cittadini, che lo faccia un’insegnante di liceo italiana invece è un problema nostro. Prima di condividere informazioni come questa, bisogna sempre verificare.

  • Inizierò con il fatto che l’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia o, per essere più precisi, dai bolscevichi, la Russia comunista.

Ma si tratta di un’affermazione che potremmo classificare come misinformation, magari Vladimir la fa in buona fede, diamogli il beneficio del subbio, ma è sbagliata. Lo spiega anche la stessa Wikipedia, ma potete chiedere al vostro insegnante di storia e collega della senatrice:

Il territorio dell’attuale Ucraina è abitato dal 32.000 avanti Cristo; durante il Medioevo la regione fu il punto centrale della cultura degli slavi orientali, con la federazione tribale del Rus’ di Kiev che costituì la base dell’identità ucraina. A seguito della frammentazione in diversi principati nel XIII secolo e la devastazione creata dall’invasione mongola della Russia, l’unità territoriale crollò e l’area fu contesa, divisa e governata da diverse potenze, inclusa la Confederazione polacco-lituana, l’Austria-Ungheria, l’Impero ottomano e il Regno russo.

Ripetiamo, solo una parte di quello che oggi è considerato territorio ucraino una volta era parte dell’Impero russo, ma il restante territorio è stato appunto negli anni sotto il dominio polacco, lituano e pure austroungarico. Nel 1991 c’è stato un referendum in cui ha votato l’84% della popolazione, di questi circa il 90% ha votato per diventare indipendenti dall’Unione Sovietica, che si dissolse poco dopo.

  • Secondo le valutazioni degli esperti, confermate da un semplice calcolo dei nostri prezzi energetici, i prestiti agevolati forniti dalla Russia all’Ucraina insieme alle preferenze economiche e commerciali, il beneficio complessivo per il bilancio ucraino nel periodo dal 1991 al 2013 è stato di 250 miliardi di dollari.

Come spiega il Washington Post, l’Ucraina per un certo periodo ha pagato pochissimo l’energia fornitagli dalla Russia, ma come precisa Randall Newnham, professore di scienze politiche della Pennsylvania State University, quel periodo è durato dal 1994 al 2005, dopodiché Putin, scontento di alcune scelte politiche del Paese, ha praticamente quintuplicato il costo del gas, e ne ha addirittura interrotto completamente l’erogazione nel 2006 e nel 2009. Il tutto perché non gradiva lo spostamento verso una democrazia più di stampo occidentale. Grazie a queste mosse i russi sono tornati a influenzare le politiche ucraine fino all’elezione di Yanukovich; durante il suo mandato hanno ridotto i prezzi del gas, ma dopo il 2014 hanno ripreso le vessazioni.

  • I nazionalisti radicali hanno approfittato del giustificato malcontento pubblico e hanno cavalcato la protesta di Maidan, portandola a un colpo di stato nel 2014. Hanno anche avuto assistenza diretta da stati stranieri. Secondo i rapporti, l’ambasciata degli Stati Uniti ha fornito 1 milione di dollari al giorno per sostenere il cosiddetto campo di protesta in Piazza dell’Indipendenza a Kiev.

Ne abbiamo già parlato, quello del 2014 non è stato un “colpo di stato” ma una rivoluzione popolare, gli Ucraini la chiamano Revoliutsiia hidnosti, in italiano “Rivoluzione della dignità”. Non c’è dubbio che gli Stati Uniti e l’Unione Europea abbiano sostenuto pubblicamente i manifestanti, si trattava di gente, perlopiù giovane, che chiedeva soltanto di firmare un accordo per il libero scambio con l’UE. Accordo che avrebbe aperto l’economia ucraina verso l’occidente molto più di quanto possibile fino a quel momento; accordo che il premier, filorusso, scelse di non firmare. Fu questo a scatenare la rivoluzione, non gli Stati Uniti, non l’UE o un “patto atlantico”, come evidentemente piace pensare alla nostra senatrice (che più leggo il discorso di Putin più riterrei perfetta come “agente del Cremlino”). Non esiste alcuna prova che gli Stati Uniti abbiano mai dato aiuti economici di quell’entità, o di qualsiasi altra entità, agli ucraini, se non su testate russe. La cosa “divertente” è che, come mostra il WP, a suo tempo Russia Today sostenne che dagli USA erano arrivati 5 miliardi di dollari a sostegno dei manifestanti. Un milione di dollari al giorno per il tempo che è durata la protesta è una cifra di varie grandezze più piccola.

  • Gli Stati Uniti controllano direttamente l’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione, l’Ufficio nazionale anticorruzione, l’Ufficio del procuratore specializzato anticorruzione e l’Alta corte anticorruzione.

Gli Stati Uniti hanno solo contribuito a fornire risorse, dopo la rivoluzione, per combattere la corruzione nel Paese (soprattutto perché il premier destituito era accusato anche di quello), ma senza avere alcun tipo di controllo sull’ente ucraino che se ne occupa. Gli aiuti sono stati principalmente assistenza tecnica e formazione del personale, per consentire al governo ucraino di attuare riforme visibili e di successo nella pubblica amministrazione e nei servizi, al fine appunto di ridurre notevolmente la corruzione.

  • Come sappiamo, è già stato affermato oggi che l’Ucraina intende creare le proprie armi nucleari, e questo non è solo vantarsi.

Quest’ultima è la sciocchezza più grossa detta da Putin nel suo discorso, ed è stata detta appositamente per cercare di dare una giustificazione a questa insensata guerra agli occhi dei suoi connazionali. Nel 1991, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, sul territorio ucraino erano presenti più di mille armi nucleari. Questo rendeva l’Ucraina il terzo Paese al mondo come potenza nucleare. Ma nel 1994 ha scelto di firmare il Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza per il nucleare, accordo che l’ha portata a smantellare tutto il suo arsenale. In quell’occasione la Russia, insieme a Stati Uniti e Gran Bretagna, si impegnò ad astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica dell’Ucraina. La Russia ha appena violato quell’accordo.

Sul Washington Post trovate altre affermazioni confutate che abbiamo ritenuto ridondanti. Giustificare l’intervento di Putin a qualsiasi livello è vergognoso, spero onestamente che i politici che lo stanno facendo vengano un giorno giudicati dai cittadini per questa presa di posizione e finiscano tutti nel dimenticatoio della politica e della vita civile.

Non posso aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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