Raccolti per i terremotati, regalati agli immigrati

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Quanto segue non è una sbufalata, e non posso nemmeno parlare di precisazioni, diciamo che si tratta di un editoriale sulla manipolazione dei fatti.

In tanti avete segnalato questa notizia, purtroppo (per motivi che comprendo) la versione pubblicata su TrevisoToday suona talmente assurda da sembrare falsa. Mentre invece è una notizia vera se letta nella sua interezza dalla fonte, ma riportata purtroppo con molta faziosità. Qui si sta giocando davvero sul concetto di analfabeta funzionale. Non inventano probabilmente nulla, enfatizzano e sottolineano.

I beni raccolti per i terremotati bloccati in Comune e regalati ai migranti, scatta la protesta della Lega

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La notizia ad oggi risulta vera solo in parte, ma sarebbe stata esempio di corretto giornalismo se il titolo fosse stato:

Problema in Comune, raccolgono beni non necessari ai terremotati e ne donano ai bisognosi residenti in paese e dintorni

Sarebbe stato  giornalismo polemico se il titolo fosse stato:

L’incompetenza italiana dilaga anche nelle raccolte benefiche per i terremotati

Sia chiaro, due titoli che dicono le stesse identiche cose, ma che indicano le responsabilità in maniera differente.

Facciamo un “gioco”: estrapoliamo le frasi chiave dell’articolo di TrevisoToday e vediamo di scriverle dicendo esattamente le stesse identiche cose, ma senza cercare l’attacco a tutti i costi:

Versione originale di TrevisoToday

Una situazione per molti inspiegabile, per altri simbolo della mala gestione dell’amministrazione comunale. Tra loro Moreno Vanzin, Segretario della Lega Nord – Liga Veneta di Silea, che nelle ultime ore ha denunciato pubblicamente tale situazione … Nelle settimane scorse il Comune di Silea, su indicazione tra gli altri del sindaco Silvano Piazza, ha deciso di organizzare una raccolti fondi e beni per i terremotati di Amatrice e Accumuli colpiti dal sisma del Centro Italia. Una decisione lodevole, ma organizzata alla cieca. Fin da subito infatti i responsabili della Protezione Civile avevano fatto presente come nelle zone interessate dalla tragedia non ci fosse bisogno di nulla, essendo la situazione in loco ormai ben sotto controllo. Nonostante questo avviso – continua Vanzin – si è andati avanti con la raccolta e ora nessuno sa cosa fare con quanto rimasto in stallo in paese.

Versione parafrasata

Il comune di Silea dimostra come la troppa burocrazia e la cattiva comunicazione tra diversi settori della Pubblica Amministrazione possano essere deleterie anche in una bella iniziativa come la raccolta di beni per i terremotati. La Protezione Civile ha fin da subito segnalato che non era necessario organizzare raccolte, tutto il necessario era già pervenuto, più materiale sarebbe diventato solo un problema di gestione. Al Comune di Silea la cosa non è stata recepita e si è andati avanti con la raccolta, e ora sono pieni di doni di cui non sanno che fare.

Versione originale

…Da giorni poi, su non si sa bene quale base, i beni raccolti stanno venendo regalati a chiamata alla popolazione o concessi direttamente agli immigrati che vengono con camion e auto a fare incetta di quanto messo a disposizione dal Comune…

…alcuni esponenti parlano di un prossimo invio di tutto quanto rimasto non spedito nella giornata di lunedì, sempre verso le zone terremotate, mentre i beni per l’igiene personale sono stati comunque redistribuiti, tramite i servizi sociali, a persone bisognose sul territorio.

Versione parafrasata

Non sapendo che fare di quanto raccolto il Comune ha arbitrariamente scelto di donare ai residenti della zona più bisognosi quanto ricevuto. Residenti di ogni nazionalità (gli italiani per primi, a chiamata diretta) hanno approfittato dell’occasione, e sono arrivati con auto e camioncini a vedere cosa fosse disponibile. Mentre i beni relativi all’igiene personale sono stati distribuiti direttamente dai servizi sociali. Si ipotizza di mandare quanto avanzato nelle zone colpite dal terremoto nei prossimi giorni.

Non è solo una questione di fare corretta informazione, di essere troppo politically correct: sono i fatti. TrevisoToday non spiega ma insinua, la fonte raccontava cosa stava succedendo e perché, TrevisoToday sottolinea almeno un paio di volte “non si sa bene”, “per molti inspiegabile”, salvo poi dare una spiegazione che riesce a convincere tutti tranne a quanto pare la Lega Nord. Abbiamo visto molte volte che queste situazioni fraintendibili (se raccontate come questa vicenda) vengono cavalcate dal partito politico di turno per indignare i lettori di testate giornalistiche che sono d’accordo con le loro idee e a cui piace leggere storie che le confermino, anche se non sono vere o raccontate con molta faziosità. Purtroppo è un trucchetto che ultimamente viene usato spesso (ricorderete il caso degli immigrati che “scioperano” al cimitero di Torre del Lago qualche tempo fa, portato alla ribalta da una rappresentante della Lega e prontamente smentito dai diretti interessati) e probabilmente anche in questo caso è andata così: l’unico nome fatto nell’articolo e il virgolettato fanno riferimento al segretario della Lega Nord di Silea, l’articolo riporta i fatti in maniera faziosa e proviene probabilmente da un comunicato stampa che è stato pubblicato senza nessun controllo, come spesso succede; ma queste sono deduzioni date dalla nostra esperienza, di cui non possiamo essere sicuri, ma che contano fino a un certo punto. Quello che conta è che non è buon giornalismo pubblicare notizie senza controllare i fatti (specialmente se fossero davvero inviati da segreterie di partito), spiegare, insomma fare il proprio lavoro. Usare frasi come “non si sa perché”, quando le motivazioni sono facilmente spiegabili, è come dichiarare di aver fallito nel proprio compito.

Anche la scelta dei termini ovviamente è faziosa, il cittadino straniero che arriva con moglie e figli e un camioncino non è un immigrato proveniente da un centro d’accoglienza, è qualcuno che ha una patente valida nel nostro paese, un mezzo, una residenza e probabilmente un lavoro con cui pagare gli stessi. È qualcuno quindi che paga le tasse, e di cui il nostro governo, negli anni scorsi, ha riconosciuto la validità dei documenti e ha gli stessi diritti e doveri di ogni residente regolare del nostro paese. Chiamarlo immigrato per suscitare reazioni di pancia non è giornalismo.

Su una testata locale esiste un seguito alla storia, che riporta le parole dell’assessore Cendron:

«Non è vero che la raccolta non è stata coordinata. Ci siamo mossi contattando la protezione civile nazionale e chi si occupa della gestione dell’emergenza», spiega Rossella Cendron, «Proprio questa mattina mi sono sentita con il nostro contatto per organizzare il trasporto. Lunedì parte il prima carico di giocattoli, che saranno gestiti dal Telefono Azzurro. Ci è stato chiesto di aspettare per gli indumenti. La raccolta è andata oltre le aspettative, e in accordo con i servizi sociali abbiamo deciso distribuire del materiale che non sarebbe andato nella zone del terremoto, come quello per l’igiene personale, a persone bisognose del territorio».

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 12.30:

Sulla pagina dell’Assessore Cenedese è stato pubblicato un lungo comunicato che ritengo importante riportare:

Considerata la campagna pesantemente diffamatoria volta a screditare l’Amministrazione Comunale di Silea, la mia persona, il Sindaco Silvano Piazza e altri colleghi di giunta, ritengo utile fornire alcune notizie sulla vicenda nel tentativo di dare una risposta alla legittima domanda che molte persone si stanno ponendo sulla vicenda. Ribadisco ove mai non fosse stato sufficiente, quanto già dichiarato ai giornalisti.
Veniamo al dunque. Una prima parte del materiale, quello peraltro donato in minore quantità come pannolini per bambini, prodotti per l’igiene personale, materiale per la scuola, libri e alcuni giocattoli, è partita il venerdì successivo alla raccolta ed è stata consegnata, il giorno dopo, alla Croce Rossa di Civitella di Agliano. Quanto al resto, nonostante avessimo chiesto solo giocattoli e indumenti invernali è arrivato così tanto materiale che sono servite due settimane per suddividerlo e capire quali fossero i volumi, i relativi ingombri e quanti camion sarebbero serviti per l’invio ai luoghi di destinazione. Abbiamo concluso qualche giorno fa la cernita e l’imballaggio e sono stati mediamente ogni giorno una quindicina i volontari ad aiutarci a selezionare e suddividere il materiale per tipologia. La generosità è stata enorme, encomiabile, ma è arrivato di tutto. Da indumenti vecchi, sgualciti e sporchi, per fare un esempio, a materiale nuovo ancora con l’etichetta. Da giochi in ottime condizioni, a carrozzine senza una ruota. C’è stata gente straordinaria che ha portato indumenti lavati e profumati, qualcuno addirittura incellophanato, altra che ha portato indumenti che non metterebbe nessuno, scarpe sporche, maglioni pieni di peli di gatto, per fare solo un esempio. Chi è pratico di raccolte, ci ha detto che è normale. Questo ci ha indotto a prendere per mano capo per capo, oggetto per oggetto, per dividerlo anche per tipologia. Devo dire che straordinarie sono state le tante persone che, sia nei due giorni della raccolta che in queste due settimane si sono presentate spontaneamente in municipio per darci una mano, consapevoli del lavoro enorme da fare. C’è chi si è dato da fare per recuperare scatoloni, chi ha dedicato interi pomeriggi al lavoro di selezione. Tutte persone che senz’altro possono confermare. Ci sono state aziende e negozi che ci hanno supportato. Persino la Confartigianato Treviso si è mossa per trovare il modo più economico per il trasporto degli aiuti ai luoghi di destinazione. Ne approfitto, ancora una volta, per ringraziarle. Di cuore. La foto che circola sul riguarda i soli giocattoli e altro materiale di cancelleria che erano stivati nel sottoscala dell’atrio del municipio, ora caricati e in partenza oggi per raggiungere la sede nazionale di Telefono Azzurro, esattamente presso l’ex OSPEDALE FORLANINI – PALAZZINA “R” di Roma, con cui mi sono personalmente interfacciata dopo aver interpellato la sede di Telefono Azzurro Treviso. Credo e spero non ci sia bisogno di dire chi è Telefono Azzurro e cosa ha fatto e sta facendo per i bambini in Italia, sia in occasione del sisma che in generale. La segreteria ci ha assicurato che il materiale sarà utilizzato dai loro volontari nei luoghi colpiti dal terremoto.
Per quanto riguarda gli indumenti, ancora presenti nella sede municipale, sono destinati al deposito della Protezione Civile regionale delle Marche, esattamente alla sede operativa di Maltignano, gestito dalla protezione civile regionale. Anche in questo caso ci siamo interfacciati, ancora prima di partire con la raccolta, con il Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile di Ancona che nel ringraziarci per la raccolta, indicandoci il deposito con una mail del 28 agosto, ci chiede ora semplicemente di aspettare qualche settimana prima di portare il materiale, il tempo di svuotare il magazzino dall’abbondante materiale confluito.
Per quanto riguarda i generi alimentari non ne abbiamo ricevuti se non due scatole di latte in polvere. Quando leggo di viveri in scadenza presso il municipio solo perché sono stati utilizzati gli scatoloni che la gente ha recuperato ovunque penso che siamo davvero brillanti in questo paese.
Questo è quanto.
Un’ultima cosa. Vorrei precisare che il materiale donato è stato davvero tanto, decisamente al di sopra di ogni più rosea aspettativa e che, all’atto della raccolta, per quanto abbiamo potuto (data l’affluenza in alcuni momenti incredibile da non riuscire a starci dietro) abbiamo sottolineato che non tutto poteva andare alle popolazioni colpite dal sisma, come ad esempio le coperte, e che, in caso di impossibilità ad inviare il materiale nelle regioni colpite, lo avremmo utilizzato per la nostra gente in stato di bisogno. I bisogni, del resto, sono uguali a tutte le latitudini. Nei prossimi giorni serviranno braccia per preparare gli scatoloni sui bancali e chi vuole rendersi utile sarà il benvenuto. Mi permetto infine di aggiungere che è molto più facile blaterare e riempirsi la bocca che sporcarsi le mani a rovistare tra giochi rotti, indumenti tavolta puzzolenti, peli di gatto e preparare scatoloni. L’abbondanza di generosità, tuttavia, non è mai stata e non può essere un problema nel nostro Paese, va semplicemente gestita. Le bocche infamanti si, purtroppo. E mi fermo qua, per il momento.


Dove sta la realtà?

Secondo quanto riportato dagli Assessori quindi quanto sostenuto dal consigliere della Lega sarebbero in buona parte bugie, io non posso saperlo, non vivo a Silea non ho agganci con il Consiglio comunale, ma ritengo che almeno la disorganizzazione nella raccolta sia probabilmente in parte vera, sul resto attendo ancora conferme. Credo fosse comunque interessante vedere come la stessa notizia potesse esser data in termini totalmente differenti. Non credo si sarebbero indignati in molti a sentire che il materiale raccolto in avanzo sarebbe andato a residenti della zona bisognosi.

Per ora non posso aggiungere altro, pronto a futuri aggiornamenti sulla vicenda.

maicolengel at butac punto it

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