Dottore ma è vero che…?

Da dicembre 2016 io e Noemi ci siamo più volte incontrati con un gruppo di lavoro diretto dalla FNOMCeO. Sono stati incontri interessanti, abbiamo messo in discussione la comunicazione sanitaria attuale e cercato di trovare un sistema alternativo a quelli già esistenti per contrastare la diffusione della pseudomedicina in rete. Il gruppo di lavoro oltre a tanti professionisti del settore sanitario e della divulgazione scientifica include anche BUTAC, e ammetto che è stata un’esperienza interessante di confronto. Sono nate amicizie, si sono rinsaldati rapporti, abbiamo cercato tutti insieme di contribuire con idee, percorsi, discussioni alla buona riuscita del progetto. Dopo oltre un anno di incontri, finalmente domani vede la luce quello che speriamo possa diventare un sito di riferimento per i navigatori della rete. Quanto segue è il comunicato stampa di presentazione dell’evento:

dottoremaeveroche

il sito dei medici per i cittadini

La presentazione alla Stampa sarà domani 16 febbraio dalle 14 presso il Ministero della Salute di Lungotevere Ripa, nell’ambito dell’evento “La comunicazione della Salute al tempo delle fake news: il ruolo del giornalista quale ‘garante’ dell’informazione” (gratuito, 4 crediti FCP giornalisti)

L’incontro, che vedrà tra i relatori i giornalisti Piero Angela (Superquark), Marco Piazza (Presa Diretta), Valentina Petrini (Piazzapulita, Nemo), il Segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) Raffaele Lorusso e il Segretario aggiunto Mattia Motta, il farmacologo Silvio Garattini (direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano) e molti altri, è organizzato in collaborazione con Eaci (European Association on Consumer Information, Gruppo di Specializzazione della FNSI), gode del patrocinio della stessa FNSI ed è accreditato nell’ambito del Programma di Formazione Continua dell’Ordine dei Giornalisti per 4 crediti. L’ingresso è gratuito previa iscrizione sulla piattaforma Sigef o accreditamento presso l’Ufficio Stampa Fnomceo e sarà consentito sino a un limite di cento persone.

“Le  “bufale” o “fake news”, quando incidono sulla salute rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, colpevolmente sostenute o meno da interessi economici, o soltanto dalla scellerata supponenza dell’ignorante – spiega Cosimo Nume, responsabile Area Strategica Comunicazione Fnomceo -. Da questa premessa è partito il nostro lavoro con il prezioso apporto di esperti comunicatori e di un board scientifico di altissimo spessore, oltre ad un team tecnico di comunicazione”.

“C’è la consapevolezza – continua Alessandro Conte, coordinatore del Gruppo di lavoro Fnomceo per il sito –  che concentrare tutti i nostri sforzi e risorse a contrastare le fake news o bufale corrisponderebbe al tentativo di svuotare un lago usando dei secchielli: molta fatica, un illusorio abbassamento del livello nei mesi d’estate più secchi ed altrettanta frustrazione alla successiva stagione delle piogge. Bene, dunque, che i medici elaborino strategie comunicative nuove con il supporto degli esperti di settore, bene che le istituzioni sostengano quanti già impegnati a garantire un’informazione sanitaria trasparente ed accessibile, ma nell’agenda politica i lavori della diga vanno cominciati adesso, rilanciando il senso critico e l’autonomia decisionale degli adulti di domani, con integrazioni efficaci e credibili ai percorsi formativi”.

“Il medico deve attenersi, nell’esercizio della sua professione ma anche nel suo ruolo sociale, alle migliori evidenze scientifiche disponibili – conclude Filippo Anelli, presidente Fnomceo – Deve farlo per Legge, come chiaramente ribadito dagli ultimi provvedimenti approvati dal Parlamento. Deve farlo per dovere deontologico; deve farlo per senso etico, non solo nei confronti dei pazienti ma dell’intera società. Quando come Ordine, come rappresentanti della professione, parliamo in pubblico, organizziamo convegni, campagne di informazione, corsi di aggiornamento, dobbiamo sempre tenere presente che noi siamo l’ente che noi siamo l’ente posto dalla legge a garantire la qualità della professione medica e la tutela del diritto alla salute.  E la salute si tutela anche con la diffusione di un’informazione trasparente e veritiera”.

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La Redazione