Due modi (anzi tre) di raccontare una notizia vol.2

[message_box title=”NOTIZIA” color=”red”]Un 54enne di Belluno si è sentito rifiutare dalla Croce Rossa beni di prima necessità perché sprovvisto di un certificato (secondo alcune testate il certificato sarebbe da profugo).[/message_box]

[message_box title=”FATTI” color=”green”]Il 54enne sostiene di essere senza lavoro da cinque anni ma solo ora ha fatto richiesta del certificato da indigente, certificato necessario perché sono sempre di più i furbetti che usufruiscono di aiuti senza averne alcun diritto.[/message_box]

croce rossa

Oggi una nuova sfida su come le testate italiane siano capaci di raccontare una notizia, sul ring vediamo la redazione de Il Giornale sfidare la redazione del Gazzettino.

Il titolo de Il Giornale:

Belluno, chiede un pasto alla Croce Rossa: “Non ha il certificato”

Un disoccupato dopo la coda alla Croce Rossa non ottiene il pasto: “Per me niente, per gli stranieri tutto”

Quello de Il Gazzettino:

​Senza lavoro nè cibo: ma niente aiuti,
la Croce rossa: «Manca il certificato»

Diciamo che dal punto di vista “titolone” siamo in parità assoluta, entrambi raccontano male la vicenda. Ma è molto più interessante quello che troviamo andando a leggere i due articoli. Il Giornale se la cava con poco:

Un ex dipendente della Metalba a Belluno, senza lavoro da 5 anni, è rimasto senza il pranzo perché secondo la Croce Rossa non aveva il certificato per ottenerlo. Dopo aver passato una mattinata in fila per avere un pasto caldo, l’uomo ha di fatto ricevuto un secco “no” dalla struttura.
“Mi sono sentito umiliato – racconta l’uomo, reduce dall’evento al Gazzettino -, le persone davanti a me erano per lo più straniere e io, italiano, non ho ricevuto nulla. Mi è stato detto che devo passare per i servizi sociali del Comune, d’accordo, ma io l’appuntamento l’ho ottenuto tra quindici giorni mentre la fame e il bisogno li avevo mercoledì”. Infine l’amara confessione: “Cercano sempre persone più giovani – racconta sfiduciato – o chiedono titoli anche per i lavori più semplici. Io e mia moglie siamo di Napoli, ci siamo trasferiti a Belluno undici anni fa per trovare lavoro, ma ormai è difficile ottenere un impiego anche qui”.

Come potete notare cita il Gazzettino, che evidentemente è la fonte da cui ha preso la notizia, perché non linkarlo? Forse perché sul Gazzettino c’è tutta una parte raccontata che il Giornale evita attentamente di riprendere, sia mai che si capisca il sensazionalismo del titolone.

Contro i furbetti la Croce Rossa di Belluno da anni si organizza così. Perché sono sempre di più a bussare alla sede di piazzale Marconi e riconoscere chi ha davvero bisogno da chi non ne ha poi così tanto è diventato il vero impegno per le volontarie che due mercoledì al mese gestiscono la distribuzione degli alimenti. «Con la crisi – spiega Maurizio Feltrin, presidente provinciale dell’associazione – sono aumentate le persone bisognose ma anche i furbi, ovvero gente che letteralmente ruba alla mensa dei veri poveri, che ha lo smartphone e l’auto ma per risparmiare e concedersi altri sfizi va a chiedere gli aiuti. Per questo noi da anni sosteniamo solo chi ci è stato segnalato dai servizi sociali del Comune e solo dopo presentazione del modello Isee». Insomma, non si allunga una mano a chi non è considerato al di sotto della soglia di povertà che, in soldoni, significa stipendi dagli 800 euro in giù per i singoli e dai 1100 euro in giù per i nuclei di due persone. Una cernita necessaria, per indirizzare gli aiuti laddove davvero servono e non escludere nessun indigente. Ogni anno la Croce Rossa bellunese distribuisce pasta, riso, olio, tonno, omogenizzati e altro cibo non deperibile per un valore di circa 15mila euro. Ma la richiesta è in continuo aumento e senza una griglia rigida di criteri si rischierebbe di finire in breve i beni disponibili.

Il signore di cui parlano il Gazzettino e il Giornale è disoccupato da cinque anni, e solo ora ha fatto richiesta per avere sostegno dalla Croce Rossa, trovo la cosa molto strana. Ma comprendo benissimo il problema della Croce Rossa, già svariati anni fa quando per un periodo sono stato volontario a una mensa della Fraternità di Bologna mi venne subito consigliato di essere intransigente, che di furbetti che venivano ad elemosinare un piatto di pasta era pieno ma tanti nel portafoglio avevano soldi sufficienti per pagarselo. E parliamo di oltre vent’anni fa, quindi il problema dei furbetti dell’elemosina non è nuovo. Oltretutto basta leggere con attenzione l’articolo del Gazzettino per accorgersi che gli stranieri non hanno alcuna colpa, se non quella di venire additati dall’anonimo denunciante. Può essere che siano per lo più stranieri a cercare aiuti dalla Croce Rossa, succede lo stesso in tutta Italia, ma non è che essere straniero dia accesso automatico a questi aiuti, tutti devono fare richiesta nei Comuni di residenza e ricevere un tesserino che attesti il loro stato di indigenza, che siano italiani, stranieri o rettiliani. Mettere in risalto il fatto che ci siano immigrati serve solo per soddisfare la solita vena xenofoba che tanto piace ad alcune redazioni.

Oltre a Giornale e Gazzettino poi ci sono i blog anonimi, in questo caso estremisti xenofobi come NotiziarioOnLine360 che titolava:

CROCE ROSSA RESPINGE ITALIANO AFFAMATO: “NON HAI CERTIFICATO DA PROFUGO”

Riprendendo tale e quale l’articolo del Giornale, ma usando un titolo ancora più forte, tanto le migliaia che seguono le pagine social che diffondono gli articoli di un blog come quello sono polarizzate verso la xenofobia, come io lo sono verso la Nutella.

maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!