E-CAT, rivoluzione zoppa

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Ciao a tutti! Mi chiamo Thunderstruck, sono la nuova collaboratrice di BUTAC! Come primo articolo ho deciso di sfruttare una delle nostre vecchie segnalazioni per fare il punto su quella che può essere considerata una leggenda metropolitana.
Ce la riporta in mente JedaSupport e si tratta dell’E-CAT, un trasformatore a fusione fredda che dovrebbe dare energia gratis per sempre.
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Riscaldare casa con 20 euro l’anno si può, ma nessuno ve lo dirà mai!

Fino a poco tempo fa, il prezzo del dispositivo è stato stimato a $ 4,000. Grazie alla volontà del suo progettista, l’ingegnere Andrea Rossi (1950), alla partnership industriale con National Instruments negli Stati Uniti, e alla produzione altamente automatizzata, il prezzo è stato diviso per dieci, al fine di tagliar le gambe al mercato di copie per il reverse engineering che sicuramente appariranno una volta che il sistema sarà avviato in larga scala. Obiettivo: 1 milione di unità domestiche all’anno dai primi mesi del 2014. (*)

L’E-CAT è sicuramente un’idea di Andrea Rossi, ma bisogna mettere quel titolo di “ingegnere” tra virgolette. Se cerchiamo sullo stesso sito di ECAT, possiamo scoprire che l’unico titolo conseguito è quello di Dottore Magistrale in Filosofia!

Andrea Rossi, the ECAT developer, is an Italian inventor who has a Doctor’s Degree in Philosophy from Milan University 1975 (Dottore Magistrale in Filosofia) Università degli studi di Milano 1975 where he conducted his thesis on relativity. See the full PDF here

Già per il fatto che l’E-CAT non sia stato ideato da un ingegnere in grado di progettare un impianto, non farei cambiare nemmeno la valvola del termosifone.
Il post di JedaSupport risale al dicembre del 2013 e prospettava per il futuro prossimo, già nel 2014, un milione di unità domestiche di E-CAT già nei primi mesi del 2014. Peccato che le fonti citate contraddicessero tutto già a Novembre:

Proia (directeur et administrateur délégué de la Prometeon, qui est la titulaire pour l’Italie de la Leonardo Corporation) a confirmé, en effet, d’avoir des demandes, mais il a également souligné que pour le moment seul un nombre réduit de clients sera choisi: ceux qui sembleront capables de garantir une certaine fiabilité à la Prometeon et à la Leonardo Corporation. Le nombre d’E-cat disponibles est pour le moment en effet très limité, étant donné que la production industrielle n’a pas encore commencé. […] (fusion-froide.com)

Insomma, solo un “numero ristretto” di clienti, quelli “capaci di garantire una certa affidabilità”. L’E-Cat è disponibile in quantità limitate, e non tutte le imprese che l’hanno richiesto lo avrebbero ricevuto negli anni a venire (ricordate, Novembre 2012!). Credo che la conclusione sia piuttosto ovvia:

Et quand les installations seront visibles? Probablement jamais.

Dal  sito ufficiale della E-CAT scopriamo che la versione “home” non esiste ancora, ma volendo possiamo iscriverci alla “lista d’attesa” per restare informati su tutto. L’unico prodotto che sembra attualmente disponibile sul mercato è ECAT 1MW plant:
The ECAT 1MW plant contains 106 smaller ECAT units mounted in a shipping container. Valve for filling the Hydrogen is on the front of each unit, together with electrical connection to the immersion heater used to start the reaction

ECAT 1 MW Plant is made up of smaller modules where the actual reactor is the size of 20cmx20cmx1cm. These small reactors are coupled in modules of 3 pieces each, then these modules in turn are built into a 20’ container with a series of 106 pieces. Power density in the small reactor is as high as 100 kW / L –

Un container da 20 piedi in giardino è davvero comodissimo – e stiamo parlando del pezzo più piccolo. E quanta versatilità: se hai bisogno di più energia (il container standard ne fornisce solo 1MW) si possono unire più container insieme! Qui invece possiamo trovare la spiegazione di quello che dovrebbe avvenire nel reattore, ma a lasciarmi stupita sono le prime due frasi:

The reaction going on inside the ECAT core is today not fully explained and only known in depth by the inventor Andrea Rossi himself. In the awaiting of a thorough Intellectual Property protection through patents Rossi is unwilling to publish all known details of the process which we choose to refer to as “The Rossi Effect”.

Dunque… la reazione non è del tutto chiara, supponendo si sottintenda il mondo scientifico, eppure è conosciuta in maniera approfondita solo dallo stesso Andrea Rossi. Questi, guarda caso, non la vuole condividere con nessuno perché vuole il brevetto e proteggere completamente la sua proprietà intellettuale. Inutile dire che non è così che funziona la comunità scientifica: una scoperta come questa deve essere condivisa e messa a disposizione di tutti gli esperti. Quanto al “brevetto”, perché rendere privata un’idea che libererebbe il mondo dalla schiavitù del petrolio, ridurrebbe l’inquinamento e produrrebbe tante altre belle cose?!
Andrea Rossi afferma di farlo per tutelare la proprietà intellettuale… intanto si è trasferito in America, dove i brevetti, se non erro sono retroattivi…
Già che ci siamo, secondo lo stesso Rossi il mondo scientifico non riuscirebbe ancora a spiegare “the three miracles of Cold Fusion reactions”. Non mi addentro più di tanto in questi “misteri”, perché le mie competenze di fisica nucleare sono pari a zero, ma tre miracoli! Tre, non uno, tre! Possibile che la Fisica non abbia fatto alcun progresso e che questo E-CAT sia il Messia che tutti aspettavano… e che non ha voglia di concedersi? Strano, molto strano.
Qui si trovano i risultati di un test condotto sull’ECAT. Leggendo le conclusioni sembrerebbe davvero un dispositivo incredibile:

the performance of the E-Cat reactor is remarkable. We have a device giving heat energy compatible with nuclear transformations, but it operates at low energy and gives neither nuclear radioactive waste nor emits radiation. From basic general knowledge in nuclear physics this should not be possible. Nevertheless we have to relate to the fact that the experimental results from our test show heat production beyond chemical burning, and that the E-Cat fuel undergoes nuclear transformations. It is certainly most unsatisfying that these results so far have no convincing theoretical explanation, but the experimental results cannot be dismissed or ignored just because of lack of theoretical understanding. Moreover, the E-Cat results are too conspicuous not to be followed up in detail. In addition, if proven sustainable in further tests the E-Cat invention has a large potential to become an important energy source. Further investigations are required to guide the interpretational work, and one needs in particular as a first step detailed knowledge of all parameters affecting the E-Cat operation. Our work will continue in that direction.

Wow. Tutto bello, tutto potente e smargiasso, e nessuna solida spiegazione teorica che illustri il tutto. In altre parole, un “miracolo” che dev’essere accettato così com’è. Un dogma.
Non siamo i primi a parlare di fuffa. Wired gli aveva dedicato un denso articolo, Link2Science conferma lo scetticismo soprattutto alla luce delle sue reazioni a riguardo.

Ovviamente servono esperimenti, giusto? Beh questo dispositivo gira è in vetrina da quasi due anni ormai, e nel 2011, l’intera comunità scientifica aveva risposto picche alla presentazione fatta da Andrea Rossi, perché non c’era alcun controllo indipendente sulle attrezzature, sui meccanismi interni e sul vero output energetico. Non solo, ma alla richiesta di sapere come funziona, Rossi ha risposto che “è tutto coperto da segreto industriale”. Ovviamente questo non aiuta la credibilità neanche un po’. Non solo, ma non c’era stato nessun test indipendente fatto senza rossi e co, per vedere se davvero funzionava. In queste condizioni, nessuno potrebbe accettare “per fiducia” che funziona. Insomma, si torna al discorso del mago che offre la pozione magica. Specialmente se si parla di Rossi che è già stato condannato da un tribunale italiano per truffa, per altre cose fatte in passato.

Siamo nel 2015 e il tanto agognato E-CAT, che doveva essere lanciato nel 2013, poi rimandato al 2014 (“ma già nei primi mesi ne produrremo 1 milione di unità!”) è ancora latitante e in attesa di ricevere tutte le dovute certificazioni… campa cavallo!
Thunderstruck
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