È tossica, NON TOCCATELA!

panace

NOTIZIA VERA: la pianta in questione è davvero tossica, ma è davvero allarme come sostengono alcuni blog, di quelli nati per essere anonimi e gestiti da persone per cui l’unica cosa che conta è fare facili guadagni?

ATTENZIONE, ALLARME ASL: già parecchi casi in Italia, E’ tossica NON TOCCATELA!

No ragazzi, non c’è nessun allarme delle Asl, non ci sono parecchi casi in Italia, anche perché l’articolo che mi avete segnalato gira identico a se stesso almeno dal 2015, quando i colleghi di Bufale.net l’avevano trattato una prima volta. In realtà allarmi simili circolano perlomeno dal 2010, come riportava un articolo del Corriere della sera:

Una nuova pianta allarma i botanici La Regione: «E’ dannosa, sradicatela»

Le «aliene» La Lombardia è risultata la regione con il maggior numero di specie invasive e pericolose

Che nel testo spiegava:

La panace di Mantegazza fiorisce una sola volta nella sua vita e poi muore». Ma intanto fa danni. Venne importata come pianta ornamentale. Chi avrebbe immaginato che fosse un’ infestante e che il contatto con la pianta e poi l’ esposizione al sole potessero causare gravi fotodermatiti. Per la Panace di Mantegazza la Regione invita a usare gli stessi accorgimenti previsti per l’ ambrosia e che si sintetizzano in un verbo: eradicarla.

Le indicazioni su come comportarsi in presenza della pianta sono chiare, è possibile trovarle sul sito del Comune di Lissone, che già nel 2010 segnalava la possibile presenza della pianta in Brianza:

Heracleum Mantegazzianum (Panace di Mantegazza)

L’Azienda Sanitaria Locale di Monza e Brianza ha segnalato la possibile presenza sul territorio di competenza della specie vegetale pericolosa Heracleum Mantegazzianum (Panace di Mantegazza). Specie erbacea esotica di notevoli dimensioni che in caso di contatto con la cute è causa di fitodermatite.

Si invita pertanto la cittadinanza ad adottare le seguenti cautele comportamentali nel caso di rinvenimento della pianta:

  1. Rimuovere immediatamente le piante dai giardini privati recidendo la zona di crescita della radice a una profondità di 10-15 cm in marzo/aprile o settembre/ottobre, o tagliando le piante a livello del suolo al momento della fioritura che avviene nei mesi di giugno/luglio, indossando adeguati indumenti di protezione per evitare il contatto diretto della cute con la pianta;
  2. bruciare le piante e le radici o consegnarle ai servizi di incenerimento dei rifiuti. Non utilizzare nel compost e non smaltire con la raccolta dei rifiuti verdi;
  3. controllare regolarmente ad inizio estate, per almeno 5 anni, le aree di crescita poiché nel terreno è presente una grande riserva di semi che possono generare nuovi germogli.

Importantissimo: non toccare assolutamente le piante senza protezioni per la pelle.

Non credo serva aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!