Easter worshippers

Oggi una notizia che non mi ha segnalato nessuno, ce la sbrighiamo in fretta, non preoccupatevi. Mi è passato in bacheca un post che ritengo sia utile per comprendere come funziona una certa disinformazione. Ammetto, sono in vacanza, completamente disconnesso per la maggior parte del giorno, non sto leggendo molte news, ho solo dato un’occhiata alla mia bacheca social. Mi passa davanti questo post:

Hillary Clinton e Barack Obama, per ricordare le vittime degli attentati in Sri Lanka, pur di non definirli cristiani, scrivono “Easter worshippers” (adoratori di Pasqua). Quando il politicamente corretto non solo nega l’identità ma anche la realtà.

Al post è allegata un’immagine che riprende appunto i tweet di Barack Obama e Hillary Clinton.

Obama:

The attacks on tourists and Easter worshippers in Sri Lanka are an attack on humanity. On a day devoted to love, redemption, and renewal, we pray for the victims and stand with the people of Sri Lanka.

Hillary:

On this holy weekend for many faiths, we must stand united against hatred and violence. I’m praying for everyone affected by today’s horrific attacks on Easter worshippers and travelers in Sri Lanka.

Il post riprendeva la polemica mossa da alcuni che sostiene che quell’uso di Easter worshippers sia fatto per non usare il termine cristiani. Il post italiano sostiene che la traduzione corretta sia “adoratori della Pasqua”.

Ma le cose non stanno proprio così.

Con worshipper si identificano i credenti, coloro che frequentano la chiesa. Sì, certo, la parola significa anche adoratori, ma se usata nel contesto religioso si tratta di credenti in una fede, frequentatori di una Chiesa.

La polemica, internazionale, che sostiene che il termine sia usato apposta per evitare di definirli cristiani è sciocca, sarebbe come se ci lamentassimo ogni volta che viene usato “i fedeli della domenica”. Anche in quel caso si potrebbe usare cristiani (o cattolici, visto che lo sono la maggioranza dei cristiani italiani) eppure la continuiamo a usare, anche su siti parrocchiali.

Lo stesso fanno gli americani, usando sunday worshippers, ma non è per evitare di dire di che religione facciano parte. Anche se in Sri Lanka pare che le chiese cristiane siano frequentate anche da Singalesi e Tamil, che le trovano luogo di aggregazione trasversale. Guarda caso ho trovato più di una struttura cristiana pubblicizzarsi come la People’s Church, dove – a parte generici riferimenti a un Dio – nel sito non c’è alcuna vera connotazione cristiana. Solo tante belle parole, volte a ispirare chi li segue a costruire una società migliore. Hanno una sala da 5mila posti, organizzano concerti e spettacoli di vario genere, trasversali.

Non spiegare queste cose, non dare altre possibili interpretazioni a quelle parole è perché si vuole continuare nell’eterna battaglia us vs them. Così anche dare a intendere che esista un complotto mondiale che non vuole fare sapere la fede delle vittime negli attentati terroristici, come se si volesse far svanire la cristianità. Un complotto per gli stessi che magari credono nei Protocolli dei Savi di Sion. Integralisti che sono disposti a credere a qualsiasi cosa, basta che confermi i loro pregiudizi ben radicati.

Sfruttare una tragedia come questa per spingere il tifo partigiano è esecrabile. Ma ci siamo abituati a tutto in questa battaglia globale tra estremisti.

Non ho voglia di dare alcuna visibilità all’autore del post italiano (tanto non faceva altro che riprendere una polemica internazionale), ma si tratta di un soggetto che è stato recentemente ospite in TV (quella pubblica) e pubblica libri che parlano di destra.


Solo al termine di quest’articolo mi accorgo che il buon Paolo Attivissimo aveva già trattato la questione, partendo da altri post… ma poco conta la partenza, quel conta è la conclusione.

maicolengel at butac punto it
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