Ebola e vaiolo che scappano dal laboratorio

Il 17 settembre 2019 in tanti mi hanno segnalato una notizia che stava destando preoccupazione. La notizia arrivava dalla Russia, un’esplosione in un laboratorio scientifico dove erano contenuti virus decisamente pericolosi. Sono tante le testate che l’hanno ripresa, in tutto il mondo. Bastava poco però per rendere evidente che forse l’allarmismo generato dalla notizia poteva essere un filo esagerato.

Da Leggo:

Russia, esplosione nel centro virus segreto. È allarme per la dispersione di Vaiolo, Ebola e Antrace

Da il Messaggero:

Russia, esplosione nel laboratorio dei virus letali: paura per fiale di antrace, ebola e vaiolo

Io fin da subito ho trattato la storia cercando di verificarla in una chat con amici, dando loro qualche link e quelle informazioni aggiuntive che mancavano ai tanti titoloni che stavano circolando. Nel frattempo l’amico Juanne Pili su Open riusciva a fare chiarezza sulla vicenda.

Adnkronos  diceva già tutto quello che c’era da riportare:

In questa area dell’edificio non si trovano campioni di virus o altre sostanze in grado di porre rischi biologici.

Ma è evidente che sono in tanti ad aver letto solo i titoloni senza approfondire la questione, o ancor peggio è possibile che nelle redazioni si sia scelto di fare allarmismo per acchiappare qualche click in più.

Su Science Alert le cose venivano spiegate ancora meglio:

The explosion wasn’t linked to scientific endeavours, though – it occurred in a sanitary and disinfection area that was being renovated. The mayor of the science town, Nikolai Krasnikov, told Interfax that the location of the fire wasn’t in active use and there were no biohazardous materials present.

e ancora:

In reality, Vector – one of the leading research facilities in its field – is a huge centre across several buildings with over 1,600 staff members who work on numerous bioresearch projects that involve a lot more than just some smallpox vials.

The chances that the blast somehow let loose a plague onto the world seem exceedingly small – not to mention that if a dangerous vial cracked open in a fire, the microbes would, uh, burn. You know.

E ancora:

…the World Health Organisation (WHO) has only allowed Vector scientists to retain smallpox because they actually have a biosafety level 4 (that’s the highest level there is) facility. The collaboration with WHO apparently involves a bunch of rules and biannual inspections, too.

So while it might feel concerning, it’s highly unlikely this event was as disastrous as some people may lead you to believe. Maybe there was a relatively small gas explosion and a small localised fire that was quickly put out, and the biohazardous materials hosted at this top-level facility where nowhere near the site of the accident.

Non vi traduco letteralmente, ritengo che serva un’infarinatura d’inglese nel 2019, ma vi faccio un veloce sunto.

I laboratori in cui è avvenuta l’esplosione sono decisamente grandi, il fuoco generato ha colpito una piccola area al quinto piano di un edificio di sei. Il piano è in ristrutturazione ed è vuoto, non vi sono conservati materiali pericolosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concesso che possano essere conservati quei materiali solo e unicamente perché il luogo dove vengono tenuti ha un livello di sicurezza massima. Sicurezza che l’OMS ha testato personalmente.

È giusto riportare la notizia, ma è anche corretto riportare tutti i dati, cercando di evitare facili allarmismi. La Russia potrà non essere trasparente nelle sue comunicazioni con l’Occidente, ma sarebbe davvero sciocco minimizzare l’accaduto se ci fossero seri rischi per la popolazione. Anche perché i primi a pagarne le conseguenze sarebbero proprio gli stessi funzionari russi che lavorano in quei laboratori.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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