Ecco perché vogliono eliminare i contanti (FDI)

 

Il 24 settembre 2019 Giorgia Meloni ha pubblicato sulla sua pagina Twitter un video realizzato da Francesco Filini dell’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia. Lo fa con questo post:

Sapete il vero motivo della guerra al denaro contante? Togliere ricchezza all’economia reale e consegnarla al sistema finanziario. Ecco spiegato l’inganno in 2 minuti

Il video dovrebbe essere la spiegazione del perché “i poteri forti” o chi per loro vogliono abolire il contante.

Si tratta di un video breve, che riprende meme che circolano da tempo. Meme che riportano tutti sistematicamente alcuni errori che credo sia importante spiegare.

Il video dopo una breve intro parte con una promessa:

Vediamo come funziona la moneta nel circuito dell’economia reale

Io ho negozio, lavoro nel mondo del commercio da quando avevo 16 anni. Dopo aver visto tutto il video posso dire con certezza che, di reale, in quei 2 minuti e 12 non c’è molto.

Il video non è nuovo, gira almeno da marzo 2019. Condiviso dallo stesso Filini sulla sua pagina. Il meccanismo descritto è ben riassunto in questo testo (che gira accompagnando il video di Filini):

Si scoraggia l’uso del contanti con la scusa dell’evasione… la verità è che si vuole favorire le banche!!
Se gira una banconota da 100 euro, dopo centinaia di passaggi sarà sempre una banconota da 100 euro !
Se girano 100 euro tramite carte di credito, con le varie commissioni che si pagano ad ogni passaggio, dopo 100 passaggi considerando una media di 1 euro a “strisciata” addebitato al commerciante, la 100 euro è finita tutta nella banche ! Questo a lunga andare provoca in giro unitamente ad altre azioni speculative rarità monetaria … detto alla sora Maria … “soldi non ne girano” !
Volete favorire l’uso della moneta elettronica ? Iniziate con l’azzerare le commissioni e dare in uso gratuito i pos e poi ne riparliamo.
FATE GIRARE SE NON LO FA LA TV ALMENO INFORMATE VOI !!!

Nel video in realtà Filini sostiene siano due gli euro a commissione, nel testo qui sopra si parla di 1 euro. La faccenda cambia comunque poco, sia 1 che 2 sono un’esagerazione, piuttosto ampia.

Sempre gli stessi 100 euro

Ma facciamo un passo alla volta. Nel video prima si mostra come la banconota venga spesa, per dimostrare che restano sempre 100 euro! Si parte dal paziente che li spende  dal medico, che quindi, avendo un pezzo di carta in mano lo può spendere tale e quale al ristorante, il ristoratore con la stessa banconota paga dal fruttivendolo, il quale va dall’elettricista sempre con gli stessi 100 euro, l’elettricista evidentemente alcolista va al pub a spendere questi 100 euro, il barista se li spende in carne, il macellaio li spende per studiare piano… e così via. Filini conclude questa parte spiegando che si può continuare il giro all’infinito. Quei 100 euro rimangono sempre gli stessi, o perlomeno è così secondo il centro studi di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni che lo condivide.

Se siete stati attenti avrete notato che c’è un piccolissimo problema, quei 100 euro non sono più 100 euro già dal primo passaggio. Perché ognuno di quegli esercenti paga le tasse (a meno che non partiamo dal concetto di evasione totale). Quindi dopo il primo passaggio saranno diminuiti di ben più di 1 o 2 euro di commissioni per le banche. E il giro non si potrà ripetere all’infinito. Senza l’immissione di nuovo denaro quei 100 euro finiranno prestissimo. E dire che si era partiti dicendo che si sarebbe parlato di “economia reale”…

Le commissioni alle banche

Arriviamo al secondo grosso problema del video: se si eccettuano specifiche carte di credito molto costose (ma che assicurano garanzie speciali) la stragrande maggioranza delle carte sui circuiti applica una commissione dello 0,3%, commissione che non paga il proprietario dei cento euro (cioè il cliente) ma l’esercente che vende il suo servizio. La commissione quindi non pesa sulle tasche di chi spende, ma al massimo di chi incassa, e su 100 euro può essere anche solo 30 centesimi, decisamente diversi da 1 euro a commissione, per non parlare di 2.

Se io in banca ho 1000 euro e con la carta ne spendo 100 in banca ne avrò 900, non 898 o 897 o 899,70. Quindi io ho speso 100 euro, non ho pagato alcuna commissione. Chi li ha incassati, nell’assegnare il prezzo del suo servizio, ha inserito tutte le variabili, quindi costo gestione dei locali in cui opera, costo del prodotto venduto e ovviamente costi finanziari per l’incasso. Quindi i 100 euro che ha incassato includono già tutte le variabili che pesano sul prezzo. Per il cliente non è un costo aggiuntivo, per l’esercente è facile prevedere quei costi aggiungendo una percentuale al prezzo finale del prodotto. Aumento che mi viene da definire irrisorio.

Perché paghiamo la commissione?

Quei centesimi di commissione comunque non sono solo una spesa, perché in realtà viene evitato il classico passaggio in banca per versare, passaggio che spesso si fa perdendo tempo. Quella commissione quindi a me commerciante fa risparmiare tempo e mi rende anche più tranquillo: non posso tenermi tutto in cassa col rischio che arrivi il primo balordo e me li rubi. Definirli una spesa è errato, visto che generano un risparmio anche se non di soldi, ma di tempo. Come dice un antico detto “il tempo è denaro”.

Non è vero che sono sempre 100 euro in nessuno dei due casi, diminuiscono perché far parte di una società democratica e funzionale comporta dei costi che sono pagati dalla collettività sotto forma di tasse e servizi, anche ad aziende private che si fanno carico della gestione dei risparmi dei cittadini.

Grazie ad Enrico per avermi segnalato il post di Meloni, non senza aver lasciato anche lui un breve tweet esplicativo, il dato sullo 02,% e 0,3% che cita è riferito al tetto alle commissioni che si sta discutendo (al momento si può arrivare anche a commissioni dell’1% ma se la vostra banca vi tratta così ne cercherei un’altra):

La commissione non è il 2% ma lo 0,2% con il bancomat, (0,3% carte) ed è completamente a carico dell’esercente. La cosa divertente è che si dà quindi per scontato già al primo passaggio, che chi incassa I PRIMI 100 euro NON paghi tasse 🙂 “Ufficio studi” Mecojoni!

maicolengel at butac punto it
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