El Chapo e ISIS

ELCHAPOISIS

Suvvia amici giornalisti, un minimo di verifica dei fatti almeno su notizie così strombazzate non sarebbe male. Capisco che essendoci caduta per prima l’ANSA:

(ANSA) – NEW YORK, 11 DIC – Il più ricercato boss della droga messicano Joaquin ‘El Chapo’ Guzman avrebbe minacciato i militanti dell’Isis. A rivelarlo è Forbes, citando un sito web chiamato “cartel.blog”, anche se per alcuni si tratterebbe di una bufala. In una email criptata al califfo al Baghdadi, Guzman si sarebbe detto furioso per la distruzione da parte dei jihadisti di molte spedizioni di droga in Medio Oriente: “Strapperò cuore e lingua del prossimo bastardo che interferisce con il cartello Sinaloa”.

Fin qua il comunicato pubblicato in prima versione. Poi ANSA corregge il tiro, aggiunge qualcosa alla sua “velina”, ma non tutti se ne accorgono:

 Quindi, avrebbe aggiunto: “Il vostro Dio non può salvarvi dal vero terrore che i miei uomini vi infliggeranno se continuerete a contrastare le mie operazioni”. La presunta minaccia sarebbe stata diffusa da uno dei figli del boss della droga, anche se per alcuni si tratterebbe di una bufala.

Ma il danno era ormai fatto, e davvero in tante testate hanno riportato le FALSE  minacce di El Chapo:elchapo

La cosa che mi lascia sconcertato è in primis che ANSA non si sia accorta subito dell’errore, e che quindi al pari di altre agenzie giornalistiche abbia pubblicato la notizia senza nessuna verifica dei fatti. Verifica fatta evidentemente quando era conclamato il fatto che si trattasse di una bufala.

Si perché è almeno dall’11 dicembre che sul web internazionale si sa che la storia è una BUFALA, mentre invece tante testate italiane l’hanno presa per buona e l’hanno pubblicata il 12, così come se la sono vista passare davanti, senza alcun controllo, e a distanza di più di 24 ore l’articolo è ancora li (mentre la velina dell’ANSA perlomeno è stata rieditata).

La notizia ripresa in primis da Forbes in origine è apparsa più di una settimana fa su CartelBlog, un sito dedicato alla lotta contro il cartello della droga sudamericano. Purtroppo però per tutti quelli che ci sono caduti (e tutt’oggi non spiegano chiaramente il suo essere bufala) la fonte originale è del 30 novembre, e il sito che l’ha diffusa è ThugLife che come potete cogliere dal titolo è una testata  che diffonde per lo più news inventate o cose divertenti.

L’autore quindi  non è il figlio del boss El Chapo, ma Steve Charnock, autore di ThugLife.

Sia chiaro, alcuni come ANSA e il Messaggero inseriscono nel testo dei loro articoli l’accenno al fatto che qualcuno ha bollato la cosa come bufala, ma ci volevano veramente solo 5 minuti (anzi meno) per verificare che non è una possibilità ma una certezza. Altri come Libero se ne infischiano e lasciano i propri lettori con una notizia falsa, che ad oggi si trova ancora presente sulle loro pagine senza alcuna indicazione della falsità del fatto.

I più “buffi” sono quelli del Secolo XIX che hanno due articoli dedicati alla notizia, uno dove viene data per vera e uno dove viene spiegata che è falsa, senza che i due pezzi siano linkati fra loro, classico click baiting… perché sfruttare una notizia solo una volta quando si possono fare due articoli al prezzo di uno.

maicolengel at butac.it

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