Eleonora Evi e la TAV Lisbona-Kiev

Circola sui social un’immaginetta informativa di quelle a cui da tempo ci siamo abituati. Si tratta di informazione per i pigri. Un po’ di testo, qualche indicazione sommaria, nessun link, ed ecco che si riesce a informare in maniera semplice e diretta i propri follower, che tanto non sono interessati per davvero ai fatti. No, a loro quello che interessa è che i fatti che tu racconti confermino quello che loro già pensano di sapere.

L’immagine in questione ci mostra la mappa del tracciato della TAV per quanto concerne il corridoio 5, quello che vede coinvolta la Torino-Lione e i lavori in Val Susa. È abbastanza palese che Eleonora Evi sia contraria alla TAV, e ce lo spiega con un post che accompagna l’immagine.

LA LISBONA-KIEV NON ESISTE!
Il progetto che doveva collegare l’Europa è già fallito, la maggior parte dei paesi si è ritirata dal progetto e le tratte realizzate o erano pre-esistenti o sono state realizzate come infrastrutture puramente locali.
> Portogallo: Ritirato nel 2012
> Slovenia: Abbandonato dal 2011
> Ungheria: Niente rotaia, fondi usati per le autostrade
> Ucraina: “Alta velocità” si fa per dire, treni a max 108 km/h
> Spagna: finanziato lo 0,02% del progetto, il resto sono tratte locali
> Francia: TGV pre-esistente su territorio nazionale

Continuare a dire che senza il TAV in Valle di Susa Torino sarebbe tagliata fuori dalle grandi direttrici internazionali. alla luce dei dati, non ha alcun senso. Chi continua a dirlo o non è informato o è in malafede.
Di più, secondo l’osservatorio sulla Torino-Lione, con il corridoio 5 completo al 100%, non si vedrebbero comunque benefici economici prima del 2078!*

*Il documento cita 2073 ma con inizio dei lavori nel 2014.

A BUTAC come sempre interessa poco dare giudizi, ma solo analizzare un po’ dei fatti per verificare che siano corretti. Eleonora, deputata presso l’Europarlamento eletta nelle file del Movimento 5 stelle, ci racconta cose corrette, come quando dice che la tratta del Portogallo è stata cancellata. Ma Eleonora non racconta proprio le cose al meglio, parte da progetti che negli anni sono stati più volte rivisti e non includono una definizione Lisbona-Kiev da anni. La tratta che interessa il nostro Paese (e che è la ragione per cui è stata creata l’immagine che circola) è quella definita Mediterranea, e che da Madrid dovrebbe portare a Budapest. E su questa tratta non ci sono Paesi che abbiano cancellato il progetto.

Anzi, a voler essere pignoli il percorso del corridoio 6 detto Mediterranea ha queste tratte:

Almeria-Valencia / Algeciras / Madrid-Zaragoza / BarcelonaMarseille-Lyon-Turin-Milano-Verona-Padua / Venice-Trieste / Koper- Ljubljana / Rijeka-ZagrebBudapest-Záhony.

Usare Portogallo e Ucraina, che non sono parte del progetto da tempo, è fare disinformazione.

È vero che la Slovenia sono anni che fa avanti e indietro, ma senza che sia mai stato cancellato nulla. Sono stati indetti anche referendum nazionali per discutere la questione, ma non hanno raggiunto il quorum necessario. Affermare che la Slovenia abbia cancellato la sua tratta definitivamente nel 2011 è disinformare.

Procediamo oltre.

L’Ungheria ci viene detto che non ha i binari, e che i soldi per gli stessi sono stati usati per costruire l’autostrada, ma il rapporto di quest’anno sulla linea Mediterranea non fa alcun cenno a questo e mostra come alcuni risultati siano già stati raggiunti. Da nessuna parte si fa cenno a problemi economici, che magari ci saranno – sia chiaro – ma senza che siano così gravi da compromettere il progetto principale.

Eleonora Evi sostiene che in Spagna sia stato finanziato solo lo 0,02%. Curioso, lei lavora al Parlamento europeo, dove risulta che nel 2016 l’Unione Europea abbia finanziato 205 milioni di euro alla Spagna su un preventivo di 312. Certo ci saranno altre spese da sostenere, ma lo 0,02 è una stima davvero errata al ribasso rispetto a quanto invece è già stato finanziato e quanto probabilmente verrà ancora dato.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un  caffè!