Elezioni, pandemia, guerra e crisi di governo…

Venerdì 15 luglio 2022 sulla bacheca Facebook di Giorgia Meloni è apparso questo post:

In due giorni il post ha generato quasi 22mila like. Nell’immagine che accompagna il post troviamo scritto:

“Non si può andare al voto con una pandemia e una guerra in corso” e evidenziate le 4 elezioni che si sono tenute tre il 2021 e il 2022 in altri paesi dell’Unione Europea: Olanda marzo 2021, Germania settembre 2021, Portogallo gennaio 2022, Francia giugno 2022.

Quando abbiamo visto la segnalazione abbiamo vissuto un breve momento di deja vu, ad aprile 2021 difatti proprio qui su BUTAC avevamo pubblicato un articolo che aveva come protagonista sempre Giorgia Meloni, un articolo da titolo:

Votano ovunque Mario…

Che altro non era che parte di una citazione di Meloni, che nella sua interezza diceva:

Votano ovunque Mario perché in nessun altro Paese al mondo si sospende la democrazia perché c’è il COVID

Ad aprile 2021 scrivevamo:

È vero che all’estero hanno votato tutti fregandosene della pandemia?
La risposta breve è no, e chi sostiene diversamente vi sta prendendo per i fondelli. Meloni forse non lo sa – e nemmeno l’esperto videomaker di cui sopra – ma esiste un sito che si chiama IDEA International, IDEA sta per Institute for Democracy and Electoral Assistance. E IDEA il 29 marzo 2021 elencava quanti fossero i Paesi in cui ci sarebbero dovute essere delle elezioni, che sono invece state spostate a causa della pandemia in corso.

Ad oggi i Paesi che hanno posticipato le elezioni causa pandemia sono 78, 41 hanno spostato le date di elezioni nazionali, 37 di elezioni regionali. Sia chiaro, al tempo stesso si sono tenute elezioni in 113 Paesi (Italia inclusa), ma ovviamente quanto e cosa fare è dipeso dalle ondate, che hanno colpito aree diverse del mondo in modi e momenti diversi. Generalizzare come fa Meloni è tipico di questo modo di fare politica che ha inquinato tutto il dibattito.

E concludevamo spiegando che:

…in Italia non dovevamo votare, o meglio abbiamo votato nel 2018, la prossima volta che dovremmo andare al voto è il 2023, ci saremmo dovuti andare se ci fosse stato lo scioglimento anticipato delle Camere.

La situazione è la stessa, se non si arriva allo scioglimento delle camera le nostre elezioni sono previste nel 2023. In nessuno dei 4 Paesi citati da Meloni si è arrivati a elezioni anticipate, ma si è votato quando regolarmente previsto. L’elenco dei Paesi, anche europei, dove votazioni varie sono state rimandate per la pandemia è possibile trovarlo al link di IDEA indicato poco sopra, ma credo sia interessante riportare questa intro che viene fatta ai grafici mostrati:

  • at least 80 countries and territories across the globe have decided to postpone national and subnational elections due to COVID-19, out of which at least  42 countries and territories have decided to postpone national elections and referendums;

Che tradotta:

  • almeno 80 paesi e territori in tutto il mondo hanno deciso di posticipare le elezioni nazionali e sotto-nazionali a causa del COVID-19, di cui almeno 42 paesi e territori hanno deciso di rinviare elezioni nazionali e referendum;

Anche in Italia si voterà, quando saremo arrivati a fine legislatura o se si arriverà allo scioglimento delle Camere, dare a intendere ai propri follower che l’Italia sia un caso diverso dagli altri è disinformare. Farlo due volte nel giro di poco più di un anno è chiara malinformazione.


MALINFORMAZIONE: pubblicazione deliberata di informazioni vere che vengono diffuse allo scopo di mettere zizzania, di creare confusione nel pubblico oppure fare un danno alle persone che sono protagoniste di queste informazioni. Nel caso specifico l’informazione reale è che ci sono Paesi in cui si sono regolarmente tenute elezioni, ma omettere che si tratta di Paesi in cui si è arrivati a fine legislatura – e dove quindi le elezioni erano secondo programma e non anticipate – serve a confondere le acque.


Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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