Esperti professori di virologia dalla Svezia

...ma al Karolinska non lo vedono dal 2015

ARTICOLO AGGIORNATO alle ore 17:23 del 15/01/2021

Altri amici italiani che vivono e lavorano in Svezia mi hanno scritto, con qualche informazione in più in merito al Prof. Leopardi, le ho aggiunte dove necessario.


Ci avete segnalato l’ennesimo video che arriva dalla Svezia, o meglio stavolta il video è italianissimo visto che è un’intervista fatta da Fabio Durante di Radio Radio a un italiano residente in Svezia.

L’italiano si chiama Rosario Leopardi, Radio Radio lo introduce con queste parole:

già docente di virologia al Karolinska Institutet di Stoccolma, psichiatra e responsabile Covid di reparto dell’ospedale svedese, che pone a confronto, in relazione all’emergenza Coronavirus, Italia e Svezia.

Grazie a un nostro contatto in Svezia abbiamo contattato il Karolinska Institutet, questa la loro risposta:

Hello,

thank you for your concern.

Rosario Leopardi is not employed by or affiliated to Karolinska Institutet at the moment. It seems he was affiliated to the department of clinical neuroscience as late as 2015. He seems to be employed by the Löwenströmska hospital. Since I do not have access to his CV I don’t know if he has any competence around virology, but if so probably not from Karolinska Institutet.

We have reported the matter to our security department.

Regards

Viktoria Olausson | Kommunikatör

Kommunikationsavdelningen | Karolinska Institutet

______________________________________

Karolinska Institutet – ett medicinskt universitet

Che tradotto:

Grazie per il vostro interesse.

Rosario Leopardi non è attualmente impiegato né affiliato al Karolinska Institutet. Sembra che fosse affiliato al dipartimento di neuroscienze cliniche fino al 2015. Sembra che sia impiegato dall’ospedale di Löwenströmska. Dal momento che non ho accesso al suo CV non so se abbia qualche competenza in virologia, ma in tal caso probabilmente non dal Karolinska Institutet.

Abbiamo segnalato la questione al nostro dipartimento di sicurezza.

Quindi dal 2015 Leopardi non ha più rapporti con il Karolinska, dove comunque non ha non è chiaro se abbia insegnato insegnato virologia. Già nel 2013 lavorava come psichiatra presso il Löwenströmska, ritengo dunque abbastanza improbabile sia stato virologo. Cercandolo su siti svedesi lo si trova citato come professore associato e primario del dipartimento di Neuroscienze del Löwenströmska. Un incarico importante, non c’è dubbio, ma che non ha nulla a che vedere con la virologia. Ha pubblicato anche studi consultabili su Research Gate, ma anche qui sempre in relazione con le neuroscienze.

EDIT: A cavallo tra il 1992 e il 1993 risultano alcuni studi di cui anche lui è firmatario che riguardano la virologia, ma dopo quelli nulla più, all’epoca stava facendo il dottorato a Turku, e si è appunto occupato del settore. Che poi ha cambiato diventando esperto psichiatra anche rispettato nel paese.

Onestamente su queste basi fatico ad ascoltare l’intervista al Professor Leopardi a cuor leggero. Mi viene presentato come esperto virologo che si occupa di COVID-19, scopro che è uno psichiatra che lavora in una struttura diversa da quella citata.

Questo non è fare giornalismo, non è informare i propri spettatori, ma disinformarli, dando loro informazioni errate.

Ma anche volendo lasciar perdere questa serie di informazioni errate, andiamo a vedere alcune della affermazioni che possiamo sentire durante la trasmissione.

Fabio Duranti, nel video che trovate qui, al minuto 4:28 dice:

…tu peraltro ha insegnato proprio al Karolinska, lavori lavori lì, insomma sei anche primario del reparto, sei responsabile covid, non è che stiamo parlando con l’uomo della strada di Stoccolma

Come riportato sopra Leopardi non lavora al Karolinska almeno da sei anni, si occupa di psichiatria e neuroscienze in altra struttura, perché insistere?

Al minuto 5:23 sempre Duranti dice:

Stoccolma è una città che ha il doppio della densità abitativa di della città più abitata d’Italia che è Napoli …

A me spiace ma Fabio ha fatto male le sue ricerche, Napoli città ha una densità abitativa decisamente maggiore di Stoccolma, la densità si dimezza solo se considero la provincia di Napoli (92 comuni differenti). Ma se baso il dato solo sull’area metropolitana Napoli ha una densità decisamente superiore, quasi il doppio di Stoccolma, l’esatto contrario di quanto Duranti sostiene.

Nella stessa intervista il Dottor Leopardi, parlando della vita attuale in Svezia, dice:

…viviamo una vita tutto sommato abbastanza normale, non abbiamo un sovraccarico delle terapie intensive, non abbiamo la mortalità che c’è in altre nazioni europee quali l’Italia o per esempio la Gran Bretagna

Allora io non so cosa dire, ci vogliono pochi minuti per verificare le affermazioni di Leopardi.

  • La Svezia una media di 957.2 morti per milione di abitanti.
  • La Norvegia 93.98
  • La Finlandia 108.65
  • La Danimarca 208.2
  • La Germania 508.89
  • L’Olanda 733.18
  • L’Italia 1.320,16
  • La Gran Bretagna 1.225,63

Quindi, è vero che i numeri della Svezia sono inferiori a quelli di Italia e Gran Bretagna (e anche Francia, Spagna e Belgio), ma il confronto, come abbiamo già detto più volte va fatto con i Paesi con densità abitativa simile, e stili di vita simili (e non siamo noi a dirlo, ma chi ha le competenze per fare questo tipo di valutazioni. Ovviamente sempre basandosi sui dati).

Sulla questione terapie intensive Karin Tegmark Wisell, funzionaria dell’agenzia di Sanità pubblica svedese, ha dichiarato in conferenza stampa che mentre il numero dei contagiati sembra essersi stabilizzato (non fermato, sia chiaro) le autorità si aspettano un aumento nel numero dei morti. Circa il 20% dei letti per le terapie intensive è libero al momento, anche se la situazione varia da regione a regione.

Ma basta vedere i grafici per rendersi conto di come, pur senza essere al collasso, le terapie si siano riempite in maniera molto simile rispetto a marzo 2020:

 

Come sia possibile che nessuno faccia presente questo particolare a Leopardi o allo stesso Fabio Duranti a me lascia allibito. Ma è evidente che siamo di fronte a trasmissioni che hanno una precisa agenda alle spalle. Devono minimizzare. Perché debbano farlo non è molto chiaro. Ma sono complici dell’information disorder.

Io onestamente fatico ad aver voglia di perdere tempo a fare questi fact-checking. Fatico a comprendere perché Radio Radio debba insistere su questa linea editoriale, ma avremo occasione di parlare ancora di loro a brevissimo.

Non penso di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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