Ci state segnalando questa notizia:
Migranti: pentito, organi espiantati a chi non paga
(ANSA) – PALERMO, 4 LUG – Venduti a un gruppo di egiziani, uccisi e usati per la vendita degli organi: è la tremenda sorte dei migranti che non hanno il denaro necessario a pagare il viaggio verso le coste italiane. A raccontarlo è il primo pentito di una rete criminale che gestisce il traffico dei migranti: “mi è stato raccontato – ha detto agli investigatori della Dda di Palermo che oggi hanno fermato 38 componenti dell’associazione criminale in un’operazione denominata Glauco 3- che le persone che non possono pagare vengono consegnate a degli egiziani che le uccidono per prelevarne gli organi e rivederli in Egitto per una somma di 15mila dollari. Gli egiziani vengono attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche”.(ANSA).
Magari si sarebbero potute spendere un paio di parole in più per cercare di spiegare che qualcosa non torna in quanto ha detto il pentito. Vediamo quindi di provare a fare un ragionamento tra di noi, mettiamo in moto i nostri neuroni e vediamo cosa non torna. Questo non vuol dire assolutamente che non possa esistere un traffico illegale di organi, che il problema profughi e migranti non esiste o altro. Vuol solo essere un modo per ragionare sulle parole di un pentito per come sono state riportate dalla nostra stampa.
Già solo questi due punti escludono la possibilità che tale pratica possa essere eseguita nel primo luogo che capita: sono necessarie attrezzature, strumentazioni, personale adeguato (chirurghi e anestesisti come minimo) e sale operatorie (almeno due). Altro che “attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche”! Senza considerare che il ricevente deve già essere pronto per l’operazione. Andiamo avanti.
Le mie conclusioni dopo averci ragionato un po’ sono le seguenti.
Dietro questa notizia data dal pentito deve nascondersi molto di più: o c’è una rete davvero ben organizzata che fa gli esami a TUTTI i migranti prima di imbarcarli, o gli egiziani che vengono a prendere i migranti non paganti li portano in strutture attrezzate dove, fatti gli accertamenti del caso, vengono anestetizzati e uccisi, ma dove devono essere tenuti in osservazione e analizzati per giorni, se non per settimane; oppure il pentito ne ha sparata una un po’ troppo grossa. Sarebbe il caso che i nostri bravi giornalisti fossero così curiosi da drizzare le orecchie e cercare di approfondire ulteriormente quella che potrebbe essere una buona storia da raccontare, e che potrebbe salvare molte vite umane.
Vi lascio con il link a un articolo de La Stampa, un po’ datato forse, ma che indagava in maniera più approfondita il fenomeno dei trafficanti d’organi, e in cui si ribadisce:
«Prelevare qualunque organo – spiega il professor Salizzoni – è un intervento chirurgico complesso che non si può certo fare in una sala operatoria creata in un sottoscala». Qualsiasi organo, dopo le analisi sulla compatibilità, deve essere prelevato a cuore battente, tenuto vivo in ospedale, e questo esclude l’ipotesi delle uccisioni dei clandestini per il traffico d’organi: «Le cliniche dove i trapianti avvengono legalmente e dove la compravendita non è un ostacolo sono note, e gli interventi fatti a regola d’arte. Nessuna comprometterebbe il proprio business con un traffico di cadaveri o di uomini, donne o bimbi rapiti.»
Se volete approfondire l’argomento donazioni d’organo: qui trovate tutte le informazioni necessarie.