L’etica, questa sconosciuta

ETICASCONOSCIUTA

Il 5 gennaio ho pubblicato la sbufalata del cane infilzato. Una sbufalata che ho trovato corretto scrivere, visto che l’origine della foto era tutto tranne che “animalara”. In maniera abbastanza discreta avevo segnalato con un commento anche sulla pagina che per prima aveva pubblicato la cosa. Sperando in cervelli funzionanti e persone eticamente corrette, avevo creduto di fare bene.
Nel giro di mezz’ora Facebook mi segnalava che il mio profilo utente era stato segnalato, e non bastano una o due segnalazioni perché Facebook rilevi la cosa. Sono stato bandito dalla pagina in questione e ora non vi posso più scrivere alcun commento. Nemmeno li avessi minacciati di cose serie. Ho solo fatto rilevare la bufala che avevano pubblicato. Nessuna volgarità, nessun intento offensivo.
Questo è il modo d’agire di certi vigliacchi dell’informazione: bannare, cancellare, nascondereSe su una sciocchezza come questa agiscono in maniera così disonesta e scorretta, chi mi dice come agiscono con i fondi che raccolgono, con i poveri animali che sostengono di salvare, con le risorse che stato e privati cittadini danno loro? Io non mi fido.
Lo dico con tristezza: nel mio piccolo mi sento animalista. Sono stato membro LIPU, ho donato al WWF e cerco di trattare gli animali con lo stesso rispetto che porto al mio prossimo. Ma chi invece rispetto al proprio prossimo non lo porta, chi mi dice che non sia un bugiardo disonesto anche quando si tratta delle povere bestie?
Capite bene perché non riesca a fidarmi. Questa gentaglia causa danni incommensurabili ai veri animalisti, perché rendono meno credibili le storie dove la mobilitazione sarebbe d’obbligo. Spacciare fuffa in questa maniera è come gridare “al lupo, al lupo” in assenza del lupo; alla lunga fa sì che gli appelli seri e sinceri vengano visti con scetticismo da chi, come me, è abituato a scavare a fondo in queste storie.

La pagina Facebook NonSoloAnimali va condannata per questo. Lo stesso andrebbe fatto nei confronti di tante altre persone: quei suoi lettori che si ergono a difensori delle povere bestie, senza nemmeno prendersi la briga di leggere il mio articolo; i tanti che mi hanno gioiosamente mandato a quel paese nelle ultime 24 ore; i tanti che sono davvero estremisti, e che mi fanno paura. Chi non è capace di mettere da parte l’irrazionalità per diventare persona adulta e cosciente dei propri errori, è una persona che non dovrebbe stare sui social network, ma in cura da un bravo psicologo, forse anche da uno psicanalista. Questa è un’ossessione di quelle serie.
Rendermi conto che il nostro governo – sia la maggioranza che l’opposizione – sia da sempre legato a filo doppio a queste associazioni, e che cali regolarmente le braghe pur di non perdere voti alle elezioni, mi deprime. Gentaglia così non deve essere una lobby, ma un’ala di un reparto psichiatrico.
Lo so, questa non era una sbufalata di alcun tipo. Questo voleva solo essere uno “sfogo” personale. Non vi sta bene? Allora forse il mio (nostro) blog non è posto per voi, sorry!  La pagina NonSoloAnimali ci regala tantissimo materiale su cui lavorare e dopo il ban e la poca eticità dei suddetti, sarà un piacere andare a scavare nel marciume che pubblicano.
maicolengel
P.S. —
Un piccolo appunto in chiusura. Tra i tanti che mi hanno mandato a quel paese, più d’uno si è lamentato con parole di questo tipo:

il mio cane ha lo stesso terrore, sia dei tuoni che dei botti.

I cani (e gli altri animali) che han paura dei botti, spesso, sono gli stessi che han paura dei tuoni. Come la mettiamo con il bandire tuoni e fulmini? Come mai non leggo di ecatombe di cani e gatti dopo un temporale? Come possiamo evitare che i tuoni disturbino le povere bestie? E per quanto riguarda il terrore dei terremoti? Riusciremo a bandire anche quelli?

A chi si deve fare richiesta? A Thor, forse?