Etruria News e la Romania

La disinformazione costante oggi ha come protagonista il Paese balcanico

Ormai ogni giorno nelle segnalazioni che riceviamo si trovano siti che non conoscevamo affatto, a volte si tratta di siti che hanno pubblicato una notizia non verificata in buonafede, altre volte invece ci troviamo davanti casi come quello di cui parliamo oggi in cui, anche cercando, è davvero difficile trovare della buonafede.

Titola Etruria News:

Covid, perché tutte quelle balle sulla Romania

Articolo non firmato, pubblicato il 26 novembre 2021, che dovrebbe fare chiarezza sulla situazione in Romania.

L’autore dell’articolo racconta:

Qualche giorno fa avevamo letto di centinaia di morti che non sapevano più dove mettere. Migliaia di corpi stipati dentro il RomanExpo e camera mortuaria dell’ospedale universitario Elias, tra i più grandi della capitale, che brulicava di cadaveri. Ebbene. Siamo andati al centro congressi e l’unica cosa che abbiamo visto i centri covid per il vaccino semideserti. Non c’erano tracce di carri funebri. Di cataste di cadaveri. Niente di niente. Successivamente abbiamo fatto tappa all’ospedale Elias. Avevamo paura. Dichiarato zona rossa. Massima allerta. Siamo andati anche davanti alla camera mortuaria dove transitano anche le persone che hanno bisogno del pronto soccorso. Niente. Tutto normale. Ci siamo fatti una lunga chiacchierata con gli uomini del servizio di sicurezza che ci hanno fatto vedere i locali ma non ci hanno autorizzato a filmare dentro. Per il rispetto dei morti che loro hanno.

Quanto sopra, insieme a qualche foto e video e ai grafici che vi mostriamo tra poco, è tutto quello che Etruria News ha scelto di raccontare sulla Romania in un articolo che dovrebbe in teoria smontare le bufale sul Paese balcanico.

Io spero che quanto segue venga letto non solo dai nostri lettori più fedeli, ma anche da chi può farne in qualche modo tesoro. Vedete, per smontare delle “balle” come quelle riportate nel titolo del “giornale indipendente” servono dei dati. Due foto e tre video non servono a nulla, ma sono il sistema preferito dai tanti che in questi due anni hanno voluto sostenere la tesi che solo in Italia le cose andassero male, mentre all’estero tutto andasse benissimo.

Qualche dubbio viene già leggendo i commenti all’articolo di Etruria, scrive infatti un lettore:

Ho una azienda ad Alba Iulia….ed non è proprio come dice lei…. innanzitutto in questa ondata sono arrivati a picchi di 20 Mila contagi…che se rapportatiamo al numero di abitanti equivalerebbe a 80 Mila da noi in Italia….vada a vedere anke i decessi…in rapporto al numero di abitanti……nella mia azienda mancano tutti i giorni persone xchè positive…e purtroppo tanti nn SN riusciti a superarlo il covid….

Tolti i refusi la testimonianza pare contraddire ciò che Etruria News sostiene. Un altro lettore riporta:

Avete fatto i calcoli per abitanti(sono 18 milioni) rispetto all’Italia? Sapete quanti tamponi fanno al giorno? Alle 21chiudono tutto sino alle 5. Poi ne parliamo.

Proprio qui vi volevo: Etruria News non cita un numero che sia uno, mostra, in piccolo, un grafico che dovrebbe dimostrare come stiano uscendo dalla pandemia, ma senza riportare dati sull’emergenza sanitaria.

In Romania, secondo i dati che il sistema sanitario del Paese ha fornito all’OMS, ci sono stati 293,26 morti ogni centomila abitanti, tutti causati dalla COVID-19. In Italia, per paragone, ci sono stati 224,68 morti ogni centomila abitanti.

La pandemia, secondo i dati del Servizio Sanitario, ha colpito con quasi due mesi di ritardo rispetto a quanto avvenuto in Italia:

Quindi in Romania, dove la pandemia è arrivata dopo che da noi, hanno avuto un tasso di mortalità comunque più alto, loro che magari avrebbero potuto fare più cose imparando dagli errori di chi, come noi, si è trovato faccia a faccia con l’emergenza sanitaria per primo in Europa.

Il 9 novembre 2021 anche in Romania è stato esteso lo stato d’emergenza. Al momento le regole prevedono che:

  • Eventi di vario genere si possono tenere solo tra le 5 e le 21, e comunque la capienza dei locali (all’aperto o al chiuso poco conta) al massimo può essere al 30% del totale.
  • Chi partecipa a questi eventi deve indossare la mascherina.
  • La scuola è in presenza solo nelle zone in cui l’incidenza a 14 giorni è inferiore a 3/1000 abitanti.
  • Non si possono fare feste e ritrovi privati dopo le 21.
  • Per corsi di formazione professionale, workshop e convegni valgono tutte le regole di cui sopra, e inoltre vige l’obbligo di vaccinazione completa.

Questo non significa che i video che ci sono stati fatti vedere da Etruria News siano falsi, ma solo che chiunque ha scritto l’articolo abbia deliberatamente scelto di omettere quanto vi ho appena riportato. Perché ciò venga fatto non sta a noi dirlo.

Quello che però fa sorridere è che nessuno racconta che il governo rumeno ha studiato un’estensione per browser, realizzata con fondi statali. Estensione che serve per difendersi dalle fake news a tema coronavirus. Non so se funzioni bene, quanto sia stata pubblicizzata, e quanto i rumeni l’abbiano apprezzata. Ma sulla carta sarebbe stata un’ottima strategia anche da noi, che invece continuiamo a sorbirci media di vario genere dove a chiunque viene lasciata libertà di diffondere sciocchezze, senza che i giornalisti facciano alcuna verifica dei fatti.

Per concludere vorremmo aggiungere anche che in Romania il tracciamento del contagio è fatto un tanto al chilo con un numero di tamponi quotidiani in media quasi nove volte inferiore che in Italia. 1,43 tamponi ogni mille abitanti, contro gli oltre 9 italiani.

Non credo sia necessario aggiungere altro, tanto nessuno andrà mai a chiedere alla redazione di Etruria News a chi giovi questo modo di fare informazione.

maicolengel at butac punto it

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