Facebook sta aggiornando le linee guida…

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…e di botto ha ricominciato a circolare quel post assurdo che v’invita a scriverne uno uguale per tutelare la vostra privacy:

In risposta alle nuove linee guida e di Facebook di cui agli articoli L.111, 112 e 113 del Codice della Proprietà Intellettuale, dichiaro i miei diritti d’autore sono collegati a tutti i miei dati personali, disegni, dipinti, foto e video ecc … pubblicato sulla mia pagina profilo, ma anche per il professionista che è attaccato. Per uso commerciale di quanto sopra il mio consenso scritto è richiesto in ogni momento! Le persone che leggono questo testo può copiare e incollare sulla sua bacheca di Facebook. Questo permetterà loro di metterli sotto la protezione del diritto d’autore. Per questa versione, vi consiglio che Facebook è severamente vietato di divulgare, copiare, distribuire, diffondere, o di qualsiasi altra operazione contro di me sulla base del profilo e / o dei suoi contenuti. Le azioni di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e / o altro personale sotto la direzione di Facebook. Il contenuto del mio profilo contiene informazioni private. Violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1-103 1-308-308 1 e lo Statuto di Roma). Facebook è ora un’entità a capitale aperto. Tutti i membri sono invitati a pubblicare un bando di questo tipo, o, se si preferisce, è possibile copiare e incollare questa versione. Se non è stato rilasciato questa dichiarazione, almeno una volta, è tacitamente consente l’utilizzo di elementi come le foto e le informazioni contenute nel tuo profilo aggiornato .

Da pochissimi giorni Facebook ha inviato l’avviso che dal 31 Gennaio 2015 cambieranno le condizioni d’uso, nulla di eccezionale, nulla di strano, capita, è un contratto che tutela Facebook dall’eventuale uso improprio che facciate del Social Network e al tempo stesso vi spiega come viene usato il materiale che postate, che diritti abbiate voi e che diritti hanno loro.

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Ai soggetti  che si preoccupano molto della prvacy mi viene da dire:
Ma se hai paura che ti rubino le foto o usino a scopi pubblicitari che cacchio ci stai a fare sui social network?
Ma tant’è di uTonti che sono su Facebook pensando sia una forma di comunicazione tra loro e i loro amici più intimi ne vedo a bizzeffe. Mi ricorderò sempre di quello che aveva condiviso una foto bufala su Facebook, che mi era stata segnalata, ero ad inizio Bufale Un Tanto Al Chilo, prima di sbufalare la cosa avevo provato ad avvertire l’utente commentando sotto la sua foto (che aveva tipo 11mila condivisioni, quando lui aveva 300 amici).Non posso non riportarvi la mia memoria di quel veloce dialogo nei commenti, non screenshottai, erano i primi tempi, non ero abituato, quindi fatevi bastare la mia memoria.

Caro Tizio Caio, la foto che hai postato in realtà è una bufala, di quelle cattive visto che ci sono di mezzo bambini malati di tumore, ti pregherei di eliminarla…

Lui nel giro di pochi minuti:

E tu che caz… vuoi? Sei un informatico? Hai hackerato la mia bacheca, come fai a vedere i miei post? Cosa centri con la mia bacheca, ho controllato, non siamo amici, come fai a vedermi?

Spaesato io:

Ma no, guarda che se non imposti i limiti di privacy quel che metti sulla bacheca lo vedono tutti, e possiamo pure commentare. Forse è il caso che ti studi le regole per la privacy di Facebook…

Lui sempre più incavolato:

Ecco, io ti denuncio, tu mi hai hackerato, adesso scrivo a Facebook, poi vado a denunciarti, maicolengel, ma che caz di nome è maicolengel?

E puf, i miei commenti sono stati cancellati in un  nanosecondo. Ma io mi domando, oh tu uTonto che mi volevi denunciare, hai imparato come funziona la storia? Facebook (come la quasi totalità dei servizi che usi online) è gratuito, si basa su servizi extra a pagamento e pubblicità, quindi è ovvio che è curioso di cosa fai dove vai cosa visiti che amici ti ritrovi…sono tutte informazioni basilari per vendere i tuoi dati a terzi, creare della pubblicità solo per te, gestire la tua navigazione con stile. Se non ti sta bene, se hai paura di essere controllato, beh invece che postare quella sciocchezza riportata ad inizio articolo, fammi un piacere, stacca il modem, butta lo smartphone nella differenziata (anzi no, regalalo ad un ragazzino di 15 anni, magari lui sa come usarlo) e goditi la tua vita, con meno servizi, meno gadget, ma sicuramente più libera.
Detto ciò, l’appello è una brutta copia mal tradotta di un altro americano, che circola almeno dal 2012…
 
Delle impostazioni sulla privacy avevamo parlato tempo addietro