Fedeli, nonni e autonomia dei bambini

Giusto poche righe per chiarire una piccola cosa. Ci sono persone che si stanno lacerando le vesti per colpa di quanto hanno capito di un’intervista a Valeria Fedeli, Ministro della Pubblica Istruzione. L’intervista partiva da una sentenza della corte di Cassazione ed è stata rilasciata a Tagadà, che titolava:

Fedeli: ‘Hanno ragione i presidi, è la legge’

La notizia veniva però riportata anche da altre testate, tra cui Repubblica, che titolava:

La ministra Fedeli: “Genitori, andate a prendere i vostri figli a scuola fino alla media”

La maggior parte di quelli a cui ho chiesto cosa avessero colto dell’intervista mi ha risposto:

“se non potete andare voi genitori a ritirare i vostri figli mandateci i nonni che sono felici”

Repubblica in realtà nel suo articolo, ripreso da politici, giornalisti d’altre testate e lettori pigri, aveva riportato:

E la ministra: “Io sono una persona che per cultura rispetta le leggi e quindi sì. E’ vero, è giusto sperimentare l’autonomia dei ragazzi ma si può fare anche di pomeriggio, non necessariamente nel percorso casa-scuola-casa”. E se i genitori non possono perché sono impegnati al lavoro?, gli si domanda “ci vadano i nonni” esorta la ministra, “i miei nipoti sono piccoli, e non ci riesco mai, ma è così piacevole per noi nonni farlo”.

Ma Valeria Fedeli aveva in realtà detto a Tagadà:

Giornalista: “I suoi nipoti quindi?”

Valeria Fedeli: ” Torneranno con i nonni, per adesso sono ancora piccini… posso dire che è anche un grande piacere per i nonni andare a prendere i nipotini? io lo considero una cosa fantastica, potessi farlo!”

Quindi Fedeli sta rispondendo a una domanda diretta che descrive la sua situazione personale (e Fedeli risponde premettendo subito che i suoi sono piccini, quindi immagino perlomeno sotto ai dieci anni), poi, probabilmente incalzata da altra domanda della giornalista (omessa però nel video) pronuncia la frase sul fatto che sia un piacere per nonni prendere i nipotini a scuola.

Valeria Fedeli non è un deputato in rappresentanza di un partito, ma un Ministro, quindi rappresenta l’Istituzione, e ha detto esattamente quello che le competeva: la legge è chiara in merito, la Cassazione non ha fatto altro che ribadirlo.

La cosa che mi fa più sorridere è vedere invece i politici e i giornalisti cavalcare subito la questione.

Renzi corregge la ministra Fedeli: no ai genitori all’uscita da scuola

Siamo seri? “Renzi corregge”? E da quando Renzi è dittatore del nostro Paese? Non mi pare che al momento abbia alcun ruolo nel governo, si è dimesso dalla carica (istituzionale anch’essa) di primo ministro, e oggi non è altro che un politico come gli altri, che al massimo potrà avanzare la proposta di cambiare la legge, ma non può sicuramente correggere una legge statale esistente da prima che lui anche solo pensasse di entrare in politica. Ma basta leggere i tanti articoli per accorgersi che Renzi non ha appunto corretto alcunché, bensì ha spiegato tramite il suo profilo Facebook:

Il mondo politico parla di legge elettorale, Banca d’Italia, polemiche. Ma basta entrare in una chat di genitori di ragazzi delle medie per capire che stamani l’Italia discute di altro. Quando ho letto che noi genitori siamo obbligati a riprendere i figli da scuola sono rimasto allibito. Poi, studiando la vicenda e la pronuncia della Cassazione, ho capito meglio i termini della questione. La buona scuola non c’entra niente a dispetto delle bufale fatte girare ad arte. Il punto è che la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l’autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo.
Ho chiesto a Simona Malpezzi, responsabile del dipartimento scuola del Pd di cambiare la legge e di presentare già la settimana prossima un emendamento per modificare le regole: siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità. Senza scaricarle sui professori, ma senza costringere per forza un ragazzo di terza media a farsi venire a prendere a scuola.

Quindi anche Renzi ha in realtà appoggiato le dichiarazioni di Fedeli, spiegando che ha ragione, la legge dice così, e lo fa per tutelare il minore. Il resto è politica.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it
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