I furti dei cani ed AIDAA

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AGGIORNAMENTO:

Come ci ha fatto notare il caro Lollo i numeri erano incorretti, un’errata interpretazione delle tabelle ENCI data da una mia svista stamattina, ma ciò non toglie la fantasia dei numeri da lui raccolti, fantasia che permane in tutti gli articoli AIDAA. Ricordiamoci che nessuno ha mai chiesto conto di alcuna delle cifre che il caro presidente snocciola ogni volta che apre bocca, non esiste una prova dei dati raccolti.

Premessa: i furti degli animali domestici succedono, più spesso di quanto non se ne parli, in alcuni casi la bestia viene rivenduta, in altri (rari) viene chiesto un riscatto/premio per averlo recuperato. Quest’articolo non vuole mettere in dubbio la questione o sminuirla, ma solo mostrarvi, per l’ennesima volta, la fantasia galoppante dell’AIDAA.

Qui su Butac siamo in procinto di aprire una Borsa della fuffa, un indice di affidabilità delle testate presenti nella sezione Notizie di Google, i principali che utilizzeremo per valutare le prestazioni giornalistiche sono le citazioni di Agitalia e di AIDAA, più volte una delle due viene citata meno verifiche vengono fatte dalla redazione.

È importante pertanto sbugiardare ancora una volta AIDAA e i suoi numeri tirati a caso, prima che qualche giornalista decida che vale la pena pubblicarli.

2016. Non diminuiscono i furti di cani

Non diminuiscono purtroppo i furti di cani di razza nemmeno in questi primi mesi del 2016. Lo scorso anno furono circa 30.000 i cani rapiti e rubati in tutta Italia con un picco di circa 3.000 chihuahua. Dal 1 gennaio a 31 maggio di quest’anno secondo le segnalazioni raccolte nei social, quelle arrivate direttamente ad AIDAA e tenendo conto delle denunce presentate ai vari comandi provinciali delle forze dell’ordine sono gia stati 13.000 i furti di cani segnalati, tra di loro oltre a circa 800 chihuahua, c’è un sensibile aumento (circa settecento) di Cavalier King, sono circa un migliaio le denunce presentate per furti di cani da caccia. Nel 70% dei casi segnalati si tratta di cani di piccola razza in età fertile. Le regioni con il maggior numero di furti risultano essere Lazio, Toscana e Campania.

Così raccontava il blog ufficiale di AIDAA il 14 giugno 2016. I numeri fanno impressione, 13mila cani rapiti in cinque mesi, oltre 800 Chihuahua, 700 Cavalier King. L’anno scorso i Chihuahua erano arrivati a quota tremila, quest’anno chissà?

La notizia era già stata fatta circolare pressoché simile, sempre da AIDAA, e tra gli altri a pubblicarla troviamo anche ADNKRONOS, premiata oltretutto giusto pochi giorni fa, ma in quel caso era Adnkronos Salute nella categoria Medicina e Informazione Scientifica dei premi Biagio Agnes.

Purtroppo la fonte è solo AIDAA, nel senso che non esiste modo di confrontare il dato, perché gli altri enti che si occupano di protezione animali, più affidabili e verificati, non ne pubblicano. La Polizia oltretutto non ha un registro informatizzato delle denunce per furto o rapimento  quindi è impossibile avere numeri reali.

Quando pensiamo che ci sono svariati milioni di animali domestici nel nostro paese dobbiamo renderci conto che può anche essere che ogni anno svaniscano migliaia di cani. Non è fantasia, può essere anche se nessuno ha i numeri precisi per inquadrare il problema.

Quello che però abbiamo in Italia è un registro dei cani di razza. Sul sito dell’ENCI possiamo trovare tutti i numeri che vogliamo sulla presenza di cani di razza presenti sul territorio.

I Chihuahua sono (nel 2015) circa 30mila:

Fonte: ENCI -
Fonte grafico: ENCI

In crescita costante dal 2009. Quindi secondo AIDAA l’anno scorso sarebbe stata rapita più della metà della loro popolazione italiana. Secondo AIDAA ne sarebbero stati rapiti almeno il 10% nel 2015, quest’anno in crescita. In pratica su 10 padroni di chiahuahua almeno 1 si è visto sottrarre il cane quest’anno.  E nessuno eccetto AIDAA ne ha notizia. Strano, non trovate?

E i Cavalier King? In Italia secondo ENCI nel 2015 erano circa 10mila, la metà quasi il 7% sempre secondo AIDAA sarebbe stata rapita nei primi cinque mesi del 2016. Lo capite, vero, che sono numeri tirati a casaccio e senza un vero studio del fenomeno? Certo, possono servire per porre l’accento sulla questione, ma usarli su una testata giornalistica seria sarebbe un grave errore, li trasformerebbe automaticamente in veri. E chiunque facesse una ricerca tra uno, due, cinque anni per fare paragoni finirebbe per fidarsi di quello che trova pubblicato su testate che ritiene affidabili, quando invece si tratta di statistiche di fantasia partorite da un animalfuffaro.

Curioso di sentire cosa ne pensano i club che raccolgono proprietari delle razze in questione ho provato a contattarne qualcuno, sono in attesa di un commento in risposta.

Ma resto dell’idea che qualsiasi redazione che pubblichi comunicati stampa di AIDAA, Agitalia (ma anche di Alessandro Proto, per non farci mancare nulla) non è seria, non merita successo, ma solo di ridurre l’organico invece che continuare a cercare di avere più lettori possibili a discapito della qualità degli articoli pubblicati.

Ma tanto l’Ordine dei giornalisti continua a latitare.

A proposito di giornalismo, la nostra Noemi domani sarà a Ronchi dei Legionari a rappresentare Butac al Festival del Giornalismo, l’incontro si terrà alle ore 18:30 e sarà dedicato alla cattiva informazione e alle storie a cui spesso crediamo e che non hanno invece fondamento reale, “La disinformazione nell’era dell’informazione”. Ne parleranno oltre a Noemi Urso Giuliano Bettella – coordinatore regionale Cicap F.V.G., Fabrizio Stelluto – giornalista di “7 Gold”, Vicsia Portel – giornalista ed autrice di “DiMartedì” su La7, presentati e moderati da Laura Blasich – giornalista de “Il Piccolo”.

Sei siete in zona fatevi vivi!
Michelangelo Coltelli
maicolengel at butac punto it
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