Gandhi e il professor Peters

Uno di voi che ci legge con costanza mi segnala un articolo che puzza di bufala (che poi le bufale, quelle buone, mica puzzano) su un sito che si chiama Incantamente.

L’Acceso Dialogo Tra Gandhi E Il Professore Peters

L’articolo riporta un testo che ho visto condiviso altre volte negli anni:

Quando Gandhi studiava diritto all’università di Londra aveva un professore, Peters, che non lo sopportava. Gandhi però, non era il tipo da lasciarsi intimidire. Un giorno il professore stava mangiando nel refettorio e Gandhi gli si sedette accanto.

Il professore disse: «Signor Gandhi, lei sa che un maiale e un uccello non possono mangiare insieme?»

«Ok Prof, sto volando via…» rispose Gandhi, che andò a sedersi a un altro tavolo.

Il professore, profondamente infastidito, decise di vendicarsi al prossimo esame, ma Gandhi rispose brillantemente a tutte le domande. Allora decise di fargli la domanda seguente: «Signor Gandhi, immagini di stare per strada e di notare una borsa; la apre e vi trova la saggezza e molto denaro. Quale delle due cose tiene per sé?»

«Certamente il denaro, Prof.»
«Ah, io invece al posto suo avrei scelto la saggezza.»
«Lei ha ragione Prof, in fondo, ciascuno sceglie quel che non ha.»

Il professore, furioso, scrisse sul libretto la parola IDIOTA e glielo restituì. Gandhi lesse il risultato della prova e tornò subito indietro.

«Professore, Lei ha firmato l’esame ma si è dimenticato di mettere il voto!»

La storiellina che viene raccontata fa sorridere, ed è la classica parabola che circola e che la gente prende per buona. Ma non c’è nulla di vero in quelle righe, è tutto assolutamente inventato.

Su India Currents c’è un’approfondita indagine sui fatti, redatta nel 2014 da Swapnajit Mitra. Gandhi secondo le cronache è stato alla UCL dal 1888 al 1899, ma di quegli anni la UCL conserva pochissimo materiale. Non esiste traccia di un professor Peters, come non esiste traccia di un esame firmato IDIOT. Nulla di nulla. Eppure è pieno di siti che diffondono la storiella.

Da anni.

Questo è un altro classico esempio di bugia che ripetuta più volte diventa, per alcuni, la verità. Quando aneddoti come questo o citazioni come quella di Goebbels (ma anche quella di Giobbe Covatta) vengono diffuse per buone senza alcuna verifica ecco che si è fatto il danno. Tra dieci anni trovare fonti attendibili che riportino i fatti e non la leggenda sarà sempre più difficile. I rischi sono due: il primo, e più grave, è che la gente decida di affidarsi alla rete per tutto e inizi a fidarsi a caso delle fonti che trova. Ma l’altro possibile rischio è che la rete diventi il cassonetto dell’indifferenziata e che nessuno si fidi più di quanto trova online. Rendendo così lo strumento inutile.

Lo capite che la pupù che riversate in rete oggi sarà ancora lì a perseguitarci domani? Se avete sopra i sessant’anni e siete senza figli capisco che sia un problema che vi tocca poco, ma per chi spera in un futuro migliore per le prossime generazioni questo è inaccettabile.

maicolengel at butac punto it
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