Generazione di analfabeti…

…ma no, non parlo di quella attuale che conosciamo benissimo, ed è tristemente in crescita costante. Ma di una ben più vecchia!

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Per esser precisi parliamo di una:

Generazione d’analfabeti che risale al 1861

Molti non sanno, che subito dopo l’annessione del regno borbonico allo stato sabaudo, in tutto il sud furono tenute chiuse le scuole per circa 15 anni, in modo da ottenere un’intera generazione di analfabeti da utilizzare come servi nelle zone industrializzate del Nord.

Sono un po’ di giorni che circola sulle bacheche quest’immagine qui:

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Immaginetta che è stata messa in circolazione dalla pagina Facebook “Dimissioni tutti a casa“, pagina che alcuni di voi ben conoscono! L’immagine ci racconta una storia falsa, come l’80% di quanto riportato dalla stessa, ma tanto loro stanno cercando accoliti per le fazioni politiche a cui tengono bordone, che gl’importa se il materiale che spacciano per fare proseliti è fasullo? Direi davvero poco! Peccato quando lo sbufalarlo sia quanto di più facile al mondo. A volte mi chiedo, ma le cercheranno apposta per sembrare scemi le bufale da spacciare, o sono scemi per davvero?
Più probabilmente gli admin di quella pagina sono discendenti di quegli analfabeti di cui parlano e cercano di trovare scusanti per la propria ignoranza abissale.
La Legge Casati che pone le giuste basi per il sistema scolastico italiano è del 1859, ed è la prima ad introdurre su tutto il territorio del Regno d’Italia (che nel 1861 comprendeva anche il regno borbonico) l’obbligatorietà del biennio elementare. Peccato che la norma non abbia previsto sanzioni per chi non si adeguasse, e questo abbia portato determinate fasce di cittadini, specie tra le più povere e analfabetizzate, a proseguire nella pessima abituidine dell'”evasione scolastica” evitando di mandare i propri figli a scuola e preferendo che andassero a lavorare nei campi.
Nessuno al potere ha scelto di tenere scuole chiuse per 15 anni, nessuno l’ha fatto, solo che al sud, dove il tasso di analfabetizzazione era immane tantissimi hanno preferito l’opzione “marina la scuola e vai a lavorare”. Quindi la colpa della poca alfabetizzazione è da imputarsi esclusivamente a chi ha seguito questa scelta, e non a governi di alcun tipo. Raccontare la storia diversamente è sciocco e bugiardo ! E condividerla senza averla verificata è uTonto…
L’hanno condivisa quasi 8000 persone, gente con i nostri stessi identici diritti di voto, se lo meritano quel diritto? Per me no!
La storiella oltretutto arriva da lontano, Dimissioni tutti a casa non fa altro che ricondividere un post di qualche anno fa partito dal blog BRIGANTI. Per esser precisi il post è del 2011 ed era già stato trattato dai colleghi di bufaleedintorni, ma a Dimissioni tutti a casa questo non interessa, basta disinformare, loro son contenti, complimenti sinceri!
maicolengel at butac.it
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