Gianluigi Paragone e il populismo


Poche righe per trattare insieme un post pubblicato sulla pagina di Gianluigi Paragone ieri 10 aprile 2019. Vediamo insieme il post:

Come si raggiunge la cifra di 282,11 euro di bolletta, con 37,66 euro di spesa per energia????? Io continuo a pubblicare le bollette fino a quando non ci diranno che questa ingiustizia verrà superata!

La bolletta che ci viene mostrata è questa:

Quella nella foto prima di tutto è una bolletta aziendale, come si vede abbastanza chiaramente oltre al Codice Fiscale è presente anche la Partita IVA pur censurata.

Ho un’attività commerciale da qualche anno, l’unica bolletta con differenza così grossa tra Spesa per l’energia e Spesa per il trasporto l’ho avuta quando ho aperto, perché ho dovuto riattivare un contatore chiuso da tempo, con tutti gli oneri che comporta riaccendere un contratto. Ma può succedere di avere bollette in cui oneri di sistema e spese per il trasporto superino il consumo. Vedete, il fatto di avere un contatore funzionante (anche se non consumiamo energia) significa essere allacciati alla rete, con tutti i costi che ne conseguono. Quell’allacciamento, che noi consumiamo energia o meno, comporta dei costi, che possono variare ma che ci sono sempre. Tutte cose che un cittadino può ignorare, un giornalista e politico (nella squadra di governo) no.

Esistono siti che permettono simulazioni per verificare che le bollette siano congrue, ma per poterli usare servono anche altri dati che Gianluigi Paragone evita attentamente di mostrarci. Tipo di contratto, fasce orarie usate e così via. Se si vuole denunciare un abuso occorre fornire tutti i dati della bolletta per poterli verificare per davvero. Ma qui di vera denuncia c’è poco.

Sfruttare una bolletta del genere per indignare i propri follower è sbagliato. Chi è al governo può chiedere un’analisi dei fatti, può chiamare la dirigenza Enel e farsi spiegare le cose, evitando di pubblicare sui social post del genere senza aver approfondito.

Sia chiaro, magari Paragone è in buona fede, qualcuno gli ha passato la bolletta e lui indignato (e ignorante, nel senso che ignora i fatti) l’ha pubblicata, convinto (forse) che questa sia la normalità. Ma quando si fa parte di una squadra di governo non ci si può atteggiare così. Prima di pubblicare post sui social bisognerebbe aver approfondito la questione, e spiegarla per bene ai propri follower.

Io purtroppo senza altri elementi di quella bolletta non posso approfondire ulteriormente. Ma leggere i commenti dei follower di Paragone basta per capire quanta disinformazione generino.

Stiamo parlando di un soggetto che ieri è stato indicato da Di Maio come presidente della Commissione Banche.

Non l’ultima ruota del carro…

maicolengel at butac punto it
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