Gianni, gli stupri, l’odio e la radicalizzazione

Non mi sono occupato degli stupri di Rimini, ero in vacanza quando sono avvenuti i fatti e al ritorno avevo deciso di evitare di porre in evidenza come i giornali avessero parlato di questa storia terrificante. Ma è come se l’avessi fatto, visto che il caro Gianni Fraschetti mi ha citato in un articolo sul suo blog InformareOver.

La questione di Rimini è molto più  complessa di quanto possa apparire dietro la maleodorante facciata di un crimine comunque odioso. Uno stupro di branco, di quelli per cui ai bei tempi si sarebbero scomodati personaggi televisivi come Enza Sampo’  o magari Enzo Biagi, orchestrando quei mitici talk show di spessore, nei quali venivano incenerite intere classi sociali. Specialmente se commessi da ragazzi borghesi, di famiglie borghesi, residenti in quartieri borghesi. Magari fosse andata così anche questa volta. Un bel Circeo 2. Pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se a Rimini invece di quattro africani fossero stati quattro pariolini, magari di Casa Pound. Invece, purtroppo per loro,  è successa una tragedia politica,  la peggiore che potesse capitare. Tre marocchini e un congolese, con precedenti penali, che oltre tutto  non dovevano nemmeno stare qui. Un dramma a tinte forti e allora i siti debunker del Pd, con i vari Coltelli e Puente, sono già schierati con tutte le batterie puntate e tutte le giornaliste renziane hanno preso carta, penna e calamaio pronte a muovere all’attacco. Parola d’ordine: minimizzare, minimizzare e ancora minimizzare, aspettando che passi la tempesta. Che tutte le tempeste passano, prima o poi.

Non c’è molto da sbufalare, se non che appunto BUTAC (Coltelli) della vicenda di Rimini non ha parlato in alcuna maniera, e non perché ritenessi ci fosse da minimizzare, ma solo perché la rabbia che mi è venuta nel vedere quanta evidenza è stata data a questa storia su certe testate rispetto alla scarsissima evidenza data ad altre storie simili, dove i colpevoli invece che stranieri erano italianissimi, era tanta.

Criminali, questo sono i quattro colpevoli dei due stupri riminesi, criminali di cui non m’importa sapere il colore della pelle o la nazionalità di provenienza, criminali come purtroppo ce ne sono tanti. Vedere però soggetti come Fraschetti rigirare la frittata, sostenere che ci sia gente che minimizza e metterci di mezzo il mio nome, vomitare ulteriore odio dai loro blog aumenta la mia rabbia.

La verifica dei fatti però andrebbe fatta sempre e comunque, perché blog come quello di Fraschetti se ne infischiano di farla, l’unica cosa che conta è spacciare un po’ di sano odio. Basta vedere la sua bacheca Twitter:

La ragazza polacca ha subito l’asportazione dell’utero. Questi 4 vanno consegnati ai polacchi senza fare tante storie.

A parte la storia dell’utero, di cui aveva già parlato l’amico David dimostrandone l’infondatezza, lo capite vero che anche la seconda parte del commento di Fraschetti non ha senso? I 4 criminali hanno violato la legge in Italia verso più persone (Gianni si dimentica che oltre ai due ragazzi polacchi sia stata fatta violenza anche nei confronti di una trans) devono rispondere di quanto fatto davanti alla giustizia italiana, non quella polacca non quella peruviana. Ma il tweet di Gianni oltre alle tante condivisioni ha ricevuto anche qualche critica, Francesco ad esempio gli ha chiesto:

Puoi indicarci la fonte? La tua dichiarazione è PESANTISSIMA Grazie

La risposta di Fraschetti fa cascare le braccia:

La stampa polacca, ti fai una bella ricerca e trovi. Mi pare ci sia qualcosa anche su qualche giornale italiano

E a chi gli rigira l’articolo di David, che spiega le cose, Fraschetti risponde:

Puente, la barzelletta del web

Ma qui da ridere c’è davvero poco.

Gianni a volte quando si sente tirato in mezzo viene anche qui su BUTAC a commentare, ha già dimostrato più volte di non avere la più pallida idea di come funzioni il fact checking, ma a lui non importa, sa bene che chi segue il suo blog se ne infischia della verifica dei fatti, l’importante è sempre solo una cosa, dare addosso alla fazione politica nemica. Poco importa se quanto viene detto sia vero o falso, portare acqua al proprio mulino è l’unica regola.

Lo dimostra il fatto che Fraschetti abbia deciso di citarmi senza nemmeno fare lo sforzo di venire a verificare se io avessi mai parlato della vicenda. No, l’attacco a BUTAC (o meglio, direttamente a me) era dovuto, perché gettare fango su chi si occupa di verificare i fatti ha la funzione di sminuire i nostri articoli, di insinuare il dubbio nei propri lettori casuali che anche noi (come lui, ma all’opposto) siamo schierati.

Evidentemente Gianni mi pensa molto, al punto che anche più avanti nell’articolo ripete lo stesso mantra:

 E poi questa storia dell’utero asportato…è una bufala, strillano Puente, Coltelli, la Sarritzu e il Corriere dei piccoli, come se quell’utero forse possa cambiare radicalmente la prospettiva dell’episodio. Lo renda una ragazzata, secondo loro. La prima sera i tg di regime hanno provato a chiamare quegli animali i “ragazzi”, poi devono aver capito che stavolta non era aria. Infatti non è una ragazzata, è una dichiarazione di guerra.

No Gianni, nemmeno della storia dell’utero io ho fatto cenno, comprendo che il tuo affetto per me sia così tanto da voler ripetere il mio nome più e più volte, ma stai ancora raccontando bugie. E anche attaccando David Puente stai sbagliando, perché mentre è vero che David ne ha parlato, da nessuna parte vengono minimizzati i fatti, anzi come lo stesso Puente ci tiene a precisare in chiusura d’articolo:

Già il fatto dello stupro è un orrore imperdonabile, diffondere notizie non verificate per alimentare ancora di più la discussione non è dannoso per i delinquenti, ma dannoso per tutti per qualunque futuro argomento si debba trattare. Se pensate che con questo articolo “difenda” i delinquenti dello stupro vi sbagliate di grosso e vi meritereste tutti gli insulti che conosco nelle lingue che conosco.

Glielo diciamo a Gianni?

La parte più interessante del pezzo di Fraschetti però non è questa, ma la chiusura finale, dove tutto il razzismo covato probabilmente da anni viene fuori nel suo illuminante splendore:

Uno stupro di questo tipo (donna accompagnata da un maschio) non capita spesso, di solito i branchi come quello stuprano donne sole…A meno che non ci si senta pienamente padroni del territorio e delle situazioni. Come dopo una guerra vinta. Allora si può infierire e ci si comporta come i marocchini di Juin, i famigerati goumiers, in Ciociaria. Basta che respirino ed è tutto buono.

Gianni deve allinearsi con la narrativa delle sue testate di riferimento, quindi usa parole forti, traccia una linea che vorrebbe gli stupri di Rimini paragonabili a quelli fatti dai soldati marocchini che hanno combattuto in Italia nella seconda guerra mondiale.  Per chi non avesse idea di cosa sta parlando Fraschetti ci viene in aiuto Wiki:

Il passaggio dei goumiers in Italia fu accompagnato da un numero elevato di crimini di guerra, omicidi, saccheggi e oltre 7,000 stupri, benché le autorità francesi, già da tempo, per mettere un freno a questi avvenimenti, avessero autorizzato la presenza di numerose donne berbere al seguito delle truppe Goumier.

Paragonare gente che ha fatto violenze su oltre settemila soggetti ai quattro criminali di Rimini mi sembra un filo assurdo, ma la violenza con cui hanno portato a termine il loro crimine giustifica un po’ della rabbia di Gianni. Quello che però non è giustificabile è il passo successivo. Dove il razzismo non tanto celato viene a galla del tutto, un po’ come gli stronzi in mare.

Tutto scopabile, anche una vecchia di 81 anni, o una bambina di 14. Il che è indicatore della  pericolosità estrema del pensiero latente di questa gente che ha in testa solo il bottino e le femmine bianche,  e noi ne abbiamo fatta arrivare tanta. Almeno 4 o 500.000 giovinastri ben pasciuti, nerboruti, giovani, carichi di odio e di testosterone, pieni di voglie e di frustrazioni, che girano non si sa bene a fare cheSei o sette se li porta in piscina il pretonzolo, che probabilmente surroga anche altre esigenze, ma gli altri? E’ una questione matematica e fisiologica che capirebbe anche un cretino. Prima o poi il bubbone scoppierà in tutta la sua drammatica evidenza e temo che ne vedremo delle belle…La notte di Colonia sembrerà la favola di Cenerentola. Un branco di lupi scatenati contro un popolo di pecore stupide e viziate. Non ci sarà  partita. Purtroppo.

Se un bubbone scoppierà sarà colpa, a mio avviso, di soggetti come Fraschetti che gettano barili di benzina sul fuoco, in attesa che tutto salti in aria. Sì, perché una cosa che è ben chiara a chi studia questi fenomeni è come sia loro la colpa della radicalizzazione di tanti soggetti. Più generalizziamo, più ghettizziamo, più lanciamo accuse generiche nei confronti di chi in Europa vorrebbe viverci tranquillamente, più rischiamo di creare sacche d’odio. I criminali esistono in tutte le culture, sostenere che questi siano peggio dei nostri criminali autoctoni è razzista. Tutti vanno puniti, non in base al colore della pelle, non in base all’etnia di provenienza, ma solo in base alla gravità dei fatti. I quattro stupratori di Rimini devono subire giusta condanna. Ma evitiamo di spargere ulteriore odio e disinformazione, se non vogliamo essere noi stessi causa del nostro male.

Di Fraschetti e il suo blog abbiamo parlato più volte, ma PalleQuadre aveva inquadrato perfettamente il soggetto già nel 2012, a dimostrazione che serve a poco sbugiardare questa gente, tanto chi li segue non è interessato alle verifiche.
maicolengel at butac punto it
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