Gli autori del sud cancellati dai programmi scolastici?

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Sì questa è la storia messa in rete da un certo web da qualche giorno. Dopo la cancellazione (bufalosa) della Storia dell’Arte, stavolta ci proviamo con gli autori del Sud:

Gli autori meridionali del ‘900 sono stati eliminati dai banchi di scuola perchè stralciati dalle indicazioni curriculare dell’ex ministro Mariastella Gelmini. Una commissione di studio nominata appositamente dall’ex ministro, ha eliminato dai programmi didattici autori meridionali quali Gesualdo Bufalino, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Domenico Rea, Salvatore Quasimodo, Matilde Serao, Anna Maria Ortese, con gravi ripercussioni sul piano culturale. Uno dei tanti danni del peggior ministro dell’istruzione della Repubblica Italiana. In tal modo viene proposta agli studenti una visione viziosa ed incompleta della letteratura italiana visto che, a parte Verga, Pirandello ed Elsa Morante, sono ben 17 gli scrittori meridionali che, non essendo presenti nelle indicazioni ministeriali, sono trattati nei libri di testo e dagli insegnanti sicuramente in modo minoritario, palesandosi una netta esclusione di un pezzo significativo della cultura del nostro Paese. Per questo con una risoluzione in commissione chiediamo al Governo e al Ministro Giannini di ripristinare la dignità degli autori del sud e l’equilibrio nei percorsi di studio e speriamo che si facciano portavoce di questo appello anche i personaggi della cultura e dell’informazione del Paese

Così perlomeno è stato riportato sul sito di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle. Ma la cosa ha radici fondate?

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No, trattasi di politica estiva del nulla. Oltretutto a distanza di tempo dalle “famose”

“Indicazioni nazionali riguardanti gli  obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli  insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi  liceali di cui all’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della  Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all’articolo 2, commi 1 e  3, del medesimo regolamento.”

Quattro anni, per esser precisi, nei quali nemmeno si è stati in grado di leggere in maniera sufficientemente erudita un testo semplice come le suddette indicazioni, che in termini di letteratura dicono le cose in maniera abbastanza chiara. Vi riporto alcune parti, ma potete trovare il testo completo qui:

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Lingua
Primo Biennio
Alla fine del primo biennio si accosterà, attraverso alcune letture di testi, alle prime espressioni della letteratura italiana: la poesia religiosa, i Siciliani, la poesia toscana prestilnovistica.
Secondo Biennio
Il disegno storico della letteratura italiana si estenderà dallo Stilnovo al Romanticismo. Il tracciato diacronico, essenziale alla comprensione della storicità di ogni fenomeno letterario,
richiede di selezionare, lungo l’asse del tempo, i momenti più rilevanti della civiltà letteraria, gli scrittori e le opere che più hanno contribuito sia a definire la cultura del periodo cui
appartengono, sia ad arricchire, in modo significativo e durevole, il sistema letterario italiano  ed europeo, tanto nel merito della rappresentazione simbolica della realtà, quanto attraverso la
codificazione e l’innovazione delle forme e degli istituti dei diversi generi…
…troveranno necessaria collocazione, oltre a Dante (la cui Commedia sarà letta nel corso degli ultimi tre anni, nella misura di almeno 25 canti complessivi), la vicenda plurisecolare della lirica
(da Petrarca a Foscolo), la grande stagione della poesia narrativa cavalleresca (Ariosto, Tasso), le varie manifestazioni della prosa, dalla novella al romanzo (da Boccaccio a Manzoni), dal
trattato politico a quello scientifico (Machiavelli, Galileo), l’affermarsi della tradizione teatrale (Goldoni, Alfieri).
Ultimo Anno
L’incidenza lungo tutto il Novecento delle voci di Pascoli e d’Annunzio ne rende imprescindibile lo studio; così come, sul versante della narrativa, la rappresentazione del “vero” in Verga e la scomposizione delle forme del romanzo in Pirandello  e Svevo costituiscono altrettanti momenti non eludibili del costituirsi della “tradizione del Novecento”.
Dentro il secolo XX e fino alle soglie dell’attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, …). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello…). Raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica.

Io ho fatto un Liceo ormai tanti anni fa: il programma non includeva quasi per niente la lirica e sfiorava Pasolini. Non mi sembra che qui si parli di alcuna “cancellazione”, bensì INDICAZIONI a supporto di alcuni dei maggiori scrittori del nostro paese; di ogni provenienza, senza alcun tipo di preferenza tra Nord e Sud.

Definire la cosa una cancellazione è davvero squallido: significa che non si è compreso appunto che si tratta d’indicazioni, che non completano assolutamente il programma dei 5 anni, ma che servono come linea guida di cosa BISOGNA aver letto prima di finire il Liceo. Ogni aggiunta possibile è a scelta del singolo insegnante. Sicuramente ci saranno coloro che prediligeranno gli autori del Sud, e quelli che invece preferiranno dare più spazio a quelli del Nord, o quelli del centro.

Siamo un paese fatto così e non ci trovo nulla di male. Cavalcare la cosa in maniera politica denota la carenza d’altre argomentazioni, IMHO!

Noto ora come, negli articoli che pubblicati su alcune testate, si faccia molto leva sulla parola IMPRESCINDIBILE usata nelle Indicazioni. Una domanda: perché voi non trovate imprescindibili Pascoli, D’Annunzio, Pirandello, Verga, Svevo, Ungaretti, Saba e Montale? Questi sono i veri citati che non si possono omettere, le altre sono e restano linee guida…

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Quello che mi fa sorridere di più è che come con le bufale si ritiri fuori una storia vecchia. I giornali (specie al sud) l’avevano tirata fuori nel 2012, dietro spinta di alcuni autori (appunto) del Sud. Non era stata cosa di grande risalto. Vogliamo scommettere che se la lancia il Movimento, diventa impegno quasi  da campagna elettorale?

Spero di sbagliarmi, che si tratti di pseudopolitica estiva; che non si perda tempo in Parlamento a discutere di questo. Ogni minuto perso a fare altro che non sia utile lo paghiamo sempre e comunque noi: ricordatevelo sempre.

Sono davvero curioso di sentire i vostri pareri…
maicolengel at butac punto it