Gli sciacalli della rete

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La settimana scorsa abbiamo parlato delle pagine acchiappalike su Facebook, alcune delle quali a mio parere si potrebbero definire “Pagine sciacalle”, perché per aumentare i propri like sfruttano immagini ed annunci completamente bufalari, spesso su argomenti molto delicati, come le malattie e i bambini, perché consci che è più facile attirare like e condivisioni con quelli piuttosto che con roba seria: un comportamento da veri sciacalli.

Bufale e dintorni, colleghi stimati, hanno una battaglia aperta contro questo genere di pagine, battaglia che dura da tempo e che ha dato risultati in moli casi, da post rimossi ad interi siti bannati dal social network (tristemente ho paura che vadano ad infoltire la schiera delle “pagine morte” di cui parlavo la settimana scorsa, e che diventino importante merce di scambio dietro le quinte).

Ma intanto riuscire ad aver fatto svanire alcune pagine è già un passo avanti, bloccare gentaglia che a suon di fuffa ha superato le centinaia di migliaia di like è davvero un risultato importante.

Non c’è una pagina di cui parlare, sono tante, troppe, e tanti di voi hanno messo il like inconsciamente su quelle stesse, o magari su pagine diverse, che oggi si sono trasformate in altro.

Un suggerimento che reputo importante: fatevi un giro nei vostri like, verificate quante delle pagine che avete piacciato meritino ancora la vostra stima, non ci vuole molto.

Andate sul vostro profilo, clikkate su il Registro Attività e poi sui Mi Piace, pagine e interessi:

mipiace

Da qui potete vedere giorno per giorno quali siano le pagine (e i post, volendo) a cui avete messo il Mi Piace, e magari rivisitarle e rivedere le vostre decisioni. Se vedete anche pagine che non riconoscete, segnalatele a Facebook oltre a togliere il like, può essere che abbiano usato sistemi fraudolenti per accaparrarsi il vostro gradimento.

Nel rivisitare pagine a cui avete apposto il Mi Piace, guardate se hanno post di questo genere:

111mila

O anche post come questo:

plx430mila

E io che mi domandavo da dove arrivassero tutti i lettori al mio articolo sul PLX472O, ora lo so! Ma porca paletta, si potrà mai essere così cretini? E dire che ripetutamente la cosa gli viene segnalata, l’autore del post sa benissimo che si tratta di FUFFA al quadrato, gli viene segnalato sia nei commenti al post che nei post alla pagina, ma se ne infischia! Perché?

Perché la sua pagina, come le tante altre che sfruttano questo giochino, ogni tanto pubblica un link ad un sito esterno a Facebook, sito che 9 volte su 10 ha pagato per venire inserito nel circuito. Così facendo arrotonda le entrate, ed aiuta blog e altre pagine fuffa ad aumentare le proprie visualizzazioni, a discapito di chi i follower se li guadagna uno ad uno. In realtà su Facebook sarebbe vietato fare pubblicità così e difatti, dopo un primo giro, il link pubblicitario viene cancellato, ma nel frattempo è comparso in così tante bacheche che ha generato sufficienti visualizzazioni da aver ripagato la spesa, anche se è stato online per poco tempo. Come ci spiegava la nostra Gola Profonda in quest’articolo, una pagina Facebook da oltre 200mila like è sempre un investimento redditizio se si sa farlo fruttare.

Regalare soldi a gente che spaccia qualsiasi cosa pur di attrarre lettori a me non piace, e a voi?

Quando vedete pagine richiedere like e condivisioni sulla base di presunti bimbi malati (spesso già guariti o già morti) o presunte cure per malattie gravi, pensateci prima di condividere, evitate che il vostro dito scatti a molla: ricordate sempre, che un dito con quella disfunzione è sintomo della ben più grave malattia, detta Analfabetismo Funzionale, se non passa c’è bisogno di serio aiuto professionale. Se proprio dovete condividere qualcosa, fatelo con questo stesso articolo. 😉

maicolengel at butac.it