Gli scii kimiki a scuola

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Esistono due modi di fare controinformazione: farla in malafede – cioè anche se si è consci dello star diffondendo una bufala o storia inventata lo si fa lo stesso negando anche l’evidenza, oppure farla spinti da dei limiti mentali seri. Nessuno dei due è accettabile o auspicabile, ma ogni giorno ci poniamo la domanda “Ci fa o ci è?” quando leggiamo certi articoli. Come questo
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Scie chimiche: agli adulti dicono che sono bufale, ai bambini le insegnano a scuola

Il grandissimo Di Luciano si sfoga con i suoi lettori e, grazie alla segnalazione di un solerte fan, ci rivela parte del grande piano di indottrinamento del nuovo ordine mondiale

Le scie chimiche sono una bufala, ok.
– di Daniele Di Luciano –
Se non si vuole passare per visionari bisogna dire così. E quando qualcuno ne parla come se fosse un fenomeno reale, bisogna allontanare leggermente la testa nella direzione opposta, socchiudere un po’ gli occhi, e guardarlo con un mezzo sorrisino compiaciuto.
Mentre se qualcuno ci indica il cielo chiedendo: non ti sembra strano che ieri il cielo era blu e non passava neanche un aereo e oggi è bianco e sembra che tutti gli aerei passino di qua?, bisogna rispondere: scii kimiki? gomblotto!, senza aggiungere altro.
Questi almeno sono i consigli che si deducono leggendo la stampa ufficiale e gli italiani, da veri furbacchioni, apprendono subito certi messaggi che passano “fra le righe”.
Così il primo obiettivo è raggiunto: ridicolizzare un fenomeno evidente, che ognuno può osservare, facendo credere che esiste solo nella mente di gente come me, che sto delirando su questo sito.

Qualcosa di giusto lo dice alla fine – “esiste solo nella mente di gente come me, che sto delirando su questo sito.“- e dato che gli reca fastidio l’utilizzo del termine scii kimiki, per il resto dell’articolo le chiamerò esclusivamente così.

Ma non tutti i target sono uguali. Quindi per gli adulti, che sono cresciuti in un mondo in cui la geoingegneria non esisteva, si deve usare la tattica della bufala; se sapessero la verità potrebbero non accettare che degli aerei spruzzino sostanze chimiche sopra le loro teste e magari opporsi all’irrorazione di milioni di tonnellate di metalli pesanti. Se invece la propaganda riesce a ridicolizzare il fenomeno, gli adulti, pur di non essere derisi, si autoconvinceranno che quelle nel cielo sono nuvole, rifiuteranno l’idea di un inquinamento così massiccio e concentreranno i loro sforzi e la loro attenzione per separare l’etichetta di carta dalla bottiglia di plastica

Vero, separare l’immondizia non serve a nulla. Riciclare, riutilizzare e ridurre i consumi non serve a nulla: il vero nemico sono gli scii kimiki. Come potete non accorgervi della irrorazione di MILIONI DI TONNELLATE di metalli pesanti? Scherzi a parte, lo stile è sempre lo stesso: si crea ad arte una “verità” – gli scii kimiki esistono e servono per le cose che diciamo noi – generica e indefinita, il sistema lo ridicolizza e voi lettori siete stupidi perché vi fate manipolare.
Lo scandalo reale però è questa foto di un libro di testo, capitolo dedicato alla pioggia, ed intitolato: Pioggia, da dove vieni?

Per i bambini, invece, il problema è di più semplice soluzione: loro non hanno mai visto il cielo senza scie. Sono cresciuti in un mondo in cui le scie esistono e sono (quasi) la quotidianità. Essendo la quotidianità, sono anche la normalità. Di conseguenza basta addolcire un po’ l’argomento, farlo studiare a scuola e il gioco è fatto

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La parte incriminata è la seguente

“Oggi, per ottenere la pioggia, i piloti del servizio meteorologico volano sopra le nuvole e spargono speciali sostanze chimiche che fanno gelare le minuscole gocce d’acqua delle nuvole e le trasformano in pezzetti di ghiaccio così pesanti che cadono. Quando i pezzetti di ghiaccio, cadendo, passano attraverso l’aria calda, si sciolgono in grosse gocce d’acqua: ecco dunque la pioggia!”

E il carissimo Di Luciano continua

Chi continua a deridere gli “sciikimiki” potrà continuare a farlo tranquillamente: sono già abituati a negare ciò che vedono e quindi sarà facile autoconvincersi che neanche questo libro per bambini esiste.

Purtroppo l’opera di autoconvincimento è di LoSai perché, tornando alla mia introduzione, o sei terribilmente ignorante o totalmente in malafede: è chiaro, chiarissimo, che il libro scolastico stia descrivendo l’inseminazione artificiale delle nuvole, attività nota, pubblica e documentata dagli anni ’60. Altrimenti conosciuta come cloud seeding, ne ho parlato più volte e sempre in quanto gli scii kimisti cercano di far passare questa attività come qualcosa che abbia a che fare con gli scii kimiki. Come abbiamo già visto, l’inseminazione artificiale si ottiene spargendo sostanze pericolosissime come il sale e lo ioduro d’argento e la Russia è solita effettuare attività di cloud seeding prima di manifestazioni importanti per cercare di avere bel tempo.
Nel libro si fa il confronto tra i vecchi sistemi, che ovviamente non funzionavano

Stregoni africani e pellerossa provavano a invocare la pioggia danzando

e i sistemi nuovi che spiegano correttamente nel testo. Se vogliamo gridare allo scandalo lo possiamo fare per la parte conclusiva, che secondo me è errata

Non sempre però è possibile provocare la pioggia. Infatti se le nuvole sono grandi e piene d’acqua e se non c’è molta umidità nell’aria non si si può in alcun modo ottenerla

Le nuvole devono essere grandi e piene d’acqua per ottenere la pioggia con l’inseminazione. L’inseminazione non crea la pioggia, cioè l’acqua, ma crea la precipitazione di questa. Quindi si sono dimenticati un “non”. La frase corretta dovrebbe essere

Non sempre però è possibile provocare la pioggia. Infatti se le nuvole NON sono grandi e piene d’acqua e se non c’è molta umidità nell’aria non si si può in alcun modo ottenerla

La seconda foto scandalo è un altro esempio di manipolazione della realtà. Per rendere meglio l’immagine della “rondine come un pennino” l’autore del libro ha deciso di usare l’immagine di un cielo nuvoloso, bianco come un foglio di carta dove normalmente si scrive.
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Non è che ci volesse molto a notare il “rid e adatt. da Il volo delle rondini, Giampiero Pizzol”, googlarlo, e scoprire che è un libro del 1999, 16 anni fa, e non un testo di propaganda anti scii kimiki moderno. E mi sembra doveroso informarvi che il cielo quando è fosco o nuvoloso è bianco, da sempre.
Vorrei lanciare un sondaggio a questo punto.
Secondo voi, Losai e Di Luciano sono in malafede o semplicemente non ci arrivano?
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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