Gli svizzeri fanno scorta: cosa ci nascondono?

JEDANEWS-SCORTESVIZZERA

Ci sono due modi per dare una notizia: riportare quanto successo, oppure inventarsi misteri e dettagli inquietanti. Possiamo vedere all’opera dei maestri dello stile fantasia su JedaNews, campione in carica di questa disciplina, che riesce a prendere un pezzo addirittura decente di Losai – titolo e chiusura a parte – e renderlo oltremodo ridicolo.
scorte

 La Svizzera invita i suoi cittadini a fare Scorte Alimentari! C’è qualcosa che dovremmo sapere?

A dire il vero non è la Svizzera “in persona” a suggerire di fare scorte alimentari, ma è l’esperto diplomatico svizzero Toni Frisch, specializzato in aiuti umanitari.

Alla luce di questi fatti, abbiamo appreso che lo scorso gennaio, di questo 2015 turbolento, l’ex dirigente dell’aiuto umanitario svizzero, attuale responsabile dell’Esercitazione della rete integrata Svizzera per la sicurezza (ERNS) Toni Frisch ha consigliato alle famiglie svizzere di fare scorte alimentari da tenere in casa. Questo perché secondo l’ERNS le famiglie dovrebbero essere sempre pronte ad affrontare scenari catastrofici.
Insomma…a quanto pare gi svizzeri stanno provvedendo seriamente…

Frena. Su Le Matin possiamo trovare un buon riassunto di quanto accaduto. Qui l’articolo originale da quale è partito tutto. I link sono in francese e tedesco, ma con Google si capisce molto bene.

During his last year, the SRS has planned a double crisis scenario. Switzerland, following a cyber attack, would be paralyzed for 48 hours without electricity, and still would face an influenza pandemic. Hence the importance that “Swiss households are supplied as they did before,” said Toni Frisch. The final report will be submitted in the spring of 2015 the Federal Council and Chambers.

Stanno provvedendo così seriamente che il report sulle esercitazioni effettuate verrà presentato a fine Aprile. Come spiegano anche su Le Matin, la fonte di LoSai, fino al 1982 era obbligatorio avere una scorta di emergenza per tutte le famiglie svizzere. La proposta quindi non è per fronteggiare chissà quale pericolo incombente, ma suggerita dall’esito della esercitazione effettuata che ha dimostrato, secondo Frisch, come la popolazione elvetica non sia preparata. Il ritorno a una scorta obbligatoria sembrerebbe dunque un modo per mitigare i problemi.
Vale la pena ricordare che la Svizzera sia prevalentemente montuosa e questo comporta una maggiore difficoltà nella distribuzione di viveri, soprattutto in caso di calamità. Non tutti poi sono d’accordo. Sempre da Le Matin,

what our parliamentarians think? “It is a call to waste, reacts National Councillor Isabelle Chevalley (Vert’libéraux / VD). People do not have enough discipline to change their products. As far as we return to the old system where the Confederation managed inventory “The Socialist Neuchâtel Jacques-André Maire joins her on this and sees a more alarming side to these recommendations.” We passed a vulnerability message Switzerland, and it seems excessive. “

Perché non basta avere una scorta in casa. Bisogna stare attenti che i prodotti non scadano, facendoli ruotare e cambiandoli quando necessario. JedaNews ci racconta tutto questo a modo suo.

Già lo scorso Novembre gli Svizzeri si erano cimentati in una strana esercitazione. Forse in previsione di uno scenario non molo promettente, ma sta di fatto che non è la prima volta che fanno le “prove di sopravvivenza” con condizioni artificiali di effettivo bisogno! L’ esercitazione avvenuta a Novembre ha riprodotto una condizione di scarsa corrente elettrica causata da un attacco informatico ed una simulazione di pandemia di influenza. Alla luce dei risultati attenuti, si è visto che il popolo non era preparato ad affrontare al meglio tali situazioni…

Dunque le preoccupazioni maturate hanno spinto gli esperti ad introdurre l’obbligo di tenere in casa delle scorte.
E’ possibile che la Svizzera sappia qualcosa che noi non sappiamo? Visti i fatti di questi giorni, non sarebbe opportuno motivare tutti nel prepararsi a ciò che potrebbe accadere?? Non si tratta di allarmismo… però se un giorno ci trovassimo davvero in una situazione drammatica senza che nessuno ci abbia mai detto cosa fare…Non sarà peggio?

È vero che non sia la prima volta, ma si tratta della prima negli ultimi 17 anni. Nessuno ha “reintrodotto l’obbligo di tenere le scorte”, ma è l’opinione di Frisch per ora.
Alla fine dell’articolo da proposta era già diventata legge. Chissà che si fumano quelli di JedaNews: Le Matin sottolinea che non c’è alcun allarme e, tralasciando la chiusura, neanche LoSai è così paranoico.
Ah, dimenticavo:
lovejoy-think-of-the-children-16nov131
 
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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