Goodbye 2021

L'editoriale di fine anno di maicolengel

Questo articolo di fine anno vi arriva grazie all’affetto di quella nicchia di lettori che oltre a seguirci da anni ha scelto di supportarci con piccole donazioni: è grazie a loro se BUTAC può permettersi di continuare a non essere una testata giornalistica, a non avere un editore, a sentirsi libero, è grazie a loro se – anche di fronte all’ennesima diffida – possiamo ancora permetterci di resistere.

Lo ammetto, da quando ho aperto BUTAC questi due anni sono stati al contempo i più faticosi e i più noiosi che ho passato.

La fatica

Fin dai primissimi momenti della pandemia abbiamo capito che sarebbe stata tutta in salita, bisognava concentrarsi sulla scienza, sulla medicina, non distrarsi non seguire altri filoni, restare attaccati con le unghie alla razionalità. Farlo non è stato affatto facile, le sirene degli ottimisti, quelle dei negazionisti, erano tante, e suonavano musiche decisamente più invoglianti che il dover costantemente ripetere a pappagallo di rispettare le distanze di sicurezza e di stare attenti.

Ma l’abbiamo fatto, sfruttando le competenze di amici e autori di vecchia data, sfruttando la collaborazione con FNOMCeO e l’amicizia con tanti esperti del settore siamo riusciti a non perdere mai di vista l’obbiettivo, che alla fine è poi sempre il solito: tentare di diffondere costantemente corretta informazione, evitando di essere faziosi. Sì, certo, ci sarà qualcuno che storcerà il naso sostenendo che siamo di parte, ma sono gli stessi che ci chiamano debunker e non capiscono la differenza tra debunker e fact-checker.

La noia

Non abbiamo scelto di scrivere di coronavirus e vaccini, non è mai stato lo scopo di questo blog dedicarsi unicamente a un argomento, anzi lo ammetto, la noia ha colpito ogni giorno di più, specie quando ci siamo resi conto che i disinformatori seriali possono contare su un pubblico che non si accorge che ogni nuova bufala è identica alla vecchia, cambiano solo pochissimi fattori. Era molto più bello quando c’erano le gole profonde sulle scie chimiche, i registi che campavano sostenendo i complotti lunari, gli imprenditori che vendevano integratori che curano dal diabete. Almeno c’era varietà, sì certo i venditori di olio di serpente che volevano convincere il mondo che i vaccini causano l’autismo tornavano alla carica ogni qualche mese, ma la pandemia ha stravolto tutto. Su oltre mille articoli pubblicati tra il 2020 e il 2021 la stragrande maggioranza parla di coronavirus, credo siamo all’incirca al 95% di quei 1040. Non avete idea di cosa significhi per chi, come me, scrive quasi tutti i giorni per il blog, e per chi, come Noemi, deve correggere i suddetti.

La paura

A noia e fatica si è aggiunta la paura, paura delle querele, paura dei fuori di testa. Delle querele perché per ogni gruppo che abbiamo trattato è arrivata una denuncia. Che nel 99% dei casi viene archiviata d’ufficio da autorità che si rendono subito conto che stiamo cercando di fare opera di volontariato dettata solo da spirito civico, senza alcuna intenzione diffamatoria, ma c’è sempre quel rischio di incrociare un PM o un magistrato che invece ai complotti ci crede, e non è d’accordo con le misure prese dal governo, e vede una querela contro di noi come manna dal cielo. Tutte cose che sapevo quando ho scelto di aprire BUTAC, sia chiaro, ma mai avrei pensato che ci fossero così tanti disinformatori seriali con il pelo sullo stomaco di querelare qualcuno che si è limitato a sbugiardarli. Quella dei fuori di testa invece è una paura che ho sviluppato sempre di più nell’ultimo anno, perché sono tanti i soggetti che ritenevo in qualche modo funzionali e che invece a causa di lockdown e pandemia ho visto un giorno dopo l’altro perdere la bussola. Gente che ritenevo amica, da cui oggi invece so che è meglio guardarsi le spalle.

La memoria

Il 2021 purtroppo non solo è stato il secondo anno della pandemia, ma è anche l’anno che si è portato via degli amici, persone a cui non ci saremmo aspettati di dover dire addio così presto, persone che ci mancheranno. Non amo gli elenchi, specie di questo tipo, cito solo due di nomi, persone collegate al contrasto della disinformazione seriale, persone la cui mancanza sentiamo in tanti: Sandro Martone e Andrea Pagliarino. Il 2021 se li è portati via e noi ancora fatichiamo a farcene una ragione.

Buona fine e miglior principio

Lo so, non è venuto un pezzo beneaugurale per il nuovo anno, anzi, è piuttosto deprimente, ma non posso farci nulla, questi due anni sono stati logoranti e non credo che il 2022 sarà in discesa, ma ho tanti buoni propositi che coinvolgono BUTAC, e quindi Noemi, il dottor Pietro, Thunderstruck, Neil, Elia, Patrick, Elio e io, e chiunque avrà voglia di affiancarci nel continuare quest’improbo passatempo che ci siamo trovati.

Non credo sia rimasto spazio per dire altro, lo so, fossimo un sito clickbait mi sarei limitato a quei classici elenchi sugli articoli più letti, che due click in più non fanno mai male. E invece anche per farvi gli auguri ho deciso di essere noioso e prolisso…

Dai che manca poco.

maicolengel at butac punto it

Per chi è arrivato fino a qui, nei primi giorni del 2022 BUTAC sarà in vacanza, ne abbiamo un disperato bisogno, pubblicheremo dei blast, ma probabilmente nulla di nuovo fino al 10 gennaio.

Ma non disperate, torneremo più rilassati di prima e pronti a rimetterci in trincea a contrastare la disinformazione. Per tutti quelli che volessero unirsi ai supporter di BUTAC rinnoviamo l’invito a farlo tramite Patreon o Paypal, ma non siamo come i tanti disinformatori seriali che ricattano i propri lettori, noi continueremo la nostra battaglia, con o senza le vostre donazioni e continueremo a fornire contenuti gratuiti per tutti finché avremo la possibilità di farlo.