Matteo Gracis e i cartoni animati

La mamma ha detto che generalizzare è sempre sbagliato, tranne quando lo faccio io

Su YouTube è uscito un video che sta spopolando nei gruppi di negazionisti della pandemia e nei gruppi di soggetti spaventati dai vaccini, specie quelli di genitori.

Il video se volete vederlo lo andate a cercare, io mi sono limitato a recuperare la trascrizione di quanto viene detto, non ho nessuna intenzione di contribuire alla sua diffusione.

Ho scaricato la trascrizione perché ritengo sia importante mostrare le fallacie logiche su cui si basa quanto Matteo Gracis sfrutta per sostenere il proprio credo. Purtroppo la trascrizione è carente di punteggiatura, che ho aggiunto io un tanto al chilo.

La mia mamma mi ha insegnato che generalizzare ovvero applicare un aggettivo o un giudizio singolare a un intero gruppo di persone è sempre sbagliato quando si parla delle persone, è bene invece tenere in considerazione le differenze tra loro e fare le dovute distinzioni altrimenti è meglio non parlarne perché sennò si rischia di passare per ignoranti o stupidini. Sempre la mia mamma mi ha detto che le etichette quando si parla delle persone sarebbe meglio non utilizzarle mai perché sono cose superficiali inventate dai politici e giornalisti per creare schieramenti puntare il dito contro determinate categorie e il più delle volte per denigrare e screditare ovvero prendere in giro chi non la pensa come loro.

Il mio amico Marco mi ha raccontato che fino a un po’ di tempo fa quando si comportava male i suoi genitori gli dicevano “Marco fa’ il bravo altrimenti arriva l’uomo nero”, allora lui si spaventava tanto e si comportava bene. Negli ultimi due anni invece i suoi genitori gli dicono “Marco fa’ il bravo altrimenti arrivano i no vax” e loro gli fanno ancora più paura dell’uomo nero anche se mi ha rivelato che non ha proprio capito bene chi sono ma in televisione hanno detto che sono tanto cattivi quindi deve essere così.

Ho chiesto alla mia mamma di spiegarmi chi sono i no vax lei allora si è seduta con me, ha preso un foglio e una penna, e mi ha spiegato tutto bene e alla fine si è rivelato molto più facile di quello che credevo. Mi ha detto intanto che ci sono tre distinzioni importanti da fare a riguardo: ci sono i no vax, i pro vax, e i free vax.

Ma come? Bambino Matteo, la tua mamma ha appena etichettato tre categorie di persone, non aveva detto che è sempre sbagliato applicare un aggettivo o un giudizio singolare a un’intera categoria di persone? Che le etichette sono cose superficiali inventate dai politici e giornalisti per creare schieramenti? E che fa, le usa anche la mamma? Primo errore da matita rossa.

Ma andiamo avanti.

I novax sono quelli contrari ai vaccini, a tutti i vaccini, non ne vogliono proprio sapere, hanno le loro motivazioni le loro paure e sono certi che questi farmaci sia meglio evitarli sempre e comunque, no e basta! Loro la pensano così, io non sono molto d’accordo con loro perché credo che a volte anche un vaccino può essere utile se utilizzato con intelligenza e in passato alcuni di questi potrebbero averci aiutato molto; però rispetto il loro punto di vista anche perché, se un vaccino funziona e io decido di farlo, mentre loro no il problema non è mio ma solo loro visto che io sono protetto!

Qui il bimbo Matteo fa un secondo errore da matita rossa, è stato spiegato più e più volte che non è così, non è solo un problema per il no vax se non si vaccina, ma anche di tutte quelle persone che non possono vaccinarsi per specifici motivi medici, o che sono no responder quindi il vaccino non fa effetto su di loro, e quindi contano sulla protezione data dal fatto che il resto della popolazione è vaccinato.

I provax invece sono quelli assolutamente a favore dei vaccini, di tutti i vaccini, si fidano ciecamente della loro efficacia delle aziende che li creano e li mettono in commercio. Sono disposti a farsene infinite dosi 2 3 4 5 o più all’anno perché secondo loro male non possono fare e allo stesso tempo vorrebbero che tutti si vaccinassero perché un po’ come i no vax sono sicuri di aver ragione e non mettono mai in discussione in alcun modo le loro convinzioni, forse anche un po’ più dei no vax.

Terzo errore da matita rossa. Qui sta sostenendo qualcosa basato su un pregiudizio difficile da cancellare. I “pro vax”, come ha spiegato benissimo Astutillo Smeriglia sul suo blog, non esistono:

I no vax sono quelle persone che non vogliono vaccinarsi per nessun motivo (…). Questo però non significa che esistano persone che vogliono vaccinarsi a tutti i costi indipendentemente da quello che dicono i loro medici, le autorità sanitarie di tutto il mondo e la comunità scientifica. Se domani l’OMS dicesse qualcosa del tipo “scoperta finalmente la cura! Basta prendere una bottiglia di olio di oliva e guardarci dentro per dieci secondi!“, non ci sarebbe nessun cosiddetto pro vax a dire “l’OMS è al soldo di big alternative pharma, io mi voglio vaccinare lo stesso!”, non ci sarebbero manifestazioni pro vax contro la dittatura antisanitaria o quelli che si fanno il vaccino in casa con il Bronchenolo e la Cibalgina ripassata in padella. Tutti sarebbero felici di uscire da questo supplizio e tornare finalmente alla vita di prima. Tutti tranne i no vax, probabilmente.
Ok, allora se queste persone non le vogliamo chiamare pro vax, come le chiamiamo?
Boh, per esempio “persone che non sono no vax”.

Quindi scegliamo di scambiare l’etichetta data da Gracis, pro vax, perfetto esempio di “etichetta fatta per puntare il dito contro determinate categorie e il più delle volte per denigrare e screditare, ovvero prendere in giro chi non la pensa come loro”, con “persone che non sono no vax”, ma siccome, come giustamente dice il bimbo Matteo nel suo video, “generalizzare ovvero applicare un aggettivo o un giudizio singolare a un intero gruppo di persone è sempre sbagliato quando si parla delle persone, è bene invece tenere in considerazione le differenze tra loro e fare le dovute distinzioni altrimenti è meglio non parlarne perché sennò si rischia di passare per ignoranti o stupidini”, ci sembra giusto fare le dovute distinzioni.

Cominciamo col dire che non è vero che “quelli che non sono no vax” si fidano a prescindere delle aziende che creano i vaccini e li mettono in commercio. Non è vero perché non è così che funziona, e la mamma di bimbo Matteo dovrebbe saperlo. Certo che esistono le case farmaceutiche, per cui il fine ultimo è incassare denari. E infatti non è di quelle che una persona che non è no vax si fida, bensì degli enti governativi a cui abbiamo delegato la gestione della macchina sanitaria. Enti che non hanno alcun guadagno dalla vendita del vaccino Pfizer invece che Astrazeneca, enti che a loro volta non si fidano a prescindere dei produttori. Enti che se non controllano per bene perdono qualsivoglia credibilità. Parliamo di agenzie come FDA, CDC, EMA, AIFA, e i loro corrispondenti nei vari Paesi del mondo. Queste non sono case farmaceutiche, ma agenzie che hanno il compito di verificare che i prodotti realizzati dalle aziende farmaceutiche rispettino i regolamenti dei Paesi in cui vogliono essere commercializzati e che non presentino rischi per i pazienti. Ci possono essere Paesi che prevedono criteri diversi da altri e per questo un’autorizzazione può arrivare prima o dopo, o non arrivare mai. Ma è di quelli che la persona che non è no vax si fida, perché ha impiegato il suo tempo per capire come funzionano. Dare a intendere che la sua fiducia sia nelle case farmaceutiche è un errore da matita rossa, il terzo.

Ecco io non sono d’accordo neanche con loro, perché so che i vaccini sono dei farmaci e come tutti i farmaci possono avere delle controindicazioni, creare reazioni avverse o disagi di vario tipo quindi credo vadano eventualmente utilizzati con parsimonia e non come fossero acqua fresca. In generale penso che essere contrari o a favore di un qualcosa a priori non sia molto intelligente. Ho capito che viviamo in un mondo complesso dove dietro ad ogni cosa ci sono tante sfumature e quindi credo che prima di prendere una decisione importante, che in questo caso riguarda addirittura la salute di ognuno di noi, sia giusto informarsi, ragionare e confrontarsi anche con chi non la pensa come me. Valutare i pro e i contro, ponderare bene la propria scelta e infine decidere cosa fare.

Sulla parte in cui bimbo Matteo ci spiega che tutti i farmaci possono avere controindicazioni non possiamo che trovarci d’accordo, ed è per quello che esistono i bugiardini che riportano le indicazioni su chi può assumerli, la posologia massima che può essere assunta e le possibili reazioni avverse che si sono viste durante la fase di sperimentazione. Per questo è rischioso assumere farmaci di cui non è provata l’efficacia ma sono invece provati gli effetti collaterali. E non siamo noi a dover valutare i pro e i contro, sono i medici, che possono prescriverci farmaci, o, nel caso dei vaccini, esentarci da eventuali obblighi nel caso abbiano preoccupazioni per la nostra salute e ritengano che il rapporto tra rischi e benefici penda più dalla parte dei rischi. Quando siamo noi, senza essere medici, ad auto-curarci e decidere che medicine prendere o non prendere, il rischio di fare danni al nostro corpo è altissimo.

Ah, quasi dimenticavo, ci sono anche i free vax ovvero coloro che non sono né contro né a favore dei vaccini ma sostengono la libertà di scelta, credono che ognuno debba esser libero di decidere cosa fare col proprio corpo e quindi se vaccinarsi o meno, inoltre stanno attenti a distinguere un vaccino dall’altro, quindi a volte lo fanno, altre no. Perché evidentemente a volte valutano che sia opportuno farlo altre volte invece hanno dubbi a riguardo o pensano che si possa evitare. Spesso, soprattutto di recente, vengono confusi con i no vax perché molti di loro hanno deciso per il momento di non usare un vaccino che va tanto di moda ma pare non essere molto efficace e del quale non ci sono ancora dati certi sulle possibili reazioni avverse soprattutto a lungo termine. Alcuni poi hanno già avuto la malattia dalla quale il vaccino dovrebbe proteggerli quindi hanno tanti anticorpi e si sentono già protetti, altri non hanno paura di questa malattia che effettivamente ha una letalità molto bassa rispetto alle altre per cui ci si vaccina. Insomma per queste e altre motivazioni per ora preferiscono non vaccinarsi ma è chiaro che sono free vax perché lasciano libertà agli altri di fare ciò che credono meglio senza rompergli i cogli…. Ehm senza disturbarli!

E qui torniamo all’errore da matita rossa, il quarto. Sì, perché mentre si può essere d’accordo in generale sul concetto di libertà di scelta quando si parla di cose che impattano solo sul singolo individuo, questo non è il caso quando invece si parla di malattie infettive. Tu che scegli di non vaccinarti perché pensi che non serva, oltretutto basandoti su argomentazioni fallaci, sei un possibile veicolo per il virus. Bimbo Matteo parla di letalità bassa, ma sono due anni che OMS e ISS spiegano che il problema non è la letalità, le varianti che abbiamo visto finora avevano una letalità bassa, ma fino alla Delta avevano la capacità di mandare in terapia intensiva più persone di quanti fossimo capaci di gestire. Non è la letalità che ha spinto i Paesi del mondo a introdurre limitazioni ai propri cittadini ma la contagiosità e il tasso di ospedalizzazione. Il virus non fa distinzione tra chi è “no vax” e chi è “free vax”, li contagia alla stessa identica maniera. Il virus distingue solo tra chi ha fatto il vaccino e chi non l’ha fatto.

Ecco io penso di essere d’accordo con loro, penso di essere un free vax anche se come mi ha detto la mia mamma le etichette sono delle cavolate e infatti non mi piacciono per niente! Ho raccontato questa storia al mio amico Marco e io ho anche detto che nemmeno l’uomo nero esiste ora i suoi genitori sono un po’ arrabbiati con me ma ‘sti cazzi, quando ci vuole ci vuole.

Ecco, io non avevo dubbi che bimbo Matteo si sarebbe etichettato con la dicitura più da paraculo di sempre, utilizzando invece quella che non gli piace “per creare schieramenti, puntare il dito contro determinate categorie, denigrare e screditare”. Dopotutto, come dice Matteo, sono proprio “politici e giornalisti” a creare le etichette, ed evidentemente i “giornalisti indipendenti” non ne sono esenti. Insomma, tutto quello che Gracis ha affermato nel suo video può essere applicato in primis a lui soltanto avendo un pizzico di spirito critico, cosa che a vedere i commenti estasiati i suoi lettori invece non hanno. Lo schieramento è perfettamente riuscito. Spero che i genitori di Marco lo trovino e lo mettano in punizione.

Non credo serva aggiungere altro. Se non il video che suggeriamo di guardare con più attenzione:

 

maicolengel at butac punto it

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