Green pass e ospedali

Davvero non fanno entrare negli ospedali senza Green pass?

Ci avete segnalato un video che sta circolando in rete. La segnalazione che ci è arrivata veniva dalla condivisione di una venezuelana che lo rigirava ai suoi connazionali con queste parole:

Le quitan el derecho a la salud, los médicos se prestan a esta basura ? En el momento que esto cayó en manos de políticos se jodió todo. #Italyprotest

Venezuelana che a sua volta lo aveva ripreso da una spagnola che l’aveva condiviso con queste parole:

Italia, le prohíben la entrada a una clínica a señora, por no tener pasaporte sanitario, no es la vacuna estúpido!!! es la libertad, lo que esta en juego.

Nel video sentiamo la voce di uomo, italiano, dire:

Ecco sentite, la signora doveva venire a fare degli esami non ha il Green pass ed ora è costretta ad attendere qui fuori, questa è una scena tipica.

È vero che, bassissimo, sentiamo la signora dire “Io devo andare a controllare il diabete”, ma la signora è davanti all’entrata “Visitatori”, se si guarda con attenzione lo si riesce a leggere nel cartello blu in alto.

Da quell’entrata, come le spiega la guardia, senza Green pass non si può entrare. Ma non perché alla signora sia vietato andare a fare una visita di controllo (se ha preso regolare appuntamento), bensì perché quello è l’accesso per andare a fare visita ai ricoverati, e negli ospedali italiani le visite ai ricoverati si possono fare solo se muniti di Green pass.

Gli accessi per chi invece deve fare visite o altro si fanno tramite altri percorsi, e se si deve attendere come ci si regola dipende da regione a regione. Alcune strutture hanno sale d’attesa per chi ha il Green pass e per chi non ce l’ha, altri hanno tendoni fuori, altri non hanno nulla, altre ancora vietano di accedere se non 15 minuti prima dell’esame prenotato. E comunque in quasi tutti, poi, per il ritiro di referti (cosa che volendo si può fare anche da casa) o altri servizi può servire un green pass. Oltretutto è da inizio pandemia che gli ospedali si sono organizzati con percorsi precisi da seguire per ogni necessità, evidenziati spesso da colori diversi sul pavimento. Se non hai appuntamento e senti la necessità di un controllo urgente vai dall’entrata del pronto soccorso, se hai appuntamento vai all’entrata per visite e ricoveri ecc ecc.

Quello che però deve essere chiaro è che non sono vietati esami e visite prenotate, e che per le urgenze si può accedere dai pronto soccorso. Entrare dall’entrata per i visitatori senza essere minuti del Green pass, ecco, quello sì che è vietato. Sfruttare questo video per sostenere che in Italia si stiano negando visite e controlli a chi ne ha bisogno è sbagliato.

Tra quelli che in queste ore lo stanno facendo girare trovo anche un parlamentare, Michele Sodano, che lo condivide con queste parole:

Quest’anziana signora, a cui va la mia totale solidarietà, doveva effettuare visita per controllare il proprio diabete, ma le è stata negata la possibilità di entrare in ospedale. Non importa la gravità della patologia pregressa, “senza green pass qui non si entra”. Se siamo arrivati a tutto questo, solo in Italia, è sempre opportuno ricordarlo, significa che lentamente ci siamo abituati a una condizione di generale follia, al paradosso di uno Stato che, con la scusa di proteggere, umilia e danneggia i propri di cittadini.
La seconda assurdità è che quei pochi che come me, in Parlamento, continuano a presentare emendamenti per eliminare distorsioni e controsensi come questo e che continuano, nella fede della scienza che ha spinto tutti i Paesi dell’Unione europea a non attuare nessuna delle misure restrittive a cui attualmente siamo soggetti, a sollevare una voce critica, vengono completamente ignorati dai media e, piuttosto che entrare nel merito delle questioni, tacciati addirittura di essere No-Vax.

Sodano purtroppo sbaglia quando dice che siamo gli unici in Europa ad avere misure restrittive simili. L’Italia è uno dei Paesi con le misure più serie, ma siamo anche uno degli ultimi ad averle introdotte, per evitare di rovinare l’estate a chi campa sul turismo.

Ad esempio sono in tanti a sostenere che in Danimarca non ci sia più alcun bisogno di certificati e che tutto sia tornato alla normalità più completa, tra i tanti possiamo citare la puntata di Piazza Pulita del 15 ottobre 2021. Ma le cose non sono esattamente come le raccontano, sì è vero che il Green pass non è obbligatorio, in compenso se vado sulla pagina che riporta le regole per il ritorno alla normalità nella vita lavorativa scopro che:

  • Si raccomanda che tutti coloro che si presentano fisicamente al lavoro e socializzino con gli altri vengano testati una volta alla settimana. L’invito non si applica a persone precedentemente infette, completamente vaccinate o che hanno ottenuto protezione 14 giorni dopo la prima iniezione di vaccino. Tuttavia, i dipendenti del settore sanitario, dell’assistenza e di alcune offerte di alloggio sono incoraggiati a continuare a essere testati due volte a settimana fino a 14 giorni dopo la seconda sessione di vaccinazione.
  • I commercianti, le istituzioni culturali private e le associazioni sono generalmente autorizzati a fare richieste ai propri ospiti più severe di quelle prescritte dalla legge – ad esempio sui CoronaPass o sull’uso di bende/visiere.

Quindi il governo non obbliga, ma raccomanda i test per chiunque non sia vaccinato o abbia fatto la malattia. Ma la cosa più grossa è che viene lasciata ad alcune categorie la possibilità di fare un po’ come gli pare, anche limitare l’accesso a chi non in possesso di CoronaPass…

Non è proprio la stessa cosa che dire che tutto è tornato normale. Detto ciò, ripeto, l’Italia è tra i Paesi con le misure più restrittive, e lo è perché siamo uno dei Paesi dove la disinformazione sul coronavirus ha attecchito di più in Europa. La responsabilità, come ho già detto, è in parte dei governi che abbiamo avuto in quest’anno e mezzo e che sono stati incapaci di comunicare in maniera corretta e trasparente fin dall’inizio della pandemia. Non difendo Conte, non difendo Draghi, fin dall’inizio ritengo abbiano sbagliato molte cose (e l’ho detto e ripetuto più volte qui su BUTAC). Potevamo fare molto meglio ma così è andata, piangere sul latte versato serve a poco, anche se sarebbe bello che Draghi istituisse la nuova CCEPS. Purtroppo nel nostro Paese chi è al potere è sempre ricattato da un’opposizione che, anche in questo frangente,  fomenta la popolazione andando sempre nella direzione opposta rispetto a quello che viene chiesto dal governo, fosse anche l’iniziativa più corretta del mondo.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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