I comunicati stampa e l’emergenza climatica

Su Adnkronos il 25 maggio è apparso un “articolo” dal titolo:



Alluvione, Clintel-Italia: “Eventi meteorologici e cambiamenti climatici non vanno confusi”

Abbiamo messo “articolo” tra virgolette perché si tratta più che altro di un comunicato stampa di Clintel-Italia pubblicato da Adnkronos senza particolari verifiche o analisi, sia mai che qualche giornalista faccia il giornalista.

Cosa è Clintel-Italia?

Clintel Italia è la sezione italiana di Clintel, una fondazione indipendente di oltre 700 scienziati fondata nel 2019 in Olanda dal professore di geofisica Guus Berkhout, e dal giornalista scientifico Marcel Crok. Clintel è un gruppo scientifico che si definisce “climate intelligence” e sostiene che non c’è un’emergenza climatica. Tra i membri di Clintel-Italia ci sono diversi esperti e docenti universitari, tra cui figurano nomi come Umberto Crescenti, Alberto Prestininzi, Franco Battaglia e Franco Prodi.



Nel comunicato stampa ripreso da Adnkronos leggiamo:

Noi sottoscritti di Clintel-Italia, già promotori della Petizione ‘Non c’è alcuna emergenza climatica’ inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e autori del recente volume ‘Dialoghi sul Clima, tra emergenza e conoscenza’, in ordine ai recenti luttuosi eventi causati dall’alluvione in Romagna, osserviamo che studi scientifici riportati anche dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) concludono che non ci sono sufficienti evidenze che possibili cambiamenti nella probabilità o della magnitudo degli eventi alluvionali possano essere attribuiti all’influenza umana sui cambiamenti climatici.



E ancora:

Numerose alluvioni e inondazioni disastrose hanno interessato il territorio italiano nel passato. Solo per fare pochi esempi: nel Settembre 1557 a Palermo (7000 morti) ma, pochi giorni dopo, anche a Firenze; nell’Ottobre 1951 in Calabria (68 morti) e, pochi giorni dopo, anche nel Polesine (101 morti); nel Novembre 1966 a Firenze (47 morti) con ripetizione, pochi giorni dopo, nel Triveneto (87 morti); quando esondarono tutti i fiumi del bacino dell’Adige a Venezia si è registrato il fenomeno dell’acqua alta che toccò i 2 metri di altezza.

Non mettiamo in dubbio gli eventi citati da Clintel, resta però il fatto che come spiegato da 3bmeteo sull’Emilia-Romagna:

In 36 ore sono caduti oltre 120 millimetri di pioggia tra il bolognese e la pianura romagnola, ovvero più del doppio di quello che dovrebbe cadere nell’intero mese di maggio. In Appennino si sono registrati picchi di oltre 200 millimetri, segnatamente dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì. Praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo.

E non solo 3bmeteo spiega queste cose, anche Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del CNR le ripete sul Corriere:

Superata in un giorno la media trentennale dell’intero mese di maggio. Due eventi in sequenza rari…

E ancora:

Per dare un’idea: negli ultimi due mesi da queste parti è caduta il doppio della pioggia che scende normalmente. Ma il punto grave è che le precipitazioni si sono concentrate in pochi giorni, appunto tra il 1 e il 4 maggio e dalla mezzanotte del 15.

Clintel si pone in antitesi con i dati forniti da IPCC, ma lo fa senza aver mai prodotto uno studio verificato che supporti quanto da loro sostenuto. La cosa che fa sorridere è che i firmatari di Clintel citano e sfruttano le parole del premio Nobel 2022 John Clauser, che nega che i cambiamenti climatici siano causati dall’uomo. Clauser però ha vinto il Nobel per tutt’altri studi. L’anno prima il Nobel l’avevano vinto Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, a loro il Nobel è stato dato per per la modellazione fisica del clima terrestre, la quantificazione della variabilità e la previsione affidabile del riscaldamento globale.

Quindi si sfrutta un premio Nobel, che però non ha vinto il Nobel per studi sul clima, mettendolo in contrapposizione con due premi Nobel che hanno vinto il premio proprio per i loro studi sul clima. Questo modo di fare ci viene da definirlo malinformazione: si omettono i vincitori del Nobel che smontano la tesi supportata mentre si esalta un altro vincitore del Nobel che ne è un sostenitore, ma che ha vinto per studi su tutt’altro argomento.

Non è che siccome tutti e tre hanno vinto il Nobel il parere di chi non ha studiato i cambiamenti climatici ha lo stesso valore degli altri due.

Qualche fonte aggiuntiva:

Non riportare almeno in parte quanto linkato qui sopra è grave da parte di un’agenzia di stampa come Adnkronos, perché pubblicando comunicati stampa nudi e crudi cade nell’effetto false balance, facendo credere ai lettori che esista appunto un dibattito tra scienziati, quando, come riportato sopra, la stragrande maggioranza degli scienziati sul clima (oltre il 97%) concorda sul cambiamento climatico in atto e sul fatto che l’uomo ne sia in gran parte responsabile.

In chiusura vi aggiungiamo il post social dell’amico Antonio Scalari, che spiega le stesse cose ripetute qui sopra in maniera probabilmente più chiara e concisa:

 

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