I fondi per Notre Dame

Su alcuni giornali italiani e stranieri nei giorni scorsi sono apparsi articoli che, partendo dalla fonte Bloomberg, raccontano dei problemi coi finanziamenti per la ricostruzione di Notre Dame dopo l’incendio che ne ha distrutto il tetto.

Titola TPI:

Ricostruzione Notre Dame: i soldi promessi dai miliardari non sono mai arrivati

L’articolo, in poche righe, ci racconta di come appunto la maggioranza dei fondi finora raccolti materialmente (circa 80 milioni di euro) sia arrivata solo dalle tasche di piccoli privati. Mentre il grosso delle donazioni promesse durante i giorni subito successivi all’incendio non sia mai arrivata realmente sui conti delle fondazioni che si occupano del restauro di Notre Dame.

Lungi da me voler sostenere sia una bufala, ma la notizia va raccontata in maniera decisamente più completa. Perché pur essendo vero che il grosso dei finanziamenti non sia ancora arrivato, non è neppure così strano, come spiegava lo stesso Ministro della Cultura Franck Riester a France24 il 15 giugno 2019:

Culture Minister Riester said the shortfall is due to two factors. “First, you might have people who promised to give but who in the end won’t,” he said.

“But mostly – and this is normal – is that the donations will be handed over as the work advances.”

Riester said his officials were working with the major donors and the four French foundations that launched appeals for Notre-Dame. His ministry stressed that the biggest donors want to know when and how their money will be spent.

Che tradotto

Il ministro della cultura Riester ha detto che il deficit è dovuto a due fattori. “Primo, possono esserci persone che hanno promesso di dare ma che alla fine non lo faranno”

Ma soprattutto – e questo è normale – è che le donazioni saranno consegnate mentre il lavoro procede”.

Riester ha detto che i suoi funzionari stanno lavorando con i principali donatori e le quattro fondazioni francesi che hanno lanciato gli appelli per Notre-Dame. Il suo ministero ha sottolineato che i donatori più grossi vogliono sapere quando e come verranno spesi i loro soldi.

Tutte cose abbastanza normali, nulla di cui ci si debba sorprendere. Nell’articolo di France24 viene inoltre spiegato che:

Olivier de Challus, one of the cathedral’s chief guides and architecture experts, said one of the reasons the major French donors haven’t yet paid is that there are still so many uncertainties about the direction of the reconstruction. He said architectural experts are using digital models to try to establish how much damage the fire did to the cathedral’s 13th-century stone and whether its structures are fundamentally sound.

De Challus said the bulk of the funds won’t be needed until the rebuilding is further along.

“It doesn’t matter that the big donors haven’t yet paid because the choices about the spire and the major architectural decisions will happen probably late in 2020,” he said. “That’s when the large sums of money will be required.”

Che tradotto:

Olivier de Challus, una delle principali guide ed esperto di architettura della cattedrale, ha detto che uno dei motivi per cui i maggiori donatori francesi non hanno ancora pagato è che ci sono ancora molte incertezze sulla direzione della ricostruzione. Ha detto che gli esperti di architettura stanno usando modelli digitali per cercare di stabilire quanti danni ha causato il fuoco alla pietra del duecentesco secolo e se le sue strutture sono fondamentalmente solide.

De Challus ha dichiarato che la maggior parte dei fondi non sarà necessaria fino a quando la ricostruzione non sarà più avanti.

Non importa che i grandi donatori non abbiano ancora pagato perché le scelte sulla guglia e le principali decisioni architettoniche avverranno probabilmente verso la fine del 2020“, ha affermato. “In quel momento saranno richieste ingenti somme di denaro.”

Per ricapitolare: ci sta che alcuni grandi e famosi abbiano sparato in alto con le donazioni per farsi un po’ di pubblicità, succede sempre in casi simili. Ma è anche normale che la maggior parte di coloro che donano grandi cifre lo faccia solo a fronte di precisi impegni contrattuali. Per evitare il rischio che i fondi che stanno donando vadano a coprire altro invece che la ricostruzione a loro cara. Già oggi però la cattedrale deve sottostare a spese eccezionali, per prevenire ulteriori danni alla struttura e verificare lo stato di solidità di quanto rimasto in piedi. Anche queste verifiche comportano costi, che non si devono sottovalutare.

In attesa di aggiornamenti.
maicolengel at butac punto it
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